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Nell’articolo “Come allestire un temporary shop” abbiamo passato in rassegna alcuni accorgimenti e tecniche utili all’allestimento di un negozio temporaneo, per valorizzare i prodotti esposti sfruttando al meglio lo spazio a disposizione. Vediamo ora degli ottimi esempi di pop-up store da cui prendere ispirazione per la tua attività di business.
Il Trono di Spade – Toronto
Il temporary store creato da HBO a Toronto in occasione del lancio della quinta stagione della serie TV “Il Trono d Spade” è un trionfo di merchandising di ogni genere: statuette, occhiali da sole, berretti, t-shirt, distintivi di stoffa e mini-repliche dell’Iron Throne. All’ingresso del negozio campeggia anche un puzzle-mappa geografica 4D di Westeros (le terre immaginarie in cui ambientata la serie) completa di piccole fortezze e bandiere che rappresentano i luoghi e gli eventi più importanti. Lo store ospita anche una rara riproduzione a grandezza naturale del Trono di Spade, pensata per offrire ai fan delle foto davvero uniche.
Nike SNEAKRS – Atlanta
L’app Nike SNKRS permette ai fan del brand di restare aggiornati sulle ultime novità e conoscere le storie legate ai modelli più iconici del noto marchio sportivo. A Febbraio 2019, Nike ha inaugurato un pop-shop ad Atlanta dedicato agli utenti di quest’applicazione: usando la tecnologia geofencing, l’azienda ha inviato una notifica push a tutti coloro che si trovavano entro un raggio di 25 miglia dal centro di Atlanta, offrendogli la possibilità di acquistare delle calzature in edizione limitata. Oltre a vari articoli di merchandising, nel negozio era presente un distributore automatico di accessori gratuiti ispirati al mondo SNKRS e ad Atlanta, attivabile attraverso un QR Code creato all’interno dell’app.
Un esempio interessante di “manifestazione fisica dell’app SNKRS”, come lo ha descritto la stessa azienda, che può servire da spunto per chi ha sviluppato delle applicazioni mobili legate alla vendita di prodotti o servizi.
Alexander McQueen – Londra
Il pop-up store firmato da Alexander McQueen è stato inaugurato a Ottobre 2019 nei magazzini Harrods di Londra, con un’ambientazione e degli abiti ispirati alla natura. All’interno del punto vendita, i fan della casa di moda inglese potevano trovare abiti fatti a mano ed accessori in edizione limitata. Un’app di realtà aumentata creata per l’occasione ha completato l’allestimento del negozio facendo “apparire” farfalle e altri animali tra i preziosi oggetti esposti.
The Instagram Edit – Londra
Restiamo a Londra per scoprire il curioso esperimento di Instagram, il primo esempio di negozio fisico dedicato a 8 brand nativi digitali che devono il loro successo proprio al celebre social network. Il temporary shop, rimasto aperto dal 5 al 15 Dicembre 2019 nel department store londinese Selfridges, ha ospitato una selezione di capi d’abbigliamento, accessori, prodotti beauty e articoli per la casa firmati dagli 8 marchi selezionati.
Un ulteriore esempio di come il mercato online e quello offline non siano più due mondi separati, ma un’unica grande “community” che sfrutta le potenzialità di entrambe le piattaforme per aumentare le possibilità di vendita.
The Dodo – New York
A Ottobre 2019, il media brand The Dodo, specializzato nella creazione e diffusione di storie sugli animali e nella difesa dei loro diritti, ha creato uno spazio intitolato “The Best Dog Day Ever” a New York, aperto al pubblico per 15 giorni. L’azienda ha allestito un’area di 17.000 mq a tema Halloween interamente dedicata all’intrattenimento dei cani e dei loro padroni: giochi, sfilate in maschera, e addirittura un bar con gelati adatti anche agli amici a quattro zampe.
La boutique vuota – Amsterdam
Uno negozio di 50 mq situato nel quartiere dei musei di Amsterdam, completamente vuoto e aperto al pubblico per una sola settimana. L’idea singolare è dell’attore e regista di teatro Thomas Spijkerman: ogni visitatore poteva comprare delle “bottiglie di vuoto”, elaborando insieme all’artista il modo in cui ne avrebbe fatto uso nella sua vita quotidiana.
L’acquisto si è trasformato in un momento di dialogo con il regista, durante il quale i clienti raccontavano il proprio vissuto e attribuivano un significato personale agli spazi e al concept stesso del negozio. Per molti «il vuoto è diventato un simbolo di positività, consapevolezza e connessione con sé stessi» ha commentato Spijkerman.
Un’operazione a metà tra il commerciale e il filosofico che rivela come i negozi temporanei possano essere utilizzati anche in modo creativo per progetti artistici innovativi e controcorrente.
Come dimostrato da questi esempi, il temporary shop è uno strumento di marketing molto versatile e flessibile, adatto ad attirare la curiosità del pubblico e a valorizzare determinati prodotti o iniziative. I negozi di Instagram e Nike dimostrano come i pop-up store siano utili anche ad aumentare il coinvolgimento degli utenti di applicazioni mobile, estendendo l’interazione con il brand ad uno spazio fisico pensato per offrire un’esperienza esclusiva.