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The Guardian è uno dei quotidiani più letti al mondo, autorevole e schietto. Negli ultimi decenni ha incarnato il pensiero della sinistra britannica, ma è diventato anche un riferimento mondiale dal punto di vista grafico, tracciando una strada moderna ed efficace per raccontare e mostrare le notizie.

Nato oltre cento anni fa a Manchester, come “The Manchester Guardian”, ha avuto successo alterno e vari cambiamenti fino agli anni Settanta del novecento, quando, sposando una linea editoriale vicina al partito Laburista, cambiò pelle grazie al lavoro del direttore Peter Preston, il quale, oltre a cambiare i contenuti, dette primaria importanza al come le notizie venivano impaginate, ovvero alla grafica.
Da allora, The Guardian ha rappresentato una fonte autorevole e un esempio di design funzionale e all’avanguardia, diventando uno dei quotidiani più conosciuti e seguiti al mondo.

Il formato piccolo dei grandi giornali
Come molti quotidiani dalla lunga storia, il Guardian ha cambiato pelle diverse volte. Negli anni Duemila, spinto dalla crisi mondiale dei periodici, il suo formato divenne un tabloid di tipo Berlinese, leggermente più grande del tabloid classico. Molti giornali di qualità avevano iniziato a connotarsi con questo tipo di formato, più maneggevole, che permetteva grandi risparmi sulla carta, ma costringeva ad un grande lavoro grafico di adattamento, specie per giornali come il Guardian che hanno abituato i propri lettori ad articoli lunghi e approfonditi.
Nel 2018 si è definitivamente passati al formato tabloid classico, facendo una scelta coraggiosa nei confronti dei lettori, ma necessaria. Infatti, negli anni l’impaginazione aveva perso coerenza, venendo meno la leggibilità e la chiarezza che sono dei fiori all’occhiello del Guardian.

(immagine tratta da editorial-design.com)
L’etica della grafica
Questi sono proprio i termini usati da Mark Porter per far capire quanta cura, quanta dedizione e quanta importanza è dedicato al progetto grafico e all’impaginazione del Guardian. Porter è stato direttore creativo del quotidiano e, da qualche anno, è a capo di uno dei più importanti studi di progettazione grafica per giornali e riviste, avendo curato i progetti di periodici come Internazionale, The New Statesman, Wired UK, i redesign recenti di Nature, Domus e The Sunday Times, solo per citare i più famosi.
Dal 2003 ha lavorato ad una radicale rivoluzione grafica, portando il Guardian nel futuro e rendendolo un punto di riferimento per la grafica editoriale di tutto il mondo. Il rigore, la pulizia e l’ordine delle sue scelte grafiche avevano reso la lettura più agevole, con i font progettati ad hoc, lo spazio che veniva utilizzato al massimo senza risultare pieno, con il risultato che “navigare” dentro le pagine non era mai faticoso. Il progetto fu premiato nel 2006 dalla SND – Society for News Design come il quotidiano “best-designed in the world”*.


Come dicevamo, il Guardian ha fatto della cura grafica uno dei suoi punti di forza. I redesign nel tempo non sono stati molti, ma hanno sempre portato dei miglioramenti senza snaturare la natura del giornale; non sono mai stati decisi per inseguire le vendite e i trend che ogni tanto sembrano farla da padrone, ma per migliorare la leggibilità e stare al passo con i tempi e le tecnologie di stampa.
Avere un solido staff di progettisti e grafici al suo interno ha permesso sempre una coerenza che è stata premiata sia dei lettori che dagli specialisti del settore, con premi e riconoscimenti soprattutto negli ultimi venti anni.
E da notare come anche le versioni online e digitali del giornale siano sempre state allineate e coerenti con la grafica cartacea, cercando di riprodurre su ogni media le caratteristiche di leggibilità e di ordine dell’impaginazione.

Gestire pagine complesse
Una delle caratteristiche del Guardian, alla quale i suoi progettisti tengono molto, è quella di riuscire a gestire layout piuttosto complicati. Infatti, ad un primo sguardo il giornale si presenta con una classica griglia a 5 colonne; in realtà, questa griglia viene modificata e adattata, creando inserti didascalici, occhielli, box colorati con tinte tenui, immagini scontornate e, non trascurabile, l’uso di fotografie grandi.
Questo tipo di impaginazione non standardizzata richiede una guida grafica sicura, in modo che il layout di giorno in giorno non si corrompa, acquisendo vizi e rigidità, e riesca a mantenere la sua coerenza e integrità.

Alex Breuer, direttore creativo del giornale e progettista responsabile del re-design del 2018, racconta così il “suo” Guardian, in un’intervista al Design Museum: “un giornale rimane l’esperienza più facilmente leggibile, gestibile e navigabile per il giornalismo narrativo, letterario e visivo”. Quella riprogettazione, dovuta come dicevamo al formato tabloid, ha portato ovvi risparmi, ma soprattutto ha quadruplicato le vendite e gli abbonamenti già una settimana dopo** l’uscita del nuovo formato più piccolo.

Qualche vezzo funzionale
Pur in un contesto così controllato e ben progettato, il Guardian è riconoscibile per alcune scelte stilistiche, anche sperimentali, che hanno creato interesse e, spesso, hanno indicato una strada ad altri progettisti e altri giornali.
La testata non è mai stata convenzionale, dagli anni novanta ad oggi; prima era scritta in stili differenti, Italic per l’articolo e minuscolo per il nome (senza maiuscola!) e messa in una posizione insolita, non in alto, ma poco più in basso e sbandierata a destra, invece che stare al centro in alto come accade per la maggior parte dei giornali; poi dal 2006 è stata inscritta in una fascia blu, mantenendo posizione e allineamento insoliti; infine, dal 2018, la sua posizione è stata rialzata, pur mantenendo l’allineamento a destra, ponendo l’articolo e il nome su linee diverse.


Un’altro vezzo che ha fatto scuola, mutuato dalle tendenze anni duemila della grafica mondiale e dallo sviluppo dei programmi di impaginazione, è quello di evidenziare alcuni titoli con una banda gialla che occupi lo spazio del testo; dunque non usando dei box, bensì una vera e propria evidenziazione, proprio come quella che potremmo fare con un pennarello.

Infine,i font sono sempre progettati ad hoc, caratterizzando il Guardian con uno stile solido e moderno.


Il rigore interno
A fare da contraltare ad una grafica e una impaginazione quasi perfetta, con font ben progettati, c’è un uso minimo di infografiche e di illustrazioni. Le fotografie, anche in grande formato, hanno la precedenza e la parte illustrativa, negli ultimi dieci anni, viene coperta da collage molto artsy, realizzati dal team grafico interno, che hanno uno stile unico e diverso rispetto alle immagini usate da tutti gli altri quotidiani del mondo. Richiamano un certo stile britannico, sarcastico ma elegante, forse ispirato ai lavori di Terry Gilliam quando faceva parte dei Monty Python. Quest’anno i collage sono stati protagonisti di una grande campagna sulle elezioni britanniche, risaltando in tutta la loro forza, irridente e divertente.
(Per saperne di più https://www.itsnicethat.com/features/the-guardian-election-editorial-graphic-design-illustration-spotlight-140624)


Scelte grafiche che fanno tendenza
The Guardian è uno di quei giornali che hanno segnato la grafica dei newspaper di tutto il mondo degli ultimi vent’anni, grazie ad un investimento di risorse e di fiducia nell’aspetto che devono avere le notizie per essere comprensibili, unendo al meglio funzionalità ed estetica.
Pur essendo senza fronzoli, la grafica del Guardian si mantiene moderna, autorevole, senza essere invadente, dando l’impressione anche agli occhi meno esperti, di un’estrema cura, quasi artigianale, dedicata ad ogni pagina.
In conclusione, The Guardian è davvero uno di quei pochi newspaper che mostrano quanto la cura della progettazione grafica possa migliorare non solo la leggibilità, ma anche le vendite, rafforzandone l’identità e l’autorevolezza.

Fonti:
https://type.today/en/journal/guardian
https://www.theguardian.com/gnm-archive/2005/aug/19/1
https://www.theguardian.com/gnm-archive/2002/jun/06/1
https://markporter.com/work/the-guardian
https://editorial-design.com/the-guardian-with-a-new-design-in-print-web-and-app
Fonti dati
https://en.wikipedia.org/wiki/Mark_Porter_(designer)
** Dati da Design Council UK
https://www.designcouncil.org.uk/our-resources/archive/reports-resources/design-economy-2018-guardian/