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Il ritorno delle riviste, su carta
I magazine cartacei stanno vivendo una appassionante seconda vita. Ecco tendenze e prodotti più interessanti
Dobbiamo ammetterlo: le riviste cartacee sembravano davvero destinate all’estinzione. Era il primo decennio degli anni Duemila, il digitale mostrava al mondo le sue infinite potenzialità mentre i prodotti stampati si apprestavano a salutare il proprio pubblico di lettori; le redazioni venivano ridotte e molti giornalisti licenziati.
Era la fine di un’era. Oggi, nel 2022, possiamo affermare invece che le riviste cartacee – contrariamente alle più scontate previsioni – non sono affatto scomparse. Dopo anni di profonda crisi sono infatti riuscite a reinventarsi, con risultati sorprendenti.
Di nuovo sugli scaffali
Alcune riviste cartacee che avevano chiuso, ad esempio, sono tornate sugli scaffali. Una di queste è l’edizione inglese della rinomata rivista musicale Rolling Stone che ha ripreso le pubblicazioni su carta in Gran Bretagna.
Altre riviste, negli ultimi anni, hanno invece consolidato la propria posizione, come l’iconica 032c – la rivista berlinese dedicata alla ricerca creativa e alla moda.
Infine, nuove riviste hanno fatto il proprio ingresso in un panorama che si sta rivelando sempre più vivace e sperimentale.
Vediamo insieme alcuni interessanti esempi pescati dal multiforme ecosistema dei magazine cartacei, in Italia e all’estero.
Dai viaggi allo sport: il nuovo canone delle riviste cartacee in Italia
Spesso le nuove riviste nascono dalle case editrici. È il caso del fortunatissimo esperimento di Iperborea – casa editrice milanese specializzata in letteratura del Nord Europa – che nel 2018 decide di lanciare una rivista di viaggio sui generis, The Passenger.
La rivista The Passenger propone approfondimenti dedicati a un Paese o una città – con qualche numero speciale, come quelli dedicati allo Spazio o all’Oceano – e raccoglie inchieste, reportage letterari e saggi narrativi che formano il ritratto della vita contemporanea dei luoghi proposti. Qui tutti i titoli.
Altre riviste cartacee comparse in Italia sono invece dedicate allo sport. Al Vento, per esempio, è una rivista di ciclismo, giunta al numero 21. La rivista è bimestrale e propone approfondimenti, storie, dietro le quinte con scatti fotografici di altissima qualità. Anche Rivista Undici è dedicata allo sport – in particolare al calcio – e ha l’obiettivo esplicito di usare un linguaggio diverso, più alto, mentre le tematiche affrontate si intrecciano spesso anche con la cultura e la scienza. La rivista è bimestrale.
Affacciandoci nell’ambito culturale, è curioso il percorso compiuto da L’Indiscreto. L’Indiscreto è stata una storica rivista nata a Firenze alla fine degli anni Sessanta. Rinata in formato digitale, ha iniziato ad essere apprezzata per i suoi long-form, approfondimenti e saggi originali di giovani firme del giornalismo culturale. Nel 2022 la rivista è tornata – anche – nella sua forma cartacea. A maggio è uscito il numero 1, dedicato a “La fine del mondo”. Ne parla Luca Romano in questo articolo sull’Huffington Post.
Un altro prodotto di alta qualità in ambito letterario è invece The Florentine Literary Review – abbreviato in The FLR – la rivista bilingue (in italiano e in inglese) di racconti brevi di autori italiani.
Riviste oltre confine: il magazine cartaceo all’estero
Uno dei punti di forza delle nuove riviste – soprattutto quelle in lingua inglese o bilingue – sta nella loro capacità di scavalcare i confini nazionali. E di farlo agilmente e senza farsi troppi scrupoli. Il pubblico delle riviste cartacee è colto, settoriale, ma sicuramente transnazionale.
Abbiamo già citato 032c: un vero e proprio feticcio per gli appassionati. La rivista – che trae il suo nome da un codice Pantone – è dedicata alla moda, alla ricerca e all’innovazione creativa. Nata nel 2000 a Berlino, è considerata da molti la padrona indiscussa delle riviste di genere. In questi anni 032c si è trasformata: ora è anche una media company che offre servizi ad hoc di comunicazione e un marchio di moda. In questo modo 032c ha tracciato la strada per un business model alternativo per le riviste cartacee.
The Gourmand invece è un’elegante rivista dedicata alla cultura culinaria. Il suo punto forte sono le fotografie – innovative e di impatto –, nella realizzazione dei numeri sono coinvolti anche scrittori e artisti.
La cura del dettaglio e della grafica è sicuramente uno dei dogmi delle nuove riviste. Riposte ne è un ottimo esempio. Si tratta di un magazine per donne con interviste che coprono un’ampia serie di argomenti, dall’arte al design, dalla musica al business, dalla politica ai temi ambientali. Le interviste si distinguono per essere particolarmente oneste e lontane dai canoni più usuali della comunicazione. La rivista – dal layout assai curato – è stata premiata con l’European Design Award.
Dirty Furniture è una rivista dal formato particolare: sono previsti solo 6 numeri, ognuno dei quali dedicati a un singolo oggetto d’arredamento. Divani, telefoni, tavoli o gabinetti sono in realtà lo spunto per parlare di molto altro: politica, storia, tecnologia, psicologia, industria. Mentre Math – nonostante il nome possa trarre in inganno – non ha decisamente a che fare con la matematica, è invece una rivista di erotismo senza alcun limite apparente.
Insomma, immergersi nel mondo delle riviste sembra essere un modo per avere a disposizione maggiore approfondimento e qualità rispetto alla maggior parte dei prodotti digitali. Non solo. Incredibilmente, il cartaceo pare offrirci anche più libertà e sperimentazione, allontanandosi così dall’omologazione di molte comunicazioni online.
Chiudiamo la nostra carrellata di magazine stampati citando in proposito Market Cafè, una rivista in lingua inglese – ma nata da creatori italiani – dedicata alla data visualization. Interessante è notare che la rivista parte proprio dal presupposto di accompagnare il lettore oltre la piatta realtà digitale, verso qualcosa di più tangibile.
Qualità, approfondimento e nicchie di interessi: gli ingredienti della rinascita della rivista
Come ha fatto quindi un intero settore – quello dei magazine su carta – a trasformarsi, a farlo in maniera intelligente, e a dare il via a un nuovo boom?
Qualità – sia visiva che testuale –, spazio per l’approfondimento e il rivolgersi a nicchie di interesse ben definite sembrano essere i punti comuni al nuovo canone delle riviste cartacee. D’altra parte, nessuno può far finta che non esista Internet. Le riviste cartacee hanno così sperimentato e innovato in quegli spazi poco presidiati dall’offerta digitale.
Anche il direttore creativo Andrea Batilla – fondatore di PIZZA, uno dei primi magazine indipendenti in Italia – si chiede se non sia ora di tornare a fare più riviste su carta e parla in questi termini dell’apprezzato ritorno delle riviste:
“Nessuno si aspetta di trovare su TikTok, su Instagram o su YouTube contenuti di qualità e per quanto questo discorso suoni terribilmente da boomer è molto più facile trovare approfondimento e selezione in robe vecchie come i giornali di carta. La difficoltà che si delinea all’orizzonte nel riprendere in mano uno strumento come il magazine cartaceo è appunto la qualità”.
E voi cosa ne pensate? Avete già una vostra rivista cartacea preferita?