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Scopriamo i colori Pantone e l’azienda che ha creato un linguaggio universale per i colori
Una persona riesce a distinguere 150 tinte differenti. Ogni tinta — come abbiamo visto in un altro articolo di questo blog — può assumere caratteristiche diverse a seconda della luminosità e della saturazione. Il numero di colori che quindi siamo in grado di vedere sia aggira intorno ai 7 milioni e mezzo[1], ma non tutti questi colori hanno un nome. Ci sono stati colori che non hanno avuto un nome per tanto tempo. Prima che i mercanti portoghesi, all’inizio del Cinquecento, cominciassero a importare le arance dall’India il colore arancione esisteva, ma non la parola per indicarlo.
Nel 1692 un artista sconosciuto, A. Boogert, ha realizzato un libro sull’uso del colore nella pittura. Una guida dove troviamo un primo tentativo di organizzazione e nomenclatura dei colori. Guardando il libro di Boogert oggi è difficile non pensare subito a una mazzetta Pantone.
La mazzetta Pantone è una raccolta di colori identificati con un codice. La prima è stata pubblicata nel 1963, con l’obiettivo di creare «un linguaggio cromatico universale che consente a marchi e produttori di prendere decisioni critiche in materia di colore in ogni fase del workflow»[2].
Senza arrivare all’estremo della famosa foto del vestito blu e nero — che molti vedevano bianco e oro —, a tutti è capitato di aver comprato qualcosa in un negozio con l’idea che fosse di un colore, per poi scoprire che un’altra persona lo vedeva più giallo o più arancione.
La percezione del colore dipende da vari fattori: dal supporto, il tipo di carta, tessuto, superficie; dall’ambiente, l’illuminazione, il tempo, la luce del giorno.
Il linguaggio universale dei colore Pantone
Agli inizi degli anni ’60 Pantone era una tipografia del New Jersey, specializzata in cartelle colori per l’industria cosmetica, della moda e medica[3]. Lawrence Herbert, un chimico che lavorava per l’azienda, notò quanto fosse difficile capirsi tra designer, agenzie di comunicazione e tipografi, quando si parlava di colore. Nel 1962 Herbert rileva l’azienda e un anno dopo, nel 1963, crea la prima guida Pantone con 10 colori, specificando la formula esatta dell’inchiostro per ogni tonalità. Con gli anni Pantone è diventato uno standard nell’ambito della stampa. Standard che consente a grafici, designer, architetti, decoratori di parlare la stessa lingua, grazie alla quale è possibile indicare un rosso con la sicurezza che tutti stiano guardando lo stesso rosso. Se nello specifico stessero parlando del rosso del marchio di Google parlerebbero del Pantone 7619 C. (Una ricca raccolta di palette colori di noti brand è possibile trovarla sul sito Brand Palettes).
«Siamo un prodotto tecnico e aiutiamo i progettisti e le persone che producono quel prodotto a collegare la loro comunicazione», dice Ron Potesky, vicepresidente senior e direttore generale di Pantone in un articolo su The Atlantic dal titolo “How Pantone Became a Global Authority on Color”. «Quindi quando scegli il colore giusto, alla fine ottieni il colore giusto. Questo è esattamente ciò che siamo.»
Pantone ad oggi ha definito 1.867 colori proprietari per la grafica di stampa (a cui sono stati aggiunti 294 colori nel 2019) e 2.310 colori per la moda, l’arredamento della casa e gli interno. Il sistema Pantone, il Pantone® Matching System, non è il primo e unico tentativo di standardizzazione del linguaggio sul colore, ma di gran lunga il più noto. Tra gli altri, c’è il Sistema Munsell, adottato negli Stati Uniti dal Dipartimento dell’Agricoltura, il sistema di colori RAL e HKS (tedeschi).
Sul proprio sito, Pantone ha realizzato una pagina che aiuta ad orientarsi tra i diversi sistemi e strumenti che mette a disposizione.
Formula Guide è la guida di base, la più utilizzata e venduta. Sono due mazzette, con i colori per la carta patinata (coated) e non patinata (uncoated), pensata soprattuto per chi lavora nel mondo della grafica e della stampa.
Alle guide di base si affiancano quelle dei colori per gli inchiostri metallici (Pantone Metallics), dei colori pastello (Pantone Pastels & Neons), e la raccolta CMYK e Bridge, dove sono riprodotte le corrispondenze di colori in quadricromia. Corrispondenze non presenti nella Formula Guide. La guida CMYK, a differenza della Bridge, non è strettamente legata alla codifica del Pantone Matching System.
Per chi lavora nel mondo della moda, e nella stampa su tessuto, oltre alla Pantone Fashion, Home + Interiors, ci sono campionari stampati sul cotone. Per chi si occupa di prodotti (articoli per la casa o casalinghi, elettronica di consumo, giocattoli, ecc.) Pantone realizza anche campionari per la stampa di materiale plastico, Plastic Chips, corrispondenti al Pantone Matching System.
La mazzetta di colori Pantone
La mazzetta colori Pantone è uno strumento indispensabile nel mondo del design e della stampa, offrendo una vasta gamma di colori standardizzati. Ogni colore è identificato da un codice unico, permettendo una comunicazione precisa tra designer, produttori e clienti. Questo sistema assicura che il colore scelto sia esattamente riproducibile in qualsiasi parte del mondo, indipendentemente dal materiale o dal processo di stampa utilizzato. La mazzetta si presenta come un catalogo o un ventaglio di campioni colorati, organizzati in modo sistematico, che facilitano la selezione e il confronto dei colori. L’uso della mazzetta Pantone è fondamentale per garantire coerenza e precisione nei progetti grafici e nei prodotti finiti.
Pantone Universe: l’uso del marchio Pantone negli ambiti più disparati
Negli anni i colori Pantone sono diventati riferimento per chi si occupa di colore dal punto di vista professionale, ma con le licenze Pantone Universe (un programma di licenza d’uso del marchio), sono entrati anche a far parte della cultura popolare. Oggi di fatto Pantone è sinonimo di colore. Il suo marchio è pressoché onnipresente, dalle prime tazze prodotte nel 2005, a porta penne, taccuini, cover per smartphone, valigie, asciugamani, accendini, hotel, candele. La lista potrebbe proseguire ancora per parecchie righe. Ci sono tantissimi progetti legati o ispirati al Pantone, ufficiali, con o senza licenza.
Pantone Smoothies
L’account Instragam Pantone Smoothies, che dal nome già fa capire cosa aspettarsi.
Tiny PMS Match
Il progetto Tiny PMS Match della designer Inka Mathew, sempre su Instagram, con immagini di oggetti quotidiani abbinati ai colori Pantone.
Camici per infermieri Pantone
Persino i camici per infermieri, in Giappone, sono ispirati ai colori Patone.
Pantone Hotel
Mentre a Bruxxelles esiste addirittura Il Pantone Hotel.
Pantone Cafè
Qualche anno fa a Monaco ha aperto una caffetteria Pantone, che ora sembra non sia più attiva.
Skin tone Guide
Nel 2012 Pantone ha realizzato la Skin Tone Guide, un campionario di tonalità della pelle, pensati per il fotoritocco. Utilizzato poi, in collaborazione con Sephora, per aiutare i clienti a trovare la giusta tonalità di trucco. La guida è stata anche alla base del progetto fotografico Humanae Project, di Angelica Haas.
Campagna social Superbowl
Nel 2020 Pantone ha realizzato una campagna social per il Superbowl, durante il quale ha commentato la partita con i colori. Ha subito messo in evidenza come il colore di entrambe fosse il rosso, ma non lo stesso rosso.
Il Pantone Color Institute e il colore dell’anno
Nel 1986 nasce il Pantone Color Institute, un dipartimento che offre consulenza sull’uso del colore a designer e marchi. Oggi il colore è sempre più un elemento fondamentale nel branding, il biglietto da visita che trasmette istantaneamente il significato e l’immagine di un’azienda.
Dal 2000 ogni anno viene annunciato il colore dell’anno[4], per il 2020 il colore è il PANTONE 19-4052 Classic Blue. Il colore dell’anno è selezionato da un gruppo di esperti — coordinati dal Pantone Color Institute — che «perlustrano ogni angolo della terra alla ricerca delle nuove influenze in fatto di colore». Il colore dell’anno è di fatto una delle tante campagne di marketing dell’azienda americana, capace come poche di lavorare in modo così efficace sul proprio brand. Un annuncio che è diventato ormai tradizione e che viene attesa, raccontato e dibattuto a livello mondiale. La ciliegina sulla torta di una vera e propria istituzione del colore, diventata punto di riferimento per i creativi di tutto il mondo.
[1] Bressan P., Il colore della luna. Come vediamo e perché, Editori Laterza, Bari, 2007
[2] Dal sito web della Pantone
[3] Budds D., How Pantone Became The Definitive Language Of Color, Fast Company, 2015
[4] Sul sito del designer Adam Fuhrer una comoda raccolta di tutti i colori dell’anno.