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“Soddisfatti o rimborsati”. Pochi brand si azzarderebbero a promuovere il proprio prodotto con queste parole. William Lever era invece così convinto dell’efficacia del suo sapone che non ebbe dubbi e lo adottò come slogan. Il commerciante inglese, proprietario di un’azienda di prodotti per la casa, lanciò Sunlight attorno al 1880. Il suo nuovo sapone dava una schiuma ineguagliabile ed era prodotto senza alcun additivo, ma il suo vero successo era dovuto ad un’unica cosa: la carta che lo avvolgeva. Diversa, originale, appariscente. Ecco il primo esempio di packaging design così come lo conosciamo noi oggi.
Esistono diversi tipi di packaging personalizzato, ma ciò che li accomuna tutti è il loro fine: rivestono un prodotto. Le funzioni sono diverse: conservarlo, proteggerlo da possibili danni, trasportarlo dal centro di produzione al punto vendita o, ultimo ma non meno importante, promuovere informazioni in merito. Senza dubbio però l’obiettivo primario è uno: attirare l’attenzione del cliente. In Europa infatti il 60% degli acquisti avvengono tra gli scaffali, ovvero – secondo uno studio della società di consulenza Nielsen – quando un consumatore ha davanti l’intera offerta di prodotti.
Il segreto: fare leva sui sensi
Per farsi notare e vincere sulla concorrenza, ai brand non resta altro che puntare su una presentazione vincente. La forma dell’involucro, i colori, la consistenza al tatto, i caratteri tipografici, le immagini scelte: tutti questi sono alcuni degli strumenti di cui si serve il packaging design per catturare lo sguardo del consumatore. L’obiettivo è trasformare il prodotto in un’esperienza e per questo si cerca di puntare direttamente sui sensi del consumatore. È ad esempio il caso delle bottiglie di Orangina Spiral Peel del designer Yuko Takagi. Per poterle bere è necessario “pelare” l’involucro come se fosse una vera e propria arancia.
Trasformare una semplice scatola da scarpe per bambini in un prezioso e colorato uccellino che ti invita a giocare, richiede un esercizio di creatività a dir poco monumentale. È ciò che ha fatto Görtz per attirare clienti verso i propri negozi. Delle buone idee di packaging possono generare un profitto 2,5 volte superiore all’investimento iniziale legato ad azioni di marketing, comunicazione e social network. Confezioni personalizzate creano infatti grande interesse e generano un efficace passaparola.
Basta guardare il packaging design degli Eggs for Soldiers per rendersene conto. Si tratta in realtà di uova ordinarie, ma il brand ha deciso di associare il proprio prodotto alla virilità maschile, attirando in questo modo un target molto vasto. Inoltre, come spiega l’involucro stesso, parte del ricavato viene devoluto ad un’ associazione benefica. Questa strategia, definita oggi packaging trend, punta ad incentivare le vendite facendo leva sulla bontà d’animo dei consumatori. Esiste anche un aspetto ludico del prodotto, dal momento che la scatola di uova si trasforma facilmente in un carro armato giocattolo.
Far sì che il prodotto sia anche parte del suo involucro è oggi una delle idee più sfruttate per suscitare sorpresa nel consumatore. Se ad esempio volete coltivare funghi direttamente in casa vostra, perché piantare semi in un vaso quando lo stesso pacchetto può fungere da recipiente? È questa l’idea del kit di auto-coltivazione di Resetea. Il Boss-Cup-Can è un normale latte-caffè. Si tratta di una tazzina di latta progettata specificamente per dirigenti che grazie al suo originale packaging ha ricevuto numerosi riconoscimenti, come ad esempio il German Design Award.
L’integrazione di diverse funzionalità all’interno dell’imballaggio stesso sta prendendo sempre più piede. La tecnologia ci permette oggi di avere bottiglie di champagne con al loro interno sistemi di raffreddamento o addirittura bottiglie d’acqua fatte di carta, che oltre ad avere un packaging personalizzato rispettano allo stesso tempo l’ambiente.
I vantaggi di essere un grande brand
Se le idee di packaging fanno leva sulle emozioni dei consumatori, non poteva certo mancare un po’ di humor. Impossibile stare seri davanti a questi pennelli che si trasformano in una faccia con baffi e pizzetto grazie all’originalità della loro scatola. La stessa cosa succede con i capelli-pasta.
Di norma, i grandi brand sono quelli che osano di più con questo tipo di packaging, dal momento che i loro prodotti sono già consolidati e ciò permette di prendersi maggiori libertà. Provate a pensare a quando Coca-Cola decise di mettere i nomi dei suoi consumatori sulle proprie bottiglie o quando, per un periodo, si potevano ordinare etichette personalizzate per i barattoli di Nutella.
La personalizzazione, così come le edizioni limitate, sono un successo sicuro per i brand, perché i prodotti stessi diventano veri e propri oggetti del desiderio. A chi non piacerebbe una gomma da masticare Trident se si presentasse con questa divertente scatola?
Questo concept in realtà non è ancora stato commercializzato, ma il suo ideatore, Hani Douaji, ha già ricevuto alcuni dei più prestigiosi premi del settore. I suoi schizzi possono darci un’idea di come funziona un processo di creazione per sviluppare delle idee di packaging personalizzato.
Trident
Il fenomeno dell’ “unboxing”
Quando il prodotto non si può vedere, annusare o toccare dal vivo – come accade ad esempio con gli acquisti online – lo sforzo per attirare l’attenzione del consumatore è ancora più titanico. Il settore dell’e-commerce, che cresce a passi da gigante, si è reso conto dell’importanza di curare l’imballaggio fino all’ultimo dettaglio, al punto che l’azione di apertura del pacco si è trasformata essa stessa in una tendenza.
Parliamo di “unboxing”, una moda che consiste nello spacchettare un prodotto di fronte ad una telecamera per poi caricare il video in rete. Spesso in questi video non si parla nemmeno del prodotto, che compare solamente verso la fine. Questo perché, secondo gli esperti, lo spettatore ama il fattore sorpresa.
Il packaging quindi non è solo un semplice contenitore del prodotto, ma sta diventando il principale canale di comunicazione tra il brand e il consumatore. Avere delle idee di packaging originali diventa quindi fondamentale. Pixartprinting ha adattato la propria linea di produzione e la varietà di materiali a questo cambiamento di paradigma; Catalyst – il nome dato alla linea del packaging- crea una serie di prodotti di alta qualità disponibili a prezzi competitivi. Da contenitori di carta di varie dimensioni, a borse e scatole personalizzate con grafiche di ogni tipo. Lo scopo è quello di entrare rapidamente in contatto sia visuale che tattile con il consumatore e migliorare così la sua esperienza d’acquisto.