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Vendere online: come si fa
Vi abbiamo spiegato come funziona l’attività di e-commerce e abbiamo visto insieme come la vendita online abbia i suoi vantaggi.
Imparare a vendere e (soprattutto) a guadagnare online non è però così semplice come molti si aspettano: bisogna decidere su quale prodotto puntare, stabilire il prezzo, scegliere la piattaforma, attivare campagne di marketing… Questo per quanto riguarda le vendite che definiamo “commerciali”. Poi c’è anche chi vende in modo occasionale: se per esempio avete qualche capo d’abbigliamento che non indossate più, cosa dovete fare per venderlo o metterlo all’asta? Ve lo spieghiamo qui.
Vendite occasionali o commerciali. Cosa cambia?
Il fisco riconosce due modalità di vendita: occasionali e commerciali. Sostanzialmente si distinguono per quantità di transazioni che vengono effettuate in un anno: possono essere costanti o sporadiche – non c’è un numero di riferimento. È fondamentale inquadrare il tipo di attività svolta poiché, a seconda della frequenza delle transazioni, cambiano gli adempimenti richiesti al venditore – come l’apertura o meno della partita IVA. Ma vediamo bene le differenze insieme.
La vendita occasionale online senza partita IVA
È l’attività di vendita non professionale e sporadica, quindi non continua nel tempo. Per esempio: una persona che ha l’hobby dell’uncinetto e vende occasionalmente le sue creazioni. Oppure chi ogni tanto mette in vendita oggetti o indumenti che non utilizza più.
Per vendere, in questo caso, non c’è bisogno di aprire una partita IVA, e i guadagni non vengono tassati – nella dichiarazione dei redditi rientrano nella categoria “redditi diversi”. Per approfondire, vi rimandiamo alla lettura di Come vendere su internet senza Partita Iva di La legge è uguale per tutti.
Tutto cambia, però, se la persona in questione, nel tempo, aumenta il volume dei suoi affari perché vende in modo continuativo, in questo caso inizierà a svolgere un’attività d’impresa commerciale.
La vendita commerciale abituale: cos’è e quali adempimenti richiede
Per vendita abituale si intende quella costante nel tempo, che produce un reddito d’impresa. Se state pensando di avviare un’attività commerciale per vendere sistematicamente i vostri prodotti, o partecipate con costanza a mercatini, allora per lo Stato siete un’attività imprenditoriale e dovete aprire la partita IVA e pagare le tasse, dirette e indirette, sul reddito – sarà un commercialista a spiegarvi per filo e per segno tutto quello che dovrete fare per adempiere ai vostri doveri burocratici (che cambiano da Paese a Paese).
Fatte le dovute premesse, entriamo nel vivo dei due processi di vendita per vedere come funzionano.
Come vendere online abitualmente
Iniziare un’attività di vendita online è sicuramente più semplice di mettere in piedi un negozio fisico, ma questo non significa che sia un gioco: l’impegno che prendiamo con i clienti (e con il fisco) è serio. E guadagnare non è così semplice come in tanti credono. Per questo bisogna studiare con attenzione ogni fase del progetto imprenditoriale iniziando da…
La scelta di cosa vendere online
Come prima cosa, se ancora non avete le idee chiare, dovete stabilire che tipo di articoli vendere. Se desiderate che l’investimento funzioni, è bene fare un po’ di ricerca. Vi consigliamo, a questo proposito, la lettura della guida 17 Trending Products to Sell in 2021 (And Ideas for How to Market Them) sul blog di Shopify che vi offre una panoramica degli articoli più venduti online. Piccolo spoiler: il primo posto se lo aggiudicano i giochi per bambini.
Se, invece, avete già un’idea chiara di cosa volete vendere, potete sempre sondare la risposta del vostro potenziale pubblico prima di iniziare la vostra attività. Come? Con un test. In questo video, Marco Montemagno spiega come capire se per un’offerta c’è richiesta ancor prima di mettere in piedi un business. Per farlo basta un indirizzo e-mail.
La creazione dell’azienda
Ora mettiamo che la risposta del mercato sia positiva; vediamo i prossimi step:
- Stabilire il modello di business: B2B o B2C? Magazzino o vendita in dropshipping? Per avere qualche informazione in più sul dropshipping, consultate la guida Dropshipping: cos’è? Come iniziare? Tutto quello che c’è da sapere (aggiungere link alla guida una volta che sarà pubblicata).
- Farsi guidare da un* commercialista e adempiere a tutti i doveri burocratici richiesti.
- Creare un’identità per il vostro brand (visiva e verbale), così che sia riconoscibile e che si distingua dai concorrenti – questo lavoro affidatelo a un’agenzia di comunicazione.
- Progettare l’e-commerce e, quindi, scegliere tra diverse opzioni: sito proprietario o piattaforme per e-commerce?
- Studiare le regole di vendita, poiché gli obblighi del venditore (per esempio: tempi di consegna, reperibilità, resi, rimborsi…) possono variare a seconda della piattaforma che si utilizza.
- Avviare campagne di marketing per far conoscere i prodotti e aumentare le conversioni.
Soffermiamoci ora sulla creazione dell’e-commerce, poiché in merito abbiamo alcuni consigli da darvi.
La creazione dell’e-commerce
Come già vi abbiamo detto nell’articolo E-commerce: significato, come funziona, evoluzioni, la prima decisione da prendere riguarda proprio la tipologia di e-commerce: volete un sito proprietario o vi affiderete a piattaforme per e-commerce? Non staremo qui a elencarvi vantaggi/svantaggi delle due soluzioni, poiché trovate tutto nell’articolo che vi abbiamo indicato sopra, vi diamo giusto qualche indicazione.
Il sito proprietario
Se sceglierete di avere un e-commerce progettato – da programmatori – per assecondare le vostre esigenze, dovrete:
- acquistare un dominio
- farvi costruire da zero il vostro sito
Questa opzione è quella che vi consente di personalizzare al 100% il vostro e-commerce, ed è da valutare se il vostro sito dovrà avere delle caratteristiche particolari che possono essere soddisfatte solo con un CMS (content management system, ossia software per la gestione dei contenuti dei siti web) creato su misura per voi.
Le piattaforme per e-commerce
Esistono anche piattaforme che mettono a vostra disposizione modelli di siti da personalizzare per creare un e-commerce in modo rapido, semplice ed economico.
Alcune ve le abbiamo già introdotte, parliamo per esempio di:
- Shopify, una delle piattaforme più popolari. Offre diversi temi “mobile-friendly” da personalizzare. Potete gestire tutto dalla piattaforma in modo sicuro: ordini, pagamenti, spedizioni, attività di marketing. Per le tariffe, trovate tutto nella pagina dedicata.
- Magento Commerce funziona allo stesso modo: potete costruire un e-shop, integrarlo con le estensioni che vi servono e personalizzare le pagine attraverso un editor drag and drop. Approfittate della demo gratuita per esplorare un po’ la piattaforma.
- PrestaShop è un’altra risorsa per creare e-commerce. Anche qui si parte da temi già esistenti da personalizzare. La piattaforma consente di organizzare prodotti e ordini, e monitorare il vostro lavoro attraverso statistiche. Per esplorare la sua interfaccia e scoprirne le funzionalità, provate la demo.
Un’altra soluzione da valutare insieme a chi progetterà il vostro sito è quella di utilizzare WordPress come CMS e di aggiungere il plugin WooCommerce. Dateci un’occhiata!
Come si vende da privati?
Per vendere in modo occasionale possiamo sfruttare l’ampio bacino di pubblico che ci offrono i più noti siti di annunci. Lì potete pubblicare gratuitamente la vostra offerta e trovare clienti interessati (alcune funzioni possono essere a pagamento).
eBay: potete vendere a un prezzo prestabilito – nella modalità “compralo subito” – o creare un’asta online. L’asta funziona così: stabilite un prezzo di partenza, un prezzo di riserva (la cifra minima a cui volete venderlo) e la durata dell’asta. Avete 150 inserzioni gratuite al mese e, per ogni oggetto venduto, c’è una commissione. Consultate anche i consigli della piattaforma per vendere con successo: sono preziosi!
Kijiji è una piattaforma di annunci che fa parte del gruppo eBay. Basta registrarsi per iniziare e, attraverso una rapida procedura guidata, potete pubblicare gratuitamente l’annuncio. C’è anche la possibilità di metterlo in evidenza per renderlo più visibile – la funzione è a pagamento.
Subito–it, il portale per vendere in tutta Italia qualsiasi genere di prodotto o servizio. La pubblicazione è gratuita, dovete solo registrarvi, e non viene applicata nessuna commissione sulla vendita – salvo per le categorie “Servizi” e “Attrezzature di lavoro” che sono a pagamento. L’interfaccia è semplice e ha un bel design, il che non guasta!
Shpock funziona come Kijiji: potete vendere qualsiasi genere di prodotto, di seconda mano o nuovo, e di servizio. La pubblicazione dell’annuncio è gratis.
Etsy è il portale perfetto per hobbisti, poiché ospita tantissimi prodotti realizzati a mano. Per pubblicare basta registrarsi – mettete in conto che c’è una piccola tariffa di pubblicazione e una commissione sul prezzo di vendita (del 5%).
Altri siti di annunci per vendere cose specifiche
Potete anche puntare su vetrine meno generaliste e optare per siti verticalizzati sul tipo di prodotto che volete vendere. Se, per esempio, avete un vestito di seconda mano che può essere interessante per chi ha la passione per la moda, allora interpellare un pubblico specifico potrebbe rivelarsi strategico. Ecco giusto due esempi:
- Vinted, una vetrina per abiti e accessori di seconda mano.
- Exchange My Phone, per vendere i cellulari che non usiamo più.
Vendere attraverso i social
Come già saprete, anche i social che utilizziamo più spesso – come Facebook e Instagram – offrono la possibilità di pubblicare annunci di prodotti in vendita da mostrare alla community.
Come vendere su Facebook
Basta avere un account. Il servizio è gratuito ed è a disposizione delle aziende – settore automobilistico, immobiliare, e-commerce, vendita al dettaglio – e anche dei privati che occasionalmente vedono articoli di seconda mano.
Potete scegliere di intraprendere tre strade diverse per vendere su Facebook:
- Sfruttare il Marketplace, la sezione dedicata proprio agli annunci. Qui tutte le informazioni per utilizzare lo strumento.
- Pubblicare un annuncio nei Gruppi che lo consentono.
- Sfruttare la sezione gratuita Vetrina disponibile su ogni pagina Facebook.
Come vendere su Instagram
Anche su Instagram è possibile creare il proprio shop. La funzione Shopping è rivolta alle aziende che utilizzano un account business e mette a vostra disposizione una serie di strumenti per vendere i prodotti direttamente dalle foto o dai video caricati nel vostro account. Potete, per esempio, realizzare post per mostrare i vostri articoli e su questi inserire dei tag che porteranno le persone sul vostro sito. Se volete capire davvero bene come vendere su Instagram, qui trovate una piccola guida che abbiamo preparato per voi.
“In un sondaggio commissionato da Facebook, Inc., l’81% degli intervistati ha dichiarato che Instagram lo aiuta a effettuare ricerche su prodotti e servizi.” Parola di Instagram. Questo significa che dentro il social ci sono tante persone che navigano alla ricerca di nuovi prodotti e brand emergenti. E il vostro brand potrebbe essere uno di loro. Fatevi avanti, quindi.