#StorieDaLocandina: La riuscitissima locandina di Alien, e tutte le altre della saga

#StorieDaLocandina: La riuscitissima locandina di Alien, e tutte le altre della saga

Giovanni Blandino Pubblicato il 4/11/2025

#StorieDaLocandina: La riuscitissima locandina di Alien, e tutte le altre della saga

Era la fine degli anni Settanta – più precisamente il 1979 – quando nei cinema di tutto il mondo veniva proiettato qualcosa di mai visto prima: un horror… ambientato nello spazio!

Il terrificante Alien ha a tutti gli effetti il merito di aver inaugurato un fortunato filone cinematografico. Ma la saga horror fantascientifica per eccellenza ha anche altri meriti. Ha lanciato per esempio la fortunata carriera del regista Ridley Scott e di molti altri suoi colleghi, tra cui James Cameron e David Fincher. Ha offerto ai nostri occhi una tostissima Sigourney Weaver, divenuta un modello di eroina indimenticabile. E ha impresso nel nostro immaginario un nuovo, terrificante personaggio immaginario, l’alieno xenomorfo.

La silhouette di questa specie aliena – parassita, angosciante e incapace di provare emozioni – ha turbato i sonni di molti. E ha popolato, nelle sue varie forme – dall’uovo allo spaventoso alieno adulto – anche molte delle iconiche locandine che hanno accompagnato l’uscita del film nelle sale di tutto il mondo.

Oggi dunque raccontiamo il fortunato franchise di Alien, passando in rassegna le sue locandine migliori (e curiose ) – con qualche gustoso aneddoto sul film!

La locandina di Alien di Ridley Scott: unione perfetta di testo e immagine

Alien esce nel 1979 per la regia di Ridley Scott. La pellicola è ambientata in un prossimo futuro in cui i viaggi interplanetari sono assai comuni e per far fronte ai lunghi periodi trascorsi nello spazio, gli equipaggi vengono ibernati in uno stato di criogenia. Proprio su una di queste navi, la Nostromo, si infiltra una misteriosa specie aliena parassita. Lo spaventoso xenomorfo, appunto.

Tutto nel film sembra funzionare alla perfezione. L’alieno nella sua orrenda quanto iconica figura si scorge interamente solo a film inoltrato, tenendo gli spettatori sulla punta della poltrona grazie a un ottimo meccanismo di suspence.

Allo stesso modo funzionano sia il misterioso quanto disturbante trailer, che precederà l’uscita della pellicola, sia la riuscitissima locandina. Il poster cinematografico di Alien è infatti un classico istantaneo grazie alla notevole combinazione tra immagine e testo che crea la giusta e angosciante attesa.

La locandina di Alien (1979) disegnata da Steve Frankfurt e Philip Gips. Immagine: orsonandwelles.co.uk

Nella locandina di Alien sono presenti pochi ma efficaci elementi. C’è ad esempio quello strano uovo alieno con una crepa fosforescente che non fa presagire niente di buono. Come è noto, la figura dell’Alien è ispirata al lavoro del geniale pittore surrealista svizzero Hans Ruedi Giger che ha dato forma a tutte le incarnazioni dello xenomorfo per il cinema: dalla forma adulta al “facehugger”, passando per le sue uova. Per la locandina si è scelto però di usare una versione più semplice e meno bitorzoluta rispetto all’uovo presente nel film.

C’è poi il titolo del film, per cui è stata utilizzata una versione modificata del font Helvetica. E infine c’è uno degli slogan più inquietanti di sempre: “nello spazio nessuno può sentirti urlare”.

A realizzare questa riuscita locandina furono Steve Frankfurt e Philip Gips, designer dell’agenzia Frankfurt Gips Balkind – oggi conosciuta come InSync Plus – che, tra le altre cose si occuparono anche della locandina di Rosemary’s Baby di Roman Polanski. Negli ultimi anni l’iconica locandina è stata omaggiata anche dalla serie Stranger Things.

Piccola curiosità: esiste anche un raro poster alternativo di Alien. A realizzarlo fu Bill Gold, considerato uno dei maestri del campo con all’attivo oltre duemila progetti grafici per il cinema tra cui le locandine di Casablanca, L’esorcista e Un tram che si chiama Desiderio.

Immagine: posteritati.com

Questa locandina secondaria di Alien uscì nel 1978, l’anno prima rispetto alla distribuzione del film in sala. Si tratta di un poster essenzialmente tipografico, assai diverso da quello finale e meno fortunato. A cominciare dal poco riuscito slogan.

La locandina di Aliens di James Cameron

A sette anni dall’iconico primo Alien si decide di continuare la saga. Nel 1986 esce Aliens che viene affidato a un altro regista destinato a fare grandi cose, James Cameron, il quale negli anni successivi realizzerà due dei film più di successo di sempre: Titanic e Avatar.

Il sequel di Alien non si svolgerà più nei claustrofobici corridoi della Nostromo, ma sul plantoide dove l’equipaggio dell’astronave era entrato in contatto con gli alieni xenomorfi.

La prima locandina di Aliens di James Cameron. Immagine: originalfilmart.com

Il fatto che questa volta si tratta di una vera guerra aperta tra umani e xenomorfi è anticipato anche dalla prima, criticata locandina di Aliens. Sulla scia del poster di Alien, anche in questo caso la produzione scelse di non svelare molto del film: il poster è quindi essenzialmente tipografico, con alcuni slogan non all’altezza del primo capitolo del franchise.

Curiosamente James Cameron – che all’inizio della sua carriera si occupò anche di disegnare locandine per una piccola casa di produzione di “film orribili” – ha di recente svelato il perché di un manifesto così essenziale. In visita agli uffici della casa di produzione 20th Century Fox, a Cameron fu mostrata la prima versione della locandina: a sua detta un mashup fotografico di dubbio gusto. La sua risposta “meglio una cornice tutta nera che questo manifesto”, fu però presa alla lettera dallo stressato capo del marketing. Ed ecco il perché di questa locandina quasi in total black.

Le locandine alternative, e più conosciute, di Aliens. Immagini: posteritati.com

Con l’uscita della pellicola nei cinema, si decise quindi per una versione alternativa della locandina in cui le due protagoniste, Ellen Ripley e la piccola Newt, si muovevano su un tappeto di uova aliene. Secondo la distribuzione però questo poster aveva il difetto opposto rispetto alla grafica precedente: svelava troppo del film! Si optò infine per una via di mezzo: l’ingrandimento sul viso terrorizzato di Ripley, interpretata da Sigourney Weaver.

Le locandine di Alien negli anni Novanta: Alien³ e Alien – La clonazione

Nel 1992 esce il terzo capitolo della saga: Alien³ (oAlien 3). Anche questa volta si cambia regista: tocca a un giovanissimo David Fincher. Più che la trama, Alien³rimarrà impresso nella memoria degli appassionati per essere quello meno convincente e decisamente il più travagliato dal punto di vista della produzione. Il giovane regista insultò sul set i produttori della 20th Century Fox e ancora oggi, a oltre 30 anni dalla sua uscita, dichiara di odiare quel film.

Anche dal punto di vista delle locandine, la memorabilità del primo Alien sembra essersi perduta.

La locandina di Alien 3 di David Fincher. Immagini: posteritati.com; soldoutposters.com

Una nota positiva c’è: il film verrà rivalutato con il tempo come uno dei più introspettivi della saga. E David Fincher si potrà consolare pensando che anche a lui, come ai suoi predecessori, Alien ha portato molta fortuna. Negli anni successivi diventerà infatti un regista acclamato per capolavori come Seven e Fight Club.

Questa fortunata tradizione continuerà con Alien – La Clonazione, uscito nel 1997 e firmato da Jean-Pierre Jeunet che qualche anno dopo diventerà famoso per il lungometraggio Il favoloso mondo di Amelie.

La locandina di Alien – La clonazione, 1997. Immagine: posteritati.com

La locandina del quarto capitolo di Alien si innesta sul solco delle precedenti: è essenzialmente tipografica, come il primo manifesto di Aliens, di cui riprende anche lo squarcio illuminato. Il colore invece è il verde fluo – corrosivo al pari del sangue degli xenomorfi – come in Alien 3.

Alien negli anni Duemila: le locandine di Prometheus e Alien: Covenant

Dopo una pausa durata 15 anni, negli anni Dieci del Duemila Ridley Scott torna dietro la macchina da presa per altri due capitoli di Alien: Prometheus e Alien: Covenant.

Se non vogliamo sbilanciarci nel giudicare il risultato cinematografico di questo ritorno al passato, bisogna però dire che di sicuro le locandine riecheggiano l’efficacia del primo Alien. Prometheus esce nel 2012 ed è l’unico film della serie a non avere “Alien” nel titolo. Il poster è comunque di sicuro impatto.

Immagine: posteritati.com

Ma è la serie di locandine ideate per Alien:Covenant a rendere giustizia alla saga omaggiando le creazioni originali di Hans Ruedi Giger, il pittore svizzero ideatore dell’implacabile creatura aliena.

Al centro del design ci sono infatti i terribili xenomorfi che, nonostante siano passati diversi decenni, mantengono tutta la loro terrificante potenza d’immagine. Due locandine minimaliste con un uovo e la testa dell’alien sono accompagnate rispettivamente dalle parole Run (corri) e Hide (nasconditi). La terza locandina invece è una grandiosa composizione pittorica dove si trovano un po’ tutte le terribili incarnazioni della creatura aliena.

Immagini: mymovies.it; threads.net; hollywoodreporter.com

Alien nel 2024. Le locandine di Alien: Romulus.

Infine, nel 2024 Alien è tornato nei cinema di tutto il mondo. Ridley Scott è rimasto come produttore del film, mentre la regia è affidata al giovane regista uruguaiano Fede Álvarez.

L’uscita del film è stata anticipata da ben sette poster speciali curate dalle catene di cinema americani dove è stato proiettato.

Tre dei poster speciali ideati per l’uscita di Alien: Romulus nel 2024. Immagine: wired.it

Ma è la locandina ufficiale di Alien: Romulus quella che ci è piaciuta di più. Il colore dominante diventa il rosso, una scelta inedita per la saga, mentre al centro della scena c’è lo xenomorfo nel suo inquietante stadio di facehugger. Chi ha amato il primo Alien del 1979 si ricorderà che è proprio questa la forma dell’alieno in cui gli spettatori di tutto il mondo lo conobbero nella sua primissima apparizione sullo schermo.

La locandina di Alien: Romulus, 2024. Immagine: posteritati.com

Ebbene sì: a distanza di tutti questi anni, una locandina di Alien riesce ancora ad angosciarci!

Le più inaspettate locandine alternative di Alien, da tutto il mondo

Dopo esserci fatti venire i brividi con le classiche locandine di Alien, il nostro viaggio tre le locandine di questa importante saga filmica si avvia alla conclusione con una carrellata di poster assai bizzarri che arrivano da tutto il mondo.

Tra gli Alien che non ti aspetti, dobbiamo sicuramente annoverare quelli prospettati dalle locandine polacche degli anni Ottanta. La prima è disegnata dall’eclettico artista Jakub Erol per il film di Ridley Scott. La seconda è opera di Andrzej Pągowski per il sequel girato da James Cameron.

Le locandine polacche dei primi Alien. Immagini: posteritati.com; posteritati.com

In Giappone invece, in occasione dell’uscita di Alien di Ridley Scott hanno voluto usare anche una locandina alternativa in cui lo sfortunato equipaggio è presentato su uno sfondo spaziale.

Una rara locandina alternativa giapponese di Alien, 1979. Immagine: posteritati.com

Ci sono poi queste due locandine “amatoriali” del Ghana realizzate negli anni Ottanta per la proiezione dei primi due Alien. Come si racconta in questo sito, spesso nel paese africano veniva commissionato il remake delle locandine agli artisti locali per promuovere – con costi più contenuti – la proiezione dei blockbuster americani.

Le locandine del Ghana di Alien e Aliens. Immagini: viddy-well.com

Quante forme diverse può assumere un alien nella ricca e varia arte delle locandine?! E voi che ne dite? Qual è la vostra locandina preferita di Alien?