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Letterform Archive: Un luogo cult per chi ama la tipografia, a San Francisco
Ci troviamo a Dogpatch, uno dei quartieri più alla moda di San Francisco (e tra i 50 quartieri migliori al mondo secondo la rivista Time Out). Un tempo queste erano le terre dei Ramaytush Ohlone, l’antica popolazione indigena che abitava la penisola di San Francisco prima dell’arrivo degli spagnoli, oggi invece tra i magazzini portuali riconvertiti e loft residenziali spuntano innumerevoli gallerie d’arte, negozi indipendenti, ristorantini, enoteche urbane.
Proprio tra queste vivaci strade gli appassionati di tipografia e design troveranno un luogo unico nel suo genere, alcuni la chiamano “la mecca del design” della città statunitense: è il Letterform Archive.
Dai caratteri tipografici ai biglietti dei concerti: un archivio vasto, immersivo, multiforme
Nato nel 2015, il Letterform Archive è una fondazione e un archivio. Offre accesso a collezioni estremamente curate di oltre 85 mila opere e oggetti legati al mondo del lettering, della tipografia, della calligrafia, della grafica pubblicitaria; al suo interno si può trovare un po’ di tutto, dai libri ai periodici, da manifesti a schizzi e opere d’arte insieme a ephemera, specimen tipografici e – addirittura – un reperto archeologico di 4000 anni fa. Il tutto è supportato da una Fondazione no-profit fatta di professori, curatori e volontari che organizzano mostre e corsi, in persona e online.
Una menzione speciale la merita Rob Saunders, il poliedrico collezionista statunitense che ha fondato il Letterform Archive. Designer, professore e editore – tra le altre cose – Rob Saunders per oltre quaranta anni ha raccolto e catalogato grafica pubblicitaria e caratteri tipografici. Oggi è il direttore esecutivo e curatore del Letterform Archive.
Diamo un’occhiata alle collezioni!
Ma la cosa più incredibile del Letterform Archive è la varietà di oggetti, stampe, opere d’arte, caratteri tipografici contenuti nelle diverse collezioni: ci si può immergere al suo interno e tirare fuori un po’ di tutto.
Ad aiutarci a navigare l’archivio sono i curatori che con contenuti digitali e mostre temporanee propongono diversi modi di esplorarne il contenuto.
L’ultima mostra in loco, per esempio, è dedicata alla tipografia di protesta – con insegne, magliette, manifesti, spillette, volantini che hanno accompagnato i movimenti sociali dall’Ottocento a oggi (per capirci, dai movimenti per l’abolizione della schiavitù al Black Lives Matter).
Contenuti editoriali molto curati esplorano, ad esempio, i caratteri tipografici più usati dalla Bauhaus, la scuola di arte e design che operò in Germania all’inizio del Novecento, articoli e video introducono ai manifesti cinematografici di Bollywood o ai coloratissimi biglietti dei trasporti custoditi dall’archivio.
In effetti all’interno del Letterform Archive è difficile annoiarsi. Per dire: l’oggetto più antico contenuto nell’archivio è una tavoletta cuneiforme risalente al 2000 avanti Cristo. Accanto a questa si possono facilmente trovare alcune guide di stile della Coca-Cola o un albero genealogico dell’Ottocento con degli splendidi ideogrammi Kanji – gli ideogrammi della scrittura giapponese.
E ancora: un biglietto di un concerto del 1960 con un tipico lettering psichedelico, un prezioso numero di Ver Sacrum, la rivista d’arte fondata da Gustav Klimt nel 1898, e tutta la collezione di Émigré, il magazine cult della fine degli anni Ottanta precursore della passione per la computer graphic.
Vediamo qualche opera più in dettaglio!
Qui sopra alcune pagine dal numero 11 del magazine di Emigre, 1989. Emigre è stata la prima fonderia indipendente a concentrarsi esplicitamente sulla tecnologia del personal computer. Il magazine è pubblicato dal 1984.
Mentre in basso i bozzetti da studentessa di Mila Kavalla permettono un interessante sguardo sulla pubblicità e l’illustrazione di abbigliamento del Novecento. Kavalla è stata un’illustratrice e grafica austriaca, nata nel 1924. Ha fondato lo studio viennese “Hellmann-Kavalla”.
Una parte cospicua delle collezioni è dedicata agli specimen di caratteri tipografici. Qui vediamo ad esempio dettagli e informazioni sul Torino, font ispirato alle proporzioni classiche italiane e progettato in Canada nel 1955 da Nickolas Storto.
Qui alcune delle locandine cinematografiche del cinema indiano possedute dall’Archivio, con un’interessante analisi dei lettering.
Una stupenda pagina del manuale del maestro calligrafo olandese Boers Bastiaan, diciottesimo secolo.
Moltissime risorse e corsi online
Ma se anche per voi San Francisco è un po’ fuori mano, non temete: il Letterform Archive offre ampie risorse da utilizzare online (anche se i curatori sottolineano l’importanza di visitare le collezioni anche dal vivo). Ecco un insieme di risorse utili:
- Archivio online. Sicuramente, l’offerta digitale più preziosa del Letterform Archive: qui potete accedere a una parte consistente delle collezioni grazie a immagini ad alta risoluzione.
Il Letterform Archive è infatti in costante digitalizzazione, qui potete osservare un interessante retroscena di come sta avvenendo. Nell’archivio online è possibile fare una ricerca tra le opere selezionando il paese di provenienza, la decade, il formato o la disciplina. Si accede all’archivio digitale da qui. - Corsi e lezioni da remoto. L’istruzione è uno dei pilastri del Letterform Archive, ed è possibile accedervi anche online. Ad esempio, Type West è un programma post-universitario in type design a cui si può accedere anche online. Lezioni e workshop sulla storia della tipografia e della grafica pubblicitaria sono liberamente accessibili in formato digitale, controllate qui il calendario aggiornato.
- Social media. Infine, il Letterform Archive è attivissimo anche sui social media. Date un’occhiata ai loro profili su Instagram o Twitter. Qui trovate un sunto dei post che hanno avuto più successo!
Vi siete innamorati di questo posto magico per l’arte tipografica? Noi decisamente sì