Cos’è la sinestesia? Significato, esempi, tipologie e test

Cos’è la sinestesia? Significato, esempi, tipologie e test

Redazione Pubblicato il 4/12/2023

Cos’è la sinestesia? Significato, esempi, tipologie e test

Abbiamo deciso di indagare un fenomeno, a tratti ancora misterioso, talmente affascinante da richiedere almeno un approfondimento: la sinestesia, una figura retorica che vive nel mondo letterario e un’esperienza sensoriale che solo pochi possono sperimentare.

Sinestesia: significato della figura retorica (e non solo)

Cerchiamo prima di tutto di capire meglio cos’è la sinestesia, quindi rivolgiamoci alla fidata Enciclopedia Treccani per indagarne il significato:

“La sinestesia (dal greco sýn «con, assieme» e aisthánomai «percepisco, comprendo»; quindi «percepisco assieme») è un procedimento retorico, per lo più con effetto metaforico, che consiste nell’associare in un’unica immagine due parole o due segmenti discorsivi riferiti a sfere sensoriali diverse.”

La sinestesia è quindi una figura retorica che indica l’accostamento di due parole, di solito un sostantivo associato a un aggettivo, che appartengono a differenti sfere sensoriali. A breve vi porteremo un po’ di esempi, ma per capirci subito vi anticipiamo che una sinestesia potrebbe essere, per esempio, associare un sostantivo che fa riferimento al senso della vista (un colore) a un aggettivo che rientra nella sfera del tatto (caldo, freddo). Questa “interferenza” provoca nel lettore un potente senso di poetico straniamento.

Ma non è solo questo: la sinestesia prende vita anche in forma di esperienza mentale, e quindi la ritroviamo anche nel mondo sensoriale. Anzi: multisensoriale. Poiché permette di legare, per esempio, un colore a un suono, un odore a una percezione tattile, un suono a una figura geometrica. In questo “incontro di sensi” si creano associazioni davvero sorprendenti. Sono poche le persone che ci riescono, ma nella storia contiamo nomi illustri come Pitagora, che associava numeri e suoni, o Aristotele che legava sapori, colori, suoni al tatto.

La sinestesia crea interessanti e desueti incontri tra le diverse sfere sensoriali
La sinestesia crea interessanti e desueti incontri tra le diverse sfere sensoriali

Esempi di sinestesia, dalla letteratura al linguaggio comune

Per via della sua potente espressività, questa figura retorica è molto utilizzata in ambito letterario e in particolare nella poesia. Eccone alcuni esempi:

  • “l’odore di fragole rosse” in Gelsomino notturno di Giovanni Pascoli. Un’interferenza tra olfatto e vista.
  • “voci di tenebra azzurra” in La mia sera di Giovanni Pascoli. Un’interferenza tra udito e vista.
  • “fresche le mie parole” in La sera fiesolana di Gabriele D’annunzio. Un’interferenza tra tatto e udito.
  • “l’aspro odor de i vini” in San Martino di Giosuè Carducci. Un’interferenza tra gusto e olfatto.
  • “all’urlo nero della madre” in Alle fronde dei salici di Salvatore Quasimodo. Un’interferenza tra udito e vista.

Oltre ai versi dei grandi poeti, ci sono sinestesie che sono entrate nella nostra lingua e sono diventate modi di dire, come per esempio:

  • un colore caldo o freddo;
  • una luce calda o fredda;
  • una voce ruvida;
  • un profumo dolce o pungente;
  • una voce dolce.

Scommettiamo che anche a voi sarà capitato di utilizzarle, magari senza pensare all’incrocio sensoriale che stavate costruendo.

Alcune forme di sinestesia

Come avrete capito, esistono diversi tipi di sinestesia basati su associazioni di sensi diversi. Non esiste una classificazione universale, ma possiamo passarne in rassegna alcune tipologie:

  • Grafema-colore. È una delle forme più comuni, accade quando si associano numeri o lettere dell’alfabeto a colori. Questa forma di sinestesia ricorre per quasi il 70% dei casi.
  • Audio-visiva. Accade quandoun suono genera uno stimolo visivo come un colore o una forma.
  • Misofonia. In questo caso a specifici suoni la persona associa emozioni negative.
  • Lessico-gustativa. Quando si ascolta una parola e le si associa un particolare gusto.
  • Audio-tattile. In questa tipologia di sinestesia, i suoni si collegano a sensazioni tattili.
  • Personificazione del linguaggio. Succede quando viene associato un genere e una personalità a lettere, numeri o parole.

Sinestesia nelle serie e nel cinema: esempi

Il fenomeno della sinestesia è stato esplorato in diverse opere cinematografiche e serie TV, spesso per enfatizzare stati di coscienza alterati o per rappresentare il mondo percettivo di personaggi particolari. Alcuni esempi significativi includono:

  • “Ratatouille” (2007) – In una delle scene più iconiche, il protagonista Rémy, un topo con un talento straordinario per la cucina, sperimenta la sinestesia mentre assaggia i cibi: i sapori vengono rappresentati visivamente attraverso forme e colori che si muovono in sincronia con la musica, suggerendo un’esperienza multisensoriale.
  • “Doctor Strange” (2016) – Nel film Marvel, il protagonista, dopo aver assunto un tè mistico, vive un’esperienza che ricorda la sinestesia. I suoi sensi si sovrappongono, vedendo suoni e sentendo immagini in una sequenza visivamente spettacolare.
  • “Hannibal” (2013-2015) – La serie TV rappresenta la sinestesia nella percezione del dottor Hannibal Lecter, che associa il gusto del cibo a immagini estetizzanti e a visioni artistiche elaborate.
  • “Sound of Metal” (2019) – Il film esplora l’udito attraverso il protagonista, un batterista che perde l’udito e sperimenta una percezione sonora distorta. Sebbene non sia un caso classico di sinestesia, il film gioca con l’idea della percezione sensoriale alterata.

Questi esempi dimostrano come la sinestesia sia stata utilizzata nel cinema non solo per fini estetici, ma anche per trasmettere stati psicologici o sensoriali fuori dal comune, offrendo allo spettatore un’immersione più profonda nell’esperienza soggettiva dei personaggi.

Sinestesia: si può indurre o sollecitare?

La sinestesia è spesso considerata una caratteristica innata, ma numerosi studi suggeriscono che possa essere temporaneamente indotta o potenziata attraverso vari metodi. Ecco alcune delle principali strategie esplorate dalla ricerca:

  • Ipnosi e suggestione – Alcuni studi hanno dimostrato che l’ipnosi può temporaneamente generare esperienze sinestetiche, facendo sì che un individuo associ inconsciamente suoni a colori o numeri a sapori.
  • Stimolazione cerebrale non invasiva – Tecniche come la stimolazione magnetica transcranica (TMS) o la stimolazione transcranica a corrente diretta (tDCS) sono state utilizzate per attivare aree specifiche del cervello, inducendo esperienze sinestetiche temporanee.
  • Sostanze psicotrope – Alcune sostanze psicotrope possono scatenare esperienze sinestetiche, in cui le percezioni sensoriali si sovrappongono e si mescolano, creando una sorta di “sinestesia artificiale”.
  • Apprendimento e pratica – Alcune ricerche suggeriscono che, con l’allenamento, è possibile sviluppare una sensibilità sinestetica. Tecniche di meditazione, associazioni guidate tra stimoli sensoriali e l’uso ripetuto di connessioni multisensoriali possono rafforzare questi legami percettivi.

Sebbene la sinestesia sia più comunemente osservata come una caratteristica innata, la possibilità di indurla artificialmente apre nuove prospettive nello studio della percezione e della neuroplasticità del cervello umano.

Forse leggendo questo elenco vi sarete chiesti se anche a voi è successo di provare questo tipo di esperienza. Ecco, sappiate che è abbastanza raro, ma se vi interessa indagare, potete andare a visitare il sito di Synesthesia Battery che raccoglie test per capire se avete mai sperimentato la sinestesia e in quale tipologia. Andate a curiosare.