Storia dei biglietti di San Valentino: stampa, invenzioni e creatività

Storia dei biglietti di San Valentino: stampa, invenzioni e creatività

Giovanni Blandino Pubblicato il 2/14/2025

Si stima che ogni anno nel mondo in occasione del 14 febbraio vengano spediti oltre 145 milioni di biglietti di San Valentino. Proprio così: dopo il Natale, è questo il secondo momento dell’anno in cui si scambiano più messaggi: cartoncini romantici, ironici, audaci o semplicemente carichi d’affetto!

Negli Stati Uniti le cosiddette “valentines” per tradizione vengono inviate o recapitate a mano a tutte le età e anche con i membri della famiglia: sono messaggi d’amore, biglietti d’amicizia, dichiarazioni giocose. San Valentino è infatti un giorno per scambiarsi piccoli regali, attenzioni e… ovviamente un biglietto dolce o originale. In Europa invece la festa di San Valentino ha un connotato molto più romantico: le coppie si scambiano regali, condividono un momento speciale e, anche in questo caso, secondo il galateo è immancabile far accompagnare il tutto da un biglietto originale.

Sapete che sono almeno quattrocento anni che gli innamorati si scambiano questo tipo di affetto in formato cartaceo? Oggi raccontiamo di come, nel corso dei secoli, molte invenzioni legate alla stampa hanno permesso di produrre biglietti di San Valentino sempre più creativi. Ecco dunque una carrellata storica e curiosa sulmodo in cui gentiluomini e gentildonne, ragazze e ragazzi hanno comunicato il loro amore in questa giornata speciale – dal Seicento al 2024!

Qual è stato il primo biglietto di San Valentino in assoluto?

Come succede spesso cercando le origini delle nostre più comuni abitudini, nella ricerca del primo biglietto di San Valentino mai inviato è difficile districarsi tra leggende e fatti storici. Iniziamo col dire che secondo alcune ricostruzioni il giorno di San Valentino è diventata la festa degli innamorati assai presto… circa mille e settecento anni fa.

A metà febbraio, infatti, gli antichi romani festeggiavano i Lupercalia: erano giorni decisamente sfrenati in cui si celebrava l’imminente arrivo della primavera con un rito considerato assai selvaggio anche dai contemporanei. Tra le varie attività, dei giovinetti semi-nudi giravano per la città percuotendo giocosamente chiunque capitasse loro a tiro, gesto considerato propizio per la fertilità.

Particolare di un biglietto di San Valentino dell’Ottocento. Immagine: bunkhistory.org

Fu nel V secolo che papa Gelasio mise fine a questa festa, secondo alcuni, istituendo al suo posto la celebrazione di San Valentino. Nel corso dei secoli poi e in particolare a partire dal Cinquecento, la festa si connota come una vera e propria celebrazione dell’amore.

Parlando dei biglietti di San Valentino, invece, qualcuno fa risalire il primo messaggio a cuoricini in assoluto addirittura al santo Valentino in persona che, nella notte della sua esecuzione capitale, avrebbe inviato un biglietto di addio alla figlia del suo carceriere con cui aveva fatto amicizia. Probabilmente si tratta di una leggenda. Al contrario, forse, una qualche fondo di verità c’è nella storia che fa risalire il primo biglietto di San Valentino al Duca D’Orleans: imprigionato nella torre di Londra, questi scrive all’amata un biglietto d’amore oggi conservato all’interno della British Library.

Nel Seicento, i biglietti di San Valentino diventano una moda per i gentiluomini inglesi

Qualunque sia stato il primo biglietto di San Valentino della storia, sappiamo per certo che fu a partire dal Seicento che questi messaggi d’amore in formato cartaceo diventarono assai diffusi. In particolare è in Inghilterra che la festività guadagna una dimensione commerciale: ci si aspettava che i gentiluomini preparassero per le amate un regalo – i più amati all’epoca erano i guanti o i reggicalze – che poteva essere accompagnato da un biglietto di San Valentino. Tanto che nel 1797 fu pubblicato a Londra un volume dal titolo “The Young Man’s Valentine Writer” un vero e proprio manuale per scrivere il biglietto di San Valentino perfetto!

Un biglietto di San Valentino anonimo del Settecento, realizzato a mano. Immagine: metmuseum.org

I biglietti si fecero sempre più curati, con disegni fatti a mano, cuori, fiori e altri motivi romantici. Una particolarità a riguardo sono i biglietti di San Valentino nel cosiddetto stile Fraktur, una laboriosa arte popolare diffusa tra il Settecento e l’Ottocento all’interno della minoranza tedesca in Pennsylvania. Eccone un esempio.

Un biglietto di San Valentino realizzato a mano nel primo Ottocento in stile Fraktur. Immagine: museumcollection.winterthur.org

Un’altra tipologia di biglietto di San Valentino molto di moda all’epoca era il biglietto puzzle. Si tratta di veri e propri gioiellini di carta realizzati piegando i fogli su sé stessi come un origami. All’interno spesso contenevano un regalo: una ciocca di capelli o un anello, per esempio.

Un biglietto di San Valentino dell’Ottocento, realizzato a mano, nella versione “puzzle”. Immagine: metmuseum.org

Nel corso dell’Ottocento succede poi qualcosa di nuovo: innovazioni come la cromolitografia permettono di realizzare stampe di immagini con molti colori diversi e assai brillanti. Nel frattempo, spedire biglietti in tutta l’Inghilterra, e nel resto del mondo, diventa più semplice grazie all’istituzione in un sistema postale moderno.

Un altro curatissimo biglietto di San Valentino disegnato a mano, in stile Fraktur. Immagine: madameframboise.it

Inizia così la produzione industriale di biglietti di San Valentino.

La produzione in serie di biglietti di San Valentino: la cromolitografia

Nel 1840 in Inghilterra, spedire una lettera divenne assai facile ed economico. Costava 1 penny, un prezzo che si poteva prepagare anche grazie a un’invenzione fresca fresca: il francobollo. Si calcola che già nel 1841 furono spediti più di 400mila biglietti di San Valentino grazie alle poste.

Allo stesso tempo, nel 1837, in Francia veniva messa a punto la cromolitografia, una nuova tecnica di stampa che permetteva di realizzare immagini multi-colore in serie. Prima di questa data produrre stampe colorate era infatti assai laborioso oppure bisognava stampare in bianco e nero per poi colorare l’immagine a mano. Ecco un incredibile biglietto di San Valentino realizzato proprio in questo modo: la mappa del Regno dell’Amore – in una stampa tedesca del 1777!

vImmagine: metmuseum.org

La cromolitografia permetteva invece di utilizzare molti colori in maniera assai pratica e veloce, con più sfumature e toni più brillanti. Il risultato è una varietà enorme di biglietti di San Valentino che iniziò a circolare in tutto il mondo insieme ai loro messaggi d’amore

I soggetti e i modi di dirsi “ti amo” diventarono i più disparati, dai più classici e romantici a quelli ironici. Ecco di seguito qualche curioso esemplare di biglietto di San Valentino realizzato in cromolitografia.

In un biglietto di San Valentino di inizio Novecento, negli Stati Uniti, si unisce il messaggio d’amore a uno degli sport appena inventati: il tennis!

Immagine: boweryboyshistory.com

In un altro biglietto di San Valentino vengono celebrate le possibilità d’amore spalancate da un’invenzione all’epoca abbastanza recente: il telefono. Due amanti si scambiano chiacchiere dolci grazie a un sognante telefono nel bosco.

Immagine: rubylane.com

Ma c’erano anche biglietti di San Valentino più scanzonati, come quello di seguito: anch’esso stampato in cromolitografia.

Immagine: mediastorehouse.co.uk

Biglietti di San Valentino assai creativi, grazie alle innovazioni nella tecnologia di stampa

Ma la cromolitografia non è l’unica innovazione della stampa che ha reso possibile spedirsi biglietti di San Valentino sempre più creativi. Le tipografie europee erano particolarmente avanti nel proporre lavorazioni in rilievo e fustellature che permettevano di realizzare meccanicamente – e quindi in serie – messaggi d’amore sempre più fantasiosi.

Due biglietti di San Valentino di età Vittoriana, incredibilmente lavorati. Immagine: rebeccahenretta.com

Una tipologia di biglietti di San Valentino di età Vittoriana assai particolare è quella a ragnatela o a gabbia – in inglese “cobweb”.

Un biglietto di San Valentino a ragnatela, fatto a mano ad inizio Ottocento. Immagine: metmuseum.orgì

Si tratta di biglietti meccanici con due o più strati: quello più in alto è costituito da una spirale intagliata che tramite un piccolo filo si solleva rivelando il contenuto dello strato inferiore, solitamente un messaggio o un’immagine stampata. Questi biglietti di San Valentino avevano diversi livelli di complessità e potevano essere realizzati sia a mano che in serie. In questo articolo pubblicato dal Metropolitan Museum di New York potete vedere grazie alle animazioni come funzionano questi piccoli gioielli della stampa.

Biglietti d’amore pop… le “valentine” dagli anni Trenta fino ad oggi

Nel Novecento continuano le innovazioni tecnologiche che permettono di realizzare biglietti di San Valentino sempre più complessi e originali. Ecco, ad esempio, un biglietto interattivo che arriva dai primi anni del secolo scorso, in America: l’immagine stampata si muove attraverso la rotellina posta sul fianco.

Un biglietto di inizio Novecento movibile grazie alla rotellina laterale. Immagine: metmuseum.org

Poi nel corso dei decenni, i biglietti di San Valentino iniziano a incorporare le grafiche e i trend estetici tipici del secolo. Insomma: si può fare una sorta di storia grafica del Novecento anche grazie a questi messaggi d’amore, prodotti in serie, che omaggiano invenzioni, novità, personaggi e star di questo secolo e del successivo.

Di seguito trovate una serie di biglietti di San Valentino scambiati tra innamorati negli anni Trenta, Quaranta e Sessanta del secolo scorso.

Immagine: designdives.com

I formati iniziano a cambiare: oltre al biglietto compaiono anche gli sticker di San Valentino per decorare regali e card personalizzate. Qui un esemplare che arriva dagli anni Settanta a cura di un famoso marchio di fast food!

Sticker di San Valentino degli anni Settanta, offerti da Burger King. Immagine: historicamerica.org

Negli anni Ottanta e Novanta i biglietti di San Valentino diventano sempre più pop, incorporando personaggi dell’immaginario collettivo, da Super Mario alle popstar dell’epoca passando per il campione del basket Michael Jordan. Vi stupirete nello scoprire alcuni cartoncini assai particolari tipici di quell’epoca: eccone alcuni!

Avete mai ricevuto un biglietto di San Valentino con Super Mario? Immagine: herviewfromhome.com
Una serie di biglietti di San Valentino… da NBA! Immagine: reddit.com
Biglietti di San Valentino con i protagonisti della TV anni Ottanta e Novanta: la serie televisiva ALF e il wrestling. Immagine: herviewfromhome.com
Biglietti di San Valentino a tema musicale, anni Ottanta e Novanta. Immagine: pinterest.com

E finalmente entriamo nel nuovo millennio: il 2000 porta con sé nuovi idoli per i biglietti di San Valentino.

Un biglietto di San Valentino con la popstar Britney Spears. Immagine: reddit.com

Arriviamo ai giorni nostri. Nei cartoncini d’amore Britney Spearsè stata sostituita da Taylor Swift.

Immagine: standard.co.uk

La popstar al momento più popolare del globo ha anche messo a disposizione per i suoi fan sul proprio sito dei biglietti di San Valentino personalizzati, insieme ad alcuni stickers.

Immagine: store.taylorswift.com

Altrimenti nel 2024 avreste potuto optare per un biglietto di San Valentino ispirato a uno dei più grandi successi cinematografici degli anni Venti del nuovo millennio: il film di Barbie.

Immagine: standard.co.uk

E voi? Quale biglietto di San Valentino invierete quest’anno? E quali saranno secondo voi i trend del prossimo futuro?