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“Sistema coordinato che utilizza arte e tecnologia per contenere e proteggere i prodotti durante il processo di trasporto, stoccaggio, logistica, vendita e utilizzo finale da parte del cliente”.
La maggior parte delle definizioni che possiamo trovare della parola “packaging” o “imballaggio”, questa è della Fundación del Español Urgente, si riferiscono semplicemente alla sua funzione di contenitore. Ma tralasciano una parte fondamentale di ciò che questo concetto rappresenta oggi, e cioè la capacità di migliorare enormemente l’esperienza dell’utente verso l’acquisto e verso il brand.
Piatti già pronti che ci avvisano con un segnale acustico quando sono cotti, caffè che si scaldano da soli, etichette che raccontano storie grazie a un codice QR, contenitori che ci avvisano della scadenza di un prodotto per poi ordinarlo contemporaneamente al supermercato, bottiglie che si illuminano a ritmo di musica in discoteca, lattine di birra che si raffreddano quando vengono aperte…
Si tratta del cosiddetto “packaging intelligente”, contenitori che, oltre a offrire protezione, interagiscono con il prodotto attraverso indicatori o dispositivi monitorati e sono chiamati a rivoluzionare il settore. Infatti si stima che il mercato sia di 38,16 miliardi di dollari a livello globale e dovrebbe raggiungere i 48,72 miliardi di dollari nel 2026, con un tasso di crescita composto del 4,15% annuo fino ad allora, secondo il rapporto “Smart Packaging Market: Growth, Trends, Covid-19 Impact and forecasts (2021-2026)”.
Tecnologia per ridurre gli sprechi alimentari
Per molto tempo il confezionamento sottovuoto, che toglie l’aria dall’interno e inietta una miscela di gas destinati alla conservazione, ha allungato la vita utile di molti alimenti. Tuttavia, si stima che ogni anno nel Regno Unito vengano buttate via circa 7 milioni di tonnellate di cibo e bevande. Inoltre, il 60% del cibo sprecato è ancora completamente commestibile, il che dimostra che il modo in cui vengono calcolate le date di scadenza è a dir poco confuso.
Questa è la premessa da cui parte Mimica Touch. È un indicatore sensibile alla temperatura della freschezza degli alimenti che può essere sotto forma di tappo (per bottiglie di succhi o latte, ad esempio) o di etichetta piatta (per vaschette di carne). Se si notano protuberanze quando ci si passa sopra il dito, il prodotto non deve più essere consumato. Oltre a combattere lo spreco alimentare, l’obiettivo di Mimica Touch è quello di semplificare la vita alle persone non vedenti.
Il potere degli inchiostri
Molte volte, la nostra esperienza del marchio è associata alla temperatura del prodotto. Quando, in piena estate, ci beviamo una birra, speriamo che sia molto fredda. Al contrario, vogliamo che il nostro caffè sia molto caldo in inverno. Nel 2007, le montagne che decorano le etichette della birra Coors hanno iniziato a cambiare colore quando la bevanda si raffreddava alla temperatura ottimale, con grande sorpresa dei consumatori. Anche Heineken, e in seguito molti altri marchi, hanno seguito questa strategia. La tecnologia utilizzata è quella dell’inchiostro termocromico, che cambia colore con la temperatura. Può indicare, ad esempio, se la pizza che abbiamo ordinato a casa arriva molto calda o se il cioccolato non si è sciolto.
Gli inchiostri simpatici, invece, rivelano un’immagine o un messaggio quando la bevanda è stata consumata, come le divertenti lattine realizzate dalla compagnia Crown per Coca-Cola nei paesi dell’Est. Altrettanto sorprendenti sono gli inchiostri fotocromatici, che cambiano colore se esposti al sole. L’azienda CTI, dedita all’innovazione nel packaging, ha condotto un sondaggio per conoscere l’opinione dei consumatori sui sacchetti di patatine i cui colori sono più vividi al sole e il 64% ha assicurato che li comprerebbe.
Packaging che attira l’attenzione come strategia di marketing
Il packaging intelligente rappresenta una grande opportunità per i marchi poiché facilita la comunicazione con il consumatore e fornisce una migliore interazione. Le funzioni estese consentono di migliorare l’esperienza dell’utente e possiamo citare esempi davvero originali con la realtà aumentata.
Quando puntiamo la nostra fotocamera mobile su una delle bottiglie in edizione limitata di Shackleton, ci appare un’infografica interattiva che spiega che nel 2007 tre casse di whisky sono state trovate in un campo abbandonato nell’Artico. Da qui viene ricreato il viaggio di Sir Ernest Shackleton, leggendario esploratore noto per le sue campagne nella zona.
Una delle grandi scommesse di Karl Knauer, uno dei principali produttori di packaging in Germania, è l’illuminazione di confezioni, etichette e loghi dei prodotti promozionali. Per fare ciò, utilizzano diodi organici a emissione di luce, OLED, dall’acronimo in inglese, sorgenti luminose piatte realizzate con semiconduttori organici stampabili, ultrasottili e sostenibili. La luce si attiva senza contatto, è sufficiente che il potenziale acquirente si avvicini allo scaffale e la confezione inizia a brillare. Per l’azienda, questa innovazione aumenterà le vendite in futuro perché la luce crea valore aggiunto nell’attirare l’attenzione, generare emozioni e quindi aumentare la consapevolezza del marchio.
Smart packaging nel settore farmaceutico
Da segnalare infine che, oltre all’industria alimentare, i grandi beneficiari dell’innovazione tecnologica nel packaging saranno le aziende farmaceutiche e, con esse, i pazienti. Uno dei servizi di CTI è un indicatore irreversibile che segnala se un prodotto è stato esposto a temperature di congelamento. Questo è di grande importanza nel caso dei vaccini, ad esempio, che si deteriorano se congelati. Possiamo anche sapere, grazie all’inchiostro termocromico, se un farmaco come l’insulina è alla giusta temperatura per essere iniettato; mentre l’inchiostro ad attivazione tattile indica se un prodotto è stato manomesso o contraffatto.