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Dai suoi inizi a oggi, il logo di Facebook non ha subito evoluzioni eclatanti: i colori sono rimasti simili, così come il carattere sans-serif semplice. Eppure, qualche piccolo cambiamento c’è stato. Quindi passiamo in rassegna tutti i vari ritocchi al logo e soffermiamoci a raccontare qualche sfiziosa curiosità.
Il colore: perché proprio il blu?
Il blu esprime affidabilità, produttività e stabilità, per questo viene utilizzato molto spesso nel mondo dell’IT. Ma sul blu di Facebook c’è anche una storia, forse una leggenda, che vale la pena di essere raccontata. Sembra infatti che Mark Zuckerberg soffra di deuteranopia, una forma di daltonismo che non gli consente di vedere il colore verde ma che gli permette di percepire sfumature di blu che la maggior parte delle persone non rileva. C’è chi sostiene che sia stata proprio questa particolare percezione ottica a orientare le scelte del fondatore di Facebook verso il blu. Di questo non possiamo avere certezza, ma di sicuro il colore si è rivelato coerente, in termini di marketing, rispetto a quanto l’azienda voleva comunicare.
L’evoluzione del logo: dal 2003 a oggi
Per alcuni la storia della nascita di Facebook inizia nel 2003, con la “bravata di Harvard”, per altri nel 2004, con il lancio della piattaforma “thefacebook”. Noi cominciamo questo racconto dalla ormai nota bravata.
2003, la bravata
La storia è diventata un aneddoto popolare: Mark Zuckerberg, giovane studente di Harvard, crea un sito web “vetrina” che raccoglie i volti degli studenti e permette loro di conoscersi, esattamente come un’app di incontri. Il nome del sito è Facemash, un nome che forse a molti suonerà sconosciuto poiché il progetto ha vita brevissima. Per reperire le foto di tutti i volti, Mark Zuckerberg viola infatti la rete interna dell’università, l’amministrazione di Harvard lo costringe quindi a chiudere tutto e lui è quasi sul punto di essere espulso.
Il logo di Facemash non è altro che il nome del sito in carattere Arial Bold, con lettere maiuscole bianche su uno sfondo rosso.
Nonostante Facemash non ebbe nulla a che fare con il successivo sviluppo di Facebook – stando alle dichiarazioni del suo artefice –, è probabile che da questa “bravata” il giovane Zuckerberg trasse ispirazione per la sua nuova piattaforma.
2004, nasce thefacebook
Nel 2004 nasce un nuovo sito web: thefacebook. Il logo è molto semplice: il nome viene inquadrato tra due parentesi quadre, non ci sono spazi, il carattere è un sans serif, il testo è azzurro su sfondo blu scuro.
2005, rimane solo Facebook
Nell’anno successivo il logo viene ritoccato: scompare l’articolo “the”, vengono eliminate le parentesi quadre, il carattere viene ingrandito e le lettere sono bianche su sfondo blu. La direzione è quella di una maggiore semplificazione per favorire la leggibilità.
2015, giusto qualche piccolo ritocco
Occhio al carattere tipografico: i contorni di alcune lettere vengono arrotondati. Salta all’occhio la riprogettazione della “a” e della “b”, ma a guardare bene anche le altre lettere subiscono piccole modifiche. Il carattere, in generale, viene assottigliato per rendere il marchio più leggibile dai dispositivi mobile.
Le novità del 2019
Il 2019 è l’anno della riprogettazione del logo aziendale e di quello dell’app. Per quanto riguarda il logo aziendale, si nota il sorprendente ampliamento della tavolozza dei colori del brand, colori che servono a distinguere le varie app che vivono sotto il tetto della casa Facebook. L’intento è quello di creare una connessione più forte tra la “casa madre” e i suoi numerosi prodotti.
E per quanto riguarda il logo dell’applicazione? La sua identità non subisce grandi cambiamenti: il carattere viene snellito ulteriormente per favorire la leggibilità anche su schermi molto piccoli e i colori vengono invertiti – ora il testo è blu su uno sfondo bianco. È il logo che ancora oggi campeggia sull’applicazione.
Questo articolo potrebbe fermarsi qui, ma la storia rimarrebbe parzialmente incompleta. Manca infatti ancora un capitolo.
Meta, un nuovo nome e un nuovo logo per la società
Piccolo preambolo per fare chiarezza: nel 2021, la società ha cambiato il suo nome in Meta, il nome dell’applicazione invece è rimasto lo stesso (Facebook), con il logo progettato nel 2019. Il cambiamento del nome della società ci parla di una nuova era digitale, di un mondo in cui le piattaforme social incontrano la realtà virtuale e aumentata (Meta prende infatti il suo nome da metaverso).
Veniamo al logo: il simbolo richiama quello dell’infinito ma anche la sagoma di un joystick, ammiccando al mondo del gaming. I due cerchi schiacciati lateralmente formano la lettera “M”. Il colore, invece, rimane quello che abbiamo imparato a conoscere e riconoscere in tutti questi anni: il blu.
Per ora è tutto. Rimaniamo in attesa del prossimo capitolo.