I 5 libri che hanno cambiato il mondo

I 5 libri che hanno cambiato il mondo

Redazione Pubblicato il 7/3/2019

Ci sono libri che, come le eroiche imprese di audaci cavalieri, hanno contribuito a scrivere un nuovo capitolo del grande libro della Storia, quella con la “S” maiuscola. In questo articolo vogliamo ricordare 5 opere che hanno costruito, come mattoncini, la realtà in cui viviamo, che hanno plasmato il nostro pensiero e cambiato per sempre il nostro punto di vista sul mondo.

Le ripercorriamo raccontandovi qualche curiosità e, dove possibile, mostrandovi le prime edizioni. Che aspetto avevano, questi libri, quando si sono affacciati sul mondo?

La Repubblica di Platone – IV secolo a.C.

Nel IV secolo a.C., Platone scrive La Repubblica, l’opera che darà forma al pensiero politico occidentale. Il trattato, costituito da 10 libri, è mosso dalla necessità di curare una città malata. Per farlo, è doveroso studiare le cause e il decorso della “malattia”, curarla e proporre un modello istituzionale che ne sia immune. Qual è la “cura” suggerita da Platone? Una corretta distribuzione delle funzioni basata sulle singole capacità degli individui. Viene così delineato un modello di stato ideale guidato dai filosofi, basato sulla giustizia e sul bene collettivo.

Alcuni temi affrontati da Platone sono ancora oggi al centro delle nostre riflessioni politiche e filosofiche. Qualche esempio? Nell’opera si parla di etica individuale, salute dell’anima e salute dello Stato, di giustizia e del “pericolo” derivante dalla proprietà privata della classe dirigente (l’attualissimo conflitto d’interesse). La Repubblica ha gettato le basi del pensiero politico occidentale che “dovrebbe” vedere, almeno in linea teorica, una coincidenza tra giustizia dell’anima e giustizia dello Stato. Un’impresa tutt’altro che semplice, lo sappiamo bene.

 La Divina Commedia di Dante Alighieri

Composta tra il 1304 e il 1321, la somma opera di Dante Alighieri è “semplicemente” la madre della lingua italiana, un testo che ha contribuito, con la sua grandissima diffusione, all’affermazione dell’identità linguistica nazionale. Oltre a essere la più alta vetta raggiunta dalla nostra lingua, è anche una delle più grandi testimonianze della cultura medioevale. La Divina Commedia racconta infatti il viaggio del poeta nell’oltretomba cristiano e la sua rappresentazione allegorica è la più vivida testimonianza della visione medioevale del mondo.

[]: Non è mai stato trovato il manoscritto originale della Divina Commedia. Del poema sono arrivati a noi circa 800 manoscritti realizzati da numerosi copisti, tra questi c’è anche quello di Giovanni Boccaccio. Forse non tutti sanno che è stato proprio Boccaccio, nel Trattatello in laude di Dante scritto tra il 1357 e il 1362, ad attribuire l’aggettivo “Divina” all’opera che in principio titolava solo Comedia.

Nel 1472, a Foligno, il tipografo tedesco Johannes Neumeister, con la collaborazione del “fulginato Evangelista mei” (il notaio Evangelista Angelini), stampa la famosa editio princeps della Divina Commedia.

IMMAGINE DIVINA COMMEDIA Crediti a https://it.wikipedia.org/wiki/Editio_princeps

Il Principe di Niccolò Machiavelli, 1513

Che virtù deve avere il principe ideale? Come si conquista il potere? Come lo si mantiene nel tempo? A domande come queste risponde Il Principe di Niccolò Machiavelli, un trattato di dottrina politica che è un vero e proprio manuale di istruzioni per governare. I capitoli più discussi del trattato sono quelli dedicati alla figura del principe, alle sue virtù e ai comportamenti che deve seguire, comportamenti volti a mantenere il potere non sempre coincidenti con i valori etici tradizionali. Per la prima volta la sfera politica viene distinta da quella morale.

Cambia completamente anche la concezione dell’uomo nel mondo: al tradizionale disegno provvidenziale si sostituisce una visione tutta terrena. In questa visione, l’uomo non è più in balia dei capricci della fortuna, ma prende in mano il proprio destino e plasma le circostanze attraverso le sue virtù e la sua audacia. Volete leggere qualche passo del testo? Eccone la versione digitalizzata del Progetto Manuzio.

[]: “Machiavellico”, così come leggiamo sul dizionario, indica un comportamento cinico e spregiudicato, deriva proprio dall’interpretazione del pensiero politico di Niccolò Machiavelli. Spesso viene anche citata l’espressione “il fine giustifica i mezzi”, attribuita proprio a Machiavelli. In realtà non esistono prove che lui l’abbia pronunciata davvero. La frase è la sintesi di un suo pensiero.

Ecco la copertina dell’edizione de Il Principe stampata nel 1532.

IMMAGINE IL PRINCIPE 1532 crediti a https://it.wikipedia.org/wiki/Il_principe

La prima edizione dell’opera in inglese, invece, è datata 1640.

IMMAGINE IL PRINCIPE 1640 con crediti a https://www.raptisrarebooks.com/product/the-prince-machiavelli-first-edition-rare/

Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo di Galileo Galilei, 1624-1630

È il trattato scientifico che ha cambiato per sempre il nostro modo di concepire il cosmo e la scienza, staccandosi dalla tradizione aristotelica. Galileo Galilei è protagonista della grande rivoluzione scientifica e introduce un metodo moderno di indagine della realtà: il metodo sperimentale, basato sulla verifica empirica. Un metodo moderno, poiché le dimostrazioni scientifiche non sono più guidate dal ragionamento filosofico ma dimostrate dall’osservazione.

Nel trattato vengono sostenute le teorie copernicane, viene esposta la teoria della relatività classica, quella della dinamica e il principio d’inerzia. Nell’interpretazione del mondo, la scienza si sostituisce alla filosofia e ridisegna i rapporti tra uomo, natura e Dio. Per la portata rivoluzionaria del suo pensiero, nel 1633 Galileo Galilei è costretto all’abiura e condannato al carcere a vita, poi trasformato in isolamento.

[]: Galileo Galilei insegnava a Padova e tra i suoi studenti c’erano Filippo Salviati e Giovanni Francesco Sagredo, morti prematuramente. Per onorarne la memoria, Galileo Galilei decise di dare i loro nomi a due protagonisti del trattato.

Ecco l’immagine del libro che tanto costò caro al suo autore, pubblicato da Giovanni Battista Landini nel 1632 a Firenze.

IMMAGINE DIALOGO SOPRA I DUE MASSIMI SISTEMI crediti a http://www.sothebys.com/it/auctions/ecatalogue/lot.307.html/2007/books-prints-drawings-mi0278

L’origine delle specie di Charles Darwin, 1859

Continuiamo con un altro libro che ha sconvolto il mondo cristiano. L’origine delle specie ha scardinato i principi del creazionismo introducendo il concetto di evoluzione delle specie attraverso la selezione naturale. La teoria ha cambiato per sempre la relazione che lega ogni creatura vivente all’ambiente che la circonda.

Qui potete vedere le pagine digitalizzate della prima bozza della teoria dell’evoluzione delle specie, datata 1842. Curiosando, troverete anche le pagine dei diari di viaggio con appunti e schizzi.

[]: Nel corso della storia, la teoria di Darwin ha conosciuto attacchi e distorsioni interpretative. Nel “darwinismo sociale” si è cercato di applicare – in chiave razzista – la teoria di Darwin alle società umane, cercando di dimostrare la presunta superiorità di una “razza” su un’altra da asservire. Questa manipolazione della teoria ha avuto, come tutti sappiamo, drammatiche conseguenze.