Riepilogo Contenuti
Abbiamo deciso di indagare un fenomeno, a tratti ancora misterioso, talmente affascinante da richiedere almeno un approfondimento: la sinestesia, una figura retorica che vive nel mondo letterario e un’esperienza sensoriale che solo pochi possono sperimentare.
Sinestesia: significato della figura retorica (e non solo)
Cerchiamo prima di tutto di capire meglio cos’è la sinestesia, quindi rivolgiamoci alla fidata Enciclopedia Treccani per indagarne il significato:
“La sinestesia (dal greco sýn «con, assieme» e aisthánomai «percepisco, comprendo»; quindi «percepisco assieme») è un procedimento retorico, per lo più con effetto metaforico, che consiste nell’associare in un’unica immagine due parole o due segmenti discorsivi riferiti a sfere sensoriali diverse.”
La sinestesia è quindi una figura retorica che indica l’accostamento di due parole, di solito un sostantivo associato a un aggettivo, che appartengono a differenti sfere sensoriali. A breve vi porteremo un po’ di esempi, ma per capirci subito vi anticipiamo che una sinestesia potrebbe essere, per esempio, associare un sostantivo che fa riferimento al senso della vista (un colore) a un aggettivo che rientra nella sfera del tatto (caldo, freddo). Questa “interferenza” provoca nel lettore un potente senso di poetico straniamento.
Ma non è solo questo: la sinestesia prende vita anche in forma di esperienza mentale, e quindi la ritroviamo anche nel mondo sensoriale. Anzi: multisensoriale. Poiché permette di legare, per esempio, un colore a un suono, un odore a una percezione tattile, un suono a una figura geometrica. In questo “incontro di sensi” si creano associazioni davvero sorprendenti. Sono poche le persone che ci riescono, ma nella storia contiamo nomi illustri come Pitagora, che associava numeri e suoni, o Aristotele che legava sapori, colori, suoni al tatto.
Esempi di sinestesia, dalla letteratura al linguaggio comune
Per via della sua potente espressività, questa figura retorica è molto utilizzata in ambito letterario e in particolare nella poesia. Eccone alcuni esempi:
- “l’odore di fragole rosse” in Gelsomino notturno di Giovanni Pascoli. Un’interferenza tra olfatto e vista.
- “voci di tenebra azzurra” in La mia sera di Giovanni Pascoli. Un’interferenza tra udito e vista.
- “fresche le mie parole” in La sera fiesolana di Gabriele D’annunzio. Un’interferenza tra tatto e udito.
- “l’aspro odor de i vini” in San Martino di Giosuè Carducci. Un’interferenza tra gusto e olfatto.
- “all’urlo nero della madre” in Alle fronde dei salici di Salvatore Quasimodo. Un’interferenza tra udito e vista.
Oltre ai versi dei grandi poeti, ci sono sinestesie che sono entrate nella nostra lingua e sono diventate modi di dire, come per esempio:
- un colore caldo o freddo;
- una luce calda o fredda;
- una voce ruvida;
- un profumo dolce o pungente;
- una voce dolce.
Scommettiamo che anche a voi sarà capitato di utilizzarle, magari senza pensare all’incrocio sensoriale che stavate costruendo.
Alcune forme di sinestesia
Come avrete capito, esistono diversi tipi di sinestesia basati su associazioni di sensi diversi. Non esiste una classificazione universale, ma possiamo passarne in rassegna alcune tipologie:
- Grafema-colore. È una delle forme più comuni, accade quando si associano numeri o lettere dell’alfabeto a colori. Questa forma di sinestesia ricorre per quasi il 70% dei casi.
- Audio-visiva. Accade quandoun suono genera uno stimolo visivo come un colore o una forma.
- Misofonia. In questo caso a specifici suoni la persona associa emozioni negative.
- Lessico-gustativa. Quando si ascolta una parola e le si associa un particolare gusto.
- Audio-tattile. In questa tipologia di sinestesia, i suoni si collegano a sensazioni tattili.
- Personificazione del linguaggio. Succede quando viene associato un genere e una personalità a lettere, numeri o parole.
Forse leggendo questo elenco vi sarete chiesti se anche a voi è successo di provare questo tipo di esperienza. Ecco, sappiate che è abbastanza raro, ma se vi interessa indagare, potete andare a visitare il sito di Synesthesia Battery che raccoglie test per capire se avete mai sperimentato la sinestesia e in quale tipologia. Andate a curiosare.
Vuoi aiutarci a integrare o migliorare il contenuto di questo articolo? Consulta le nostre linee guida e inviaci la tua richiesta via e-mail all’indirizzo: seo@pixartprinting.com