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La storia della scienza e della tecnica è fatta di continue prove, migliorie, innovazioni e fallimenti portati avanti da un gran numero di persone o da interi comparti industriali. Alcuni singoli individui però, con le loro scoperte, aprono prospettive immense per lo sfruttamento e la diffusione di una tecnologia.
Anche nel mondo della stampa è stato così. Per questo oggi vi parliamo di 5 personaggi che hanno cambiato per sempre il mondo della stampa: dalla Germania dove tutto è nato, all’Italia dove molte innovazioni hanno reso la stampa più economica, passando per la Francia e gli Stati Uniti.
Johannes Gutenberg
Non possiamo che partire da lui: Johannes Gensfleisch, meglio conosciuto come Gutenberg. Nasce nel 1400 a Magonza, la città tedesca che sorge dove il fiume Meno e il Reno si uniscono, qui ritorna a metà del secolo per mettere in piedi la prima officina di stampa in Europa.
Orafo di professione, Gutenberg è considerato il padre della stampa. Oltre ad aver introdotto in Europa la stampa a caratteri mobili, Gutenberg realizza tre innovazioni che ne decretano il successo:
- produce caratteri mobili rapidamente e in gran quantità tramite una matrice realizzata con un punzone da orafo
- utilizza per la prima volta inchiostri a base olio invece che a base acqua che si dimostrano più duraturi
- mette a punto la prima pressa per la stampa in legno prendendo inspirazione dal torchio per l’uva
A Magonza stampa il primo libro in Europa in 180 esemplari: la Bibbia di Gutenberg. Oggi sono giunti fino a noi solo 49 di questi libri, 2 dei quali sono conservati al museo Gutenberg di Magonza.
Nonostante abbia inventato una delle tecnologie più importanti al mondo e sia attualmente considerato uno dei personaggi più influenti al mondo, Gutenberg ebbe parecchi guai finanziari durante la sua vita, rimanendo spesso senza un soldo. Solo tre anni prima della sua morte, i suoi successi gli furono riconosciuti e l’arcivescovo Adolfo di Nassau lo accoglie alla sua corte provvedendo a uno stipendio per i suoi vestiti e il vitto.
Aldo Manuzio
Anche se Gutenberg ha inventato la stampa, i libri oggi apparirebbero molto diversi se non fosse per le innovazioni apportate dal veneziano Aldo Manuzio. È lui l’inventore delle cosiddette Aldine, un formato di libro stampato tra gli ultimi anni del Quattrocento e i primi del Cinquecento nella sua bottega a Venezia.
Le Aldine sono considerate i primi libri tascabili ed economici. Nello stampare questi libri, Manuzio utilizzò infatti per la prima volta la tecnica della stampa in ottavo: si stampa su un grande foglio che si piega successivamente più volte su sé stesso, dividendolo così in otto fogli più piccoli. Si ottiene così un fascicolo o segnatura, più segnature legate insieme vanno a formare il libro vero e proprio. Anche se il formato può variare, questo è essenzialmente il modo in cui vengono stampati i libri ancora oggi.
Aldo Manuzio mette a punto questa tecnica con uno scopo ben preciso: risparmiare carta e quindi rendere i libri meno cari dando loro così diffusione più ampia (si pensi che i primi libri di Gutenberg costavano circa 30 fiorini, ovvero tre anni di stipendio di un impiegato semplice). Sempre con lo stesso scopo, Manuzio inventa anche il carattere corsivo, che a parità di superficie del foglio permetteva di stampare più testo rispetto al carattere gotico.
Claude Garamond
Siamo sempre nel Cinquecento, dopo la Germania e l’Italia ci spostiamo in Francia: qui troviamo Claude Garamond. Nonostante il tipografo passasse molto del suo tempo a non essere soddisfatto dei propri guadagni, oggi Claude Garamond è sicuramente considerato uno dei personaggi più influenti nel mondo della stampa.
È lui uno dei primi al mondo a specializzarsi nella fusione di caratteri mobili come servizio specifico per la stampa, tanto che i suoi caratteri diventarono tra i più richiesti tra i migliori stampatori di Francia. A partire dal 1531 realizzò il primo carattere “romano” che andò a rimpiazzare il carattere gotico utilizzato fino a quel momento in Francia.
Se ancora non siete convinti dell’importanza di Claude Garamond, pensate solamente che il carattere che oggi porta il suo nome – il Garamond, ispirato ai caratteri da lui realizzati – è uno dei font oggi più utilizzati al mondo.
Gianbattista Bodoni
Torniamo in Italia e precisamente alla corte di Parma. A cavallo tra Settecento e Ottocento lavorò qui Gianbattista Bodoni, il tipografo e stampatore italiano realizza un font che prenderà il suo nome: il Bodoni.
Il Bodoni ha sicuramente cambiato la storia della tipografia e influenzato la creazione tipografica nei secoli a venire. Creato attorno al 1798, questo font è considerato il primo carattere moderno grazie a due sue particolari caratteristiche: l’asciuttezza e la semplicità. Partendo dal font Baskerville, Giambattista Bodoni creò un carattere che esprimeva un contrasto netto tra le aste (alcune sottili, altre più spesse). Cambiò inoltre la forma alle grazie, che divennero perpendicolari e non curve come quelle rinascimentali.
Nel suo Manuale tipografico, pubblicato nel 1818, il tipografo elenca inoltre le quattro qualità di un buon font: uniformità, eleganza, buon gusto e incanto.
Gary Starkweather
Lo sapete bene, oggi la stampa è disponibile in ogni casa grazie alle stampanti collegate ai vostri PC. Può sembrare scontato, ma è stata una rivoluzione. Tutto è iniziato con l’avvento delle stampanti laser negli anni Ottanta, ma la storia comincia oltre un decennio prima e ha un protagonista: il ricercatore Gary Starkweather e l’azienda per cui lavorava, la Xerox.
Gary Starkweather è un fisico e alla Xerox inizia a sperimentare la tecnologia laser per le fotocopiatrici. Poi ha un’idea: perché non utilizzare il laser per stampare una matrice generata da un computer?
È il 1971 quando Starkweather inizia a lavorare a questa idea. Il risultato fu la Xerox 9700, la prima stampante laser commerciale introdotta nel mercato nel 1977. Nel 1981 esce poi la prima stampante laser per gli uffici. Mentre la prima stampante laser che fa il boom di vendite portando la stampa in moltissime case è la Hewlett Packard Laser Jet 8ppm.
Starkweather dopo aver lasciato la Xerox, lavorò per Apple e Microsoft. Ora, dal 2005, è in meritata pensione.