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“Ludendo docere”.
È un detto degli antichi romani che significa “Insegnare giocando”.
E quanto è vero?
Fin dall’antichità l’uomo riconosce il valore formativo ed educativo del gioco. Il gioco è la palestra ideale per crescere, mettersi alla prova, fare nuove esperienze e farne tesoro in compagnia degli altri o da soli.
Attraverso il gioco si entra a contatto con un sistema di regole da rispettare, si sperimenta un terreno di sfida e di confronto comune, si adottano logiche di cooperazione o di scontro ancorate a principi e norme condivisi. E la cosa bella è che tutti questi aspetti di crescita e di sperimentazione vengono sospinti dal piacevole soffio del divertimento. Il gioco fa crescere e lo fa sfruttando il volano della risata, della provocazione bonaria, dell’adrenalina e del gusto della vittoria o del bruciore della sconfitta.
C’è veramente un mondo dietro al gioco, un patrimonio legato all’uomo fin dalle sue origini.
Pensiamo ai legionari romani, che quando non erano impegnati a montare l’accampamento o a sfidare legioni di agguerriti barbari si sfidavano al gioco dei dadi, ricavati da ossa animali, riuniti davanti al fuoco. Oppure ricordiamo la dama, la cui origine si fa risalire all’antica grecia o le carte da gioco, i cui prototipi rispetto alle attuali possiamo individuare nell’antica Cina, qualche secolo dopo la scoperta della carta. Da questi esempi comprendiamo quanto la componente ludica sia parte integrante dell’uomo, tanto da bambino quanto da adulto.
Le carte da gioco sono diventate uno degli strumenti più rapidi e immediati per soddisfare questo bisogno umano.: sono un mezzo tascabile, con regole semplici da imparare e da applicare e consentono di replicare il divertimento in modo potenzialmente infinito in qualsiasi momento. Un mazzo di carte da gioco è una presenza fissa in qualsiasi cruscotto di automobile, zaino o cassetto domestico. Sempre pronto per essere aperto, mischiato e per regalare momenti di spensieratezza e socialità gustosa, senza limti d’età.
E quando si parla di carte da gioco in Italia, non si può che pensare all’azienda Dal Negro, rilevata dall’omonima famiglia oltre 93 anni fa e che continua a diffondere il divertimento con giochi di carte, da tavolo, in legno e con alcune trasposizioni digitali dei propri giochi analogici.
Il presidente dell’azienda, signor Franco Dal Negro, ha gentilmente accettato di rispondere alle nostre domande e ci ha parlato di produzione, di valore del gioco, di socialità in tempi di pandemia e di tradizione e genialità tipicamente italiana.
Buon ascolto!
Le celebri carte da gioco della Dal Negro
Le carte da scopa e briscola e le carte da Scala Quaranta della Dal Negro sono un patrimonio culturale, oltre che ludico, diffusissimo e immancabile nelle case degli italiani.