#StorieDaLocandina: Le locandine di Indiana Jones

#StorieDaLocandina: Le locandine di Indiana Jones

Giovanni Blandino Pubblicato il 3/17/2025

#StorieDaLocandina: Le locandine di Indiana Jones

“Se l’avventura ha un nome… questo dev’essere Indiana Jones!”

A chi è cresciuto negli anni Ottanta – ma non solo – le poche parole di questo fortunato claim fanno già vibrare le corde dell’immaginazione. Un cappello fedora impolverato, lo schiocco di una frusta, il sorriso sornione di Harrison Ford, la ricerca di artefatti misteriosi, fantasiose trappole e inseguimenti di ogni sorta: sono questi alcuni degli elementi indimenticabili dell’acclamato franchise cinematografico di Indiana Jones.

Molte di queste caratteristiche si intuivano già dall’iconica scena iniziale de I predatori dell’arca perduta, la pellicola con cui nel 1981 Steven Spielberg e George Lucas sbancarono il botteghino – dando inizio alla saga che ha come protagonista un archeologo che non ha paura quasi di niente (tranne che, notoriamente, dei serpenti).

Nel corso del tempo il franchise si è arricchito di altri quattro film, facendo di Indiana Jones il secondo miglior eroe degli ultimi cento anni e uno dei personaggi più riconoscibili della cultura popolare.

Oggi raccontiamo la storia dei film di Indiana Jones seguendo il filo rosso delle locandine – statunitensi e internazionali. Curatissimi prodotti stampati che nel corso dei decenni hanno accompagnato le gesta dell’archeologo più avventuroso in circolazione.

La locandina del primo Indiana Jones: I predatori dell’arca perduta

Già agli inizi degli anni Settanta, il cineasta statunitense George Lucas – autore della fortunata saga di Star Wars – aveva abbozzato la prima idea riguardante Indiana Jones. L’ispirazione principale arrivava dalle avventurose e popolari serie TV degli anni Trenta che il produttore e cineasta americano voleva riportare in auge. Indiana Jones – che nei primi appunti si chiamava Indiana Smith – avrebbe dovuto essere una sorta di James Bond… senza gadget tecnologici.

Il progetto si concretizzò solo anni dopo, quando George Lucas incontrò Steven Spielberg – il futuro regista del film–per mettere a punto l’idea. È così che nel 1981 fa il suo debutto davanti agli spettatori quello che diventerà l’archeologo più famoso di sempre.

La locandina disegnata da Richard Amsel per Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta. Immagine: richardamselmovie.com

Il primo film della saga – I predatori dell’arca perduta – vede Indiana confrontarsi con dei nazisti alla ricerca della mitica Arca dell’Alleanza che avrebbe avuto il potere di renderli invincibili.

Il design della prima locandina di Indiana Jones fu affidato a Richard Amsel, giovane e talentuoso illustratore statunitense. Si inaugura così una importante tradizione: i principali poster cinematografici di Indiana Jones saranno tutti disegnati a mano.

C’è una curiosità che riguarda la locandina de I predatori dell’arca perduta: Amsel ne curò due versioni, una nel 1981 e l’altra nel 1982. La locandina del 1981 doveva raccontare Indiana Jones prima che questo fosse conosciuto in tutto il mondo. Lo stesso illustratore – come spesso accadeva – non poteva vedere il film completo prima di mettersi a lavoro. Il risultato, come hanno notato alcuni estimatori, è un poster che riflette la natura più enigmatica ed energica di Indiana Jones.

Alcuni sketch preparatori di Richard Amsel per la prima locandina di Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta. Immagine: richardamselmovie.com

Tra l’altro, come riferito in questo interessante resoconto, la realizzazione della locandina fu tutt’altro che semplice: la produzione dovette insistere più volte perché Amsel apportasse alcune modifiche all’immagine e il progetto di locandina rischiò di naufragare. Tra le richieste ci fu quella di rimpicciolire la firma di Amsel sul manifesto che originariamente quasi faceva concorrenza a quella del protagonista.

I predatori dell’arca perduta fu il film più visto del 1981. Dopo lo strepitoso successo al botteghino – con Indiana Jones ormai diventato una star mondiale – nel 1982 il film tornò in sala. La locandina di questa riedizione era ovviamente assai diversa. A questo punto Richard Amsel aveva visto il film completo insieme ad altri milioni di spettatori.

La locandina presenta una notevole composizione di personaggi, un formato che il disegnatore aveva già usato per la locandina di Assassinio sull’Orient Express. Rispetto alla locandina del 1981, questa coglie un altro aspetto imprescindibile della pellicola: sul volto di Indiana Jones compare un ghigno scanzonato, il film è infatti innegabilmente divertente.

La locandina disegnata da Richard Amsel in occasione della riedizione del film nel 1982. Immagine: vidiotsfoundation.org

Ultima curiosità: per questo poster, Amsel produsse innumerevoli prove così da trovare la posa perfetta per l’iconico colpo di frusta di Indy.

Le due locandine di Indiana Jones e il tempio maledetto

Nel 1984 Indiana Jones è ormai sinonimo di avventura. In questo anno esce il secondo film della saga: Indiana Jones e il tempio maledetto. Si tratta di un prequel, ambientato qualche anno prima rispetto al primo film.

L’intenzione di George Lucas era quella di fare un film più cupo del precedente. Questa volta Indiana Jones aiuterà un villaggio nella ricerca di una pietra mistica, salvando così gli abitanti e i loro figli da un oscuro culto che pratica il sacrificio umano e la magia nera.

La prima locandina che accompagnò l’uscita del film era dunque assai dark, con un Indiana Jones alle porte di un tempio scarsamente illuminato. A disegnare questa locandina piena di senso del mistero fu Bruce Wolfe.

La prima locandina di Indiana Jones e il tempio maledetto disegnata da Bruce Wolfe. Immagine: posteritati.com

Il problema è che parte dei milioni di spettatori pronti a vedere il sequel del loro archeologo preferito non si aspettavano questo risvolto cupo dell’avventura. A lamentarsi furono anche alcuni genitori che avevano portato al cinema i propri figli. Fu così che la casa di distribuzione provò a correre ai ripari proponendo – a film già in sala – una seconda versione della locandina.

Visto il pochissimo tempo a disposizione si optò per una scelta sicura. La versione alternativa de Indiana Jones e il tempio maledetto fu così affidata a quello che Steven Spielberg reputava essere il miglior disegnatore di poster in circolazione a quel tempo – Drew Struzan – e che aveva già curato la versione alternativa della locandina del primo film.

La locandina de Indiana Jones e il tempio maledetto, del 1984, disegnata da Drew Struzan. Immagine: posteritati.com

Struzan, tra l’altro, aveva già disegnato l’iconica locandina di Star Wars e negli anni successivi proseguirà la fortunata collaborazione con George Lucas, Steven Spielberg e con altri grandi di Hollywood. Tra i lavori dell’illustratore statunitense troviamo altre pellicole indimenticabili come Ritorno al futuro, Le ali della libertà, Rambo, Harry Potter e Il re leone – insieme a un altro centinaio di film.

Il tratto di Drew Struzan fu quello che alla fine rimarrà più legato all’identità di Indiana Jones negli anni a venire.

La locandina di Indiana Jones e l’ultima crociata, con il papà di Indy.

Nel 1989, cinque anni dopo l’uscita di Indiana Jones e il tempio maledetto, Steven Spielberg e George Lucas propongono al pubblico Indiana Jones e l’ultima crociata: il terzo capitolo dedicato alle rocambolesche vicende dell’archeologo Jones.

Dopo la parentesi dark – e le conseguenti critiche – Indiana Jones torna a un’atmosfera più leggera. E si vedono nuovamente i cattivi del primo film: i nazisti. Questa volta l’oggetto della ricerca è il Santo Graal a cui gli sceneggiatori arrivarono dopo diverse riscritture. Tra le idee scartate c’erano diverse suggestioni ispirate alla mitologia cinese, come una pesca che avrebbe donato l’immortalità.

Due locandine di Indiana Jones e l’ultima crociata, disegnate da Drew Struzan. Immagini: posteritati.com

Il personaggio di Indiana si arricchisce di ulteriori sfaccettature grazie alla rappresentazione del particolare rapporto con il padre, interpretato da Sean Connery. Anche in questo caso l’idea di aggiungere questo personaggio fondamentale arrivò solo dopo anni di riscritture, su suggerimento di Steven Spielberg.

Un posto speciale per il papà di Indiana è riservato anche nelle locandine, disegnate da Drew Struzan, il cui tratto è ormai associato alla saga. Nel poster si parla per l’appunto dei “Jones” riferendosi a padre e figlio, mentre il profilo di Sean Connery appare accanto a quello di Harrison Ford sotto il suo ormai iconico cappello.

Una delle locandine alternative invece è dedicata tutta al mezzo busto di Indiana Jones con la sua frusta, ma il testo di accompagnamento evoca l’arrivo del padre.

La locandina di Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo

Nonostante già nel lontano 1977 Steven Spielberg e George Lucas avessero firmato un contratto da cinque film, nell’idea degli autori la naturale conclusione di Indiana Jones si sarebbe dovuta svolgere all’interno di una trilogia.

Indiana Jones e l’ultima crociata aveva infatti avuto bisogno di anni di lavoro, a causa dei quali Steven Spielberg aveva perso l’occasione di dirigere altri film come quello che diventerà l’acclamato Rain Man.

Il poster di Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo. Immagine: indianajones.fandom.com

Nel 2008 – a quasi un ventennio dall’ultimo film – gli autori cambiarono però idea: nei cinema di tutto il mondo esce un ulteriore capitolo della saga cult: Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo.

Nella pellicola – che sarà il film di Indiana Jones ad incassare di più – ci sono tutti, ma proprio tutti, gli elementi più iconici della saga.

C’è l’archeologo più sexy del cinema che continua ad essere interpretato da Harrison Ford. C’è Steven Spielberg dietro la macchina da presa, con soggetto di George Lucas. C’è un magico artefatto da ritrovare. C’è una location esotica come il Perù. Ci sono dei cattivi, che questa volta essendo la vicenda ambientata negli anni Cinquanta, sono rappresentati dai sovietici.

E ovviamente c’è anche la locandina, disegnata a mano da Drew Struzan

La locandina de Indiana Jones e il quadrante del destino

Se il quarto capitolo di Indiana Jones aveva degnamente celebrato l’esploratore con frusta e cappello, nel 2023 esce nei cinema il film di Indiana Jones che – almeno formalmente – si discosta maggiormente dai punti fermi della saga: Indiana Jones e il quadrante del destino.

Il franchise è infatti passato nelle mani di Disney e in regia non ci sono più i nomi di Steven Spielberg e George Lucas che rimangono produttori esecutivi.

La locandina dell’ultimo film di Indiana Jones, disegnata da Tony Stella nel 2023. Immagine: richardamselmovie.com

Ma non tutto sembra perduto. Per quanto riguarda la locandina, alcuni fan hanno salutato positivamente il fatto che si sia mantenuta la tradizione di proporre un’immagine disegnata a mano. Ma anche in questo caso c’è una novità. A realizzare il poster non è Drew Struzan, ma il grafico statunitense Tony Stella. Stella si mantiene comunque sul solco tracciato dai suoi predecessori: propone infatti un’armonica composizione di personaggi raffigurati questa volta nello stile anni Sessanta, l’epoca in cui è ambientato il film.

Rispetto ai predecessori, Indiana Jones e il quadrante del destino è stata la pellicola meno fortunata al botteghino: un vero e proprio flop a fronte degli altissimi costi di produzione.

Indy, icona mondiale

Chiudiamo come di consueto con uno dei nostri momenti preferiti: la carrellata di locandine da tutto il mondo. A partire dalla sua prima uscita nel 1981, Indiana Jones si è infatti conquistato un posto speciale nel cuore di generazioni e generazioni di appassionati.

Ma quali poster stampati hanno accompagnato il viaggio dell’esploratore Jones e delle sue pellicole? Alcune locandine hanno mantenuto lo stile o in alcuni casi le illustrazioni statunitensi. Qui, ad esempio, tre poster che hanno accompagnato l’uscita in sala de I predatori dell’arca perduta rispettivamente in Argentina, in Italia e in Francia.

Immagini: posteritati.com; posteritati.com; posteritati.com

Altre locandine invece si discostano decisamente dallo stile usato dai poster originali. Una particolarissima – e rara – locandina giapponese, ad esempio, non mette al centro della scena Harrison Ford in veste di Indiana Jones… bensì i due creatori Steven Spielberg e George Lucas.

Immagine: posteritati.com

Una menzione speciale – come spesso accade – meritano poi le locandine polacche. Qui di seguito mostriamo il poster cinematografico polacco de I predatori dell’arca perduta, uscito in Polonia nel 1983, e realizzato da Jakub Erol. Erol diventò famoso per il suo stile altamente surreale e le scelte bizzarre applicate anche in occasione di altre pellicole cult americane come Alien e Terminator.

Immagine: filmonpaper.com

Ecco altre locandine polacche di Indiana Jones e il tempio maledetto e I predatori dell’arca perduta. Sicuramente non si può dire che manchino di originalità.

Immagini: posteritati.com; posteritati.com; posteritati.com

Ecco la locandina tedesca di Indiana Jones e il tempio maledetto, con una composizione di immagini del film abbastanza originale aperta dall’iconico schiocco di frusta di Indy.

Immagine: posteritati.com

Un’altra locandina giapponese meritevole d’attenzione. Indovinate a quale film della saga si riferisce?

Immagine: posteritati.com

La locandina ceca de I predatori dell’arca perduta invece si allontana decisamente dallo stile scanzonato della distribuzione americana. Non si tratta forse un documentario storico?

Immagine: posteritati.com

Chiudiamo infine con una delle locandine giapponesi dedicata all’ultimo capitolo della saga: Indiana Jones e il quadrante del destino. A occupare l’intero poster è un misterioso Indiana, in semiombra. L’eroe degli anni Ottanta ci riserverà altre sorprese in futuro?

Immagine: posteritati.com