Quando l’illustrazione diventa la tua passione

Quando l’illustrazione diventa la tua passione

Laura Chaparro Pubblicato il 7/21/2017

Se pensiamo alla nostra infanzia, ricordiamo tutti un libro preferito, quello con cui passavamo ore nascosti a leggere e dei cui disegni non ci stancavamo mai. Personaggi a cui affezionarsi, come il Piccolo Principe – ma anche gli spagnoli Teo, Pelines o Frate Perico – non popolerebbero l’immaginario collettivo se non avessimo potuto apprezzarli nelle illustrazioni in cui prendevano vita.

Sono questi supereroi ed eroine di carta con cui è cresciuta Marisa Morea (Madrid, 1982). Ciò che da bambina non poteva immaginarsi era che, qualche anno dopo, sarebbe lei stessa diventata illustratrice delle vicissitudini dei nuovi personaggi destinati ad influenzare le vite delle future generazioni.

“Il primo libro per bambini che ho illustrato Il tesoro più grande del mondo (2017), con l’editore SM Il battello a vapore. Non era un albo illustrato ma un libro a capitoli o di narrativa – o fiction, come dicono in inglese”, racconta. “È una storia meravigliosa, quella del rapporto di amicizia fra un bambino e una bambina in un mondo immaginario di marionette, principesse e dragoni”, descrive l’illustratrice.

Morea ha iniziato la sua carriera disegnando per adulti, ma aveva una gran voglia di fare il grande passo della letteratura per bambini. “La collezione di racconti ‘Il battello a vapore’ ha molti anni e lo leggevo già io a scuola. Ecco perché porta con sé tanti ricordi personali”.

Quando è il momento di disegnare, l’illustratrice non cerca di mettersi nei panni dei più piccoli ma piuttosto pensa a loro come fossero adulti. “Ciò che piace a me credo possa creare un legame anche con loro. Forse la professione di illustratrice per bambini fa sì che il bambino che c’è dentro ognuno di noi sia più vivo che in altri”.

Per dare vita ai suoi personaggi, l’illustratrice combina la parte digitale ad altri materiali elaborati con lo scanner, che le permette di lavorare con colore e texture diverse. “Il mio lavoro è digitale ma uso molto lo scanner per inserire texture ad acquarello, gouache o matite colorate nei miei disegni”.

Se dovesse scegliere un’illustrazione fra le centinaia da lei disegnate, sceglierebbe il simpatico orsetto dell’opera Books aren’t for Bears. In realtà, Morea ha scelto quest’illustrazione per la copertina di una serie di quaderni stampati con Pixartprinting. “Questo orso mi ha spalancato tante porte nel mondo dell’illustrazione per bambini”, conferma.

L’illustratrice usa questi quaderni per creare bozzetti e prendere appunti di viaggio e ha pensato di fare un sorteggio e regalarne alcuni ai suoi follower di Instagram, che li hanno apprezzati molto. In qualità di esperta di carta e matita, sa bene come debba essere il taccuino ideale. “Deve entrare in borsa, senza però essere troppo piccolo. E poi, deve essere a carta liscia, ma di grammatura sufficientemente alta per non bucare i fogli con il materiale da disegno”.

E sembra che continuerà a usarlo senza sosta. A fine anno, prevede di pubblicare quattro nuovi titoli illustrati da lei. Quando quattro anni fa ha scelto di intraprendere questa carriera a tempo pieno – lasciando il lavoro di direttrice artistica pubblicitaria – non ha smesso di lavorare un attimo. “Mi piacerebbe continuare a illustrare libri”.

Sebbene abbia già lavorato con case editrici internazionali come SM, Penguin Random House, Nosy Crow, Sterling o Simon and Schuster, le piacerebbe ampliare la sua clientela. Un’intensa carriera che ha visto realizzare un sogno d’infanzia. Parafrasando l’indimenticabile Walt Disney, un modello per qualsiasi illustratore per bambini, “se puoi sognarlo, puoi farlo; ricorda sempre che tutto questo (la Disney) è cominciato con un topo”.