Design e grafica: 5 documentari insoliti per ispirarsi

Design e grafica: 5 documentari insoliti per ispirarsi

Eugenia Luchetta Pubblicato il 3/30/2022

Per molti di coloro che lo praticano il design non è solo un lavoro, ma anche una passione e un interesse a cui dedicarsi nel tempo libero. La linea tra lavoro e intrattenimento può talvolta diventare sfumata, come nel caso dei numerosi documentari, show e talk, che possono essere visti come occasioni di formazione o come prodotti di svago.

Negli ultimi decenni l’interesse intorno al design e alla grafica è sicuramente cresciuto molto, e con questo sono cresciuti anche i prodotti audio e video che raccontano questo mondo e i suoi protagonisti, che spaziano da progetti indipendenti a produzioni distribuite dai grandi colossi dello streaming.

Di seguito abbiamo raccolto per voi alcuni dei documentari degli ultimi anni che più hanno lasciato il segno e che offrono interessanti spunti a designer e non.

Graphic Means (2017), Briar Levit

Graphic Means è un documentario indipendente realizzato da Briar Levit, professoressa di Graphic Design alla Portland State University, e finanziato tramite una raccolta fondi su kickstarter.

Graphic Means offre un’interessante panoramica su quello che era il mondo della grafica tra gli anni ’50 e ’90, prima che l’avvento del desktop publishing circa 30 anni fa lo rivoluzionasse completamente. Questo periodo è forse quello che ha visto un cambio più rapido della professione, nell’arco di qualche decade si è infatti passati dalla stampa tipografica tramite linotype (allora in uso da decenni), alla fotocomposizione fino ai software digitali.

Una serie di azioni che oggi si svolgono semplicemente premendo dei tasti davanti al computer, allora prevedevano svariati processi, tentativi, strumenti e figure professionali chiave.

Il documentario nasce dalla volontà di esplorare un metodo di progettazione e produzione di cui molti designer, formatisi a partire dagli anni ’90, sono molto spesso all’oscuro, come lo era in parte anche la regista prima di iniziare il progetto.

Dopo essere stato proiettato a diversi festival e eventi, il documentario si può ora vedere in streaming sul sito www.graphicmeans.com

Helvetica (2007), Gary Hustwit

Helvetica, forse uno dei più famosi documentari sulla grafica, partendo dall’ubiquità di uno specifico carattere, Helvetica appunto, analizza come la tipografia sia parte integrante dell’architettura cittadina e come di conseguenza influenzi profondamente la nostra quotidianità e le nostre vite, talvolta anche inconsapevolmente.

Alla tematica centrale contribuiscono interviste ad alcuni dei più innovativi e noti designer, che raccontano il loro lavoro, metodo progettuale e rapporto con la tipografia. Tra questi Erik Spiekermann, Matthew Carter, Massimo Vignelli, Wim Crouwel, Hermann Zapf, Neville Brody, Stefan Sagmeister, Michael Bierut, David Carson, Paula Scher, Jonathan Hoefler, Tobias Frere-Jones, Experimental Jetset, Michael C. Place, Norm, Alfred Hoffmann, Mike Parker, Bruno Steinert, Otmar Hoefer, Leslie Savan, Rick Poynor e Lars Müller.

Pur essendo ormai passati quasi 15 anni dalla prima proiezione di questo documentario, l’analisi è ancora molto attuale sia nei contenuti, sia nell’approccio, guardando al design e alla pubblicità dal punto di vista psicologico, sociale e artistico.

Helvetica è il film di debutto del regista Gary Hustwit, che ha poi proseguito a realizzare altri notevoli documentari sul design, come Objectified (2008), Urbanized (2011) e Rams (2018). Il suo interesse per la tipografia e per il design nasce dalla volontà di avvicinarsi a ciò che viene comunemente dato per scontato per svelarne il lavoro dietro le quinte, ma soprattutto l’impatto sulle nostre vite.

 Helvetica è disponibile in streaming a pagamento su Vimeo.

Abstract: The Art of Design (2017–2019), Scott Dadich

Abstract: The Art of Design è una serie originale di Netflix in due stagioni, che segue designer affermati nei settori più disparati, e ne racconta il processo creativo.

Ogni episodio segue un designer diverso e ne costruisce un ritratto intimo, raccontandone particolarità, abitudini e quotidianità, oltre a successi e metodo di lavoro.

I designer presentati provengono da diverse città sparse per il mondo e operano in campi diversi, dal design di sneakers, alla scenografia, fino al design di caratteri tipografici. La serie offre una panoramica interessante sulla varietà dei campi in cui un progettista può operare, tanto che sembra incredibile pensare che ruoli così diversi vengano definiti con lo stesso nome; ma, al tempo stesso, offre anche parallelismi sulla similarità del processo seguito, scandito da iterazioni di ricerca, decisioni e perfezionamento.

I 14 episodi risultano interessanti sia per chi è del settore e può approfondire il proprio ambito e scoprirne di nuovi, sia per chi è totalmente estraneo al design, in quanto offre un’occasione per esplorare il dietro le quinte di oggetti, ambienti e immagini con cui ci interfacciamo quotidianamente.

Tra i designer presentati ci sono la graphic designer Paula Scher, il designer di caratteri tipografici Jonathan Hoefler, l’illustratore Christoph Niemann e la costumista Ruth E. Carter.

Abstract: The Art of Design è disponibile in esclusiva su Netflix.

Bauhaus: The Face of the 20th Century (1994), Frank Whitford

Il Bauhaus è stata una scuola d’arte tedesca, attiva dal 1919 al 1933, diventata celebre per il suo approccio innovativo al design. Fondata dall’architetto Walter Gropius a Weimar (e poi spostatasi a Dessau e in seguito a Berlino), il principio cardine della scuola era che tutte le arti erano sullo stesso piano, e che dunque non ci siano arti minori, e che contribuiscano l’uno all’altra.

Il documentario ripercorre le tappe salienti nello sviluppo della scuola, e le difficoltà affrontate nel fronteggiare le pressioni da parte del regime nazista, che vedeva la scuola come centro di idee sovversive. Pur avendo avuto vita molto breve, il Bauhaus ha lasciato un’eredità importante, che il documentario racconta.

Design is One: Lella & Massimo Vignelli (2013), Kathy Brew, Roberto Guerra

Design is One ripercorre quasi cinquant’anni di carriera di Lella e Massimo Vignelli, la coppia di designer che ha contribuito a dare una forma all’attuale panorama urbano dal punto di vista tipografico in America, e che ha avuto un’influenza determinante sul design della seconda metà del Novecento. Anche chi non conosce il nome dei due designer, sicuramente si è imbattuto prima o dopo nei lavori del loro studio Vignelli Associates, che includono, per esempio, il sistema grafico della metropolitana a New York, o quello delle Ferrovie dello Stato in Italia, o l’identità visiva di American Airlines. Ma i lavori dello studio erano fortemente interdisciplinari e spaziavano dalla tipografia, all’immagine coordinata, a design del prodotto e di mobili, a interni, a packaging, libri, mappe e brochure.

Il documentario si focalizza molto sulla collaborazione dei due designer e sulla complementarietà delle loro abilità, riconoscendo l’enorme contributo di Lella, che, spesso nel corso dei decenni precedenti è stato fatto passare in secondo piano dalla stampa, che più volte ha attribuito il suo lavoro al marito.

Insieme al documentario Helvetica (che era il carattere tipografico preferito e largamente usato da Massimo Vignelli), Design Is One ha ulteriormente consolidato l’enorme contributo al design dei Vignelli nella coscienza pubblica.

Il documentario è accessibili in streaming a pagamento sul sito designisonefilm.com.

Ora che avete qualche spunto interessante per esplorare il mondo del design e della grafica in modo diverso, non vi resta che accendere la tv…

Buona visione!