Font: la guida per trovare, testare, comprare i font

Font: la guida per trovare, testare, comprare i font

Ciro Esposito Pubblicato il 1/20/2020

La scelta del font è determinante per la buona riuscita di un progetto grafico. Come ricordava Tobias Frere-Jones nel documentario Helvetica, il font è come l’attore che recita una scena. Se l’attore è poco credibile, la scena sarà poco credibile. Se il font che si sta utilizzando stona con il messaggio che si vuole comunicare, l’intero progetto ne risentirà in maniera negativa.

I tipi di font acquistabili e le varie licenze

Quando parliamo di font dobbiamo fare una distinzione tra carattere tipografico (la famiglia) e il font (una sua variante). Il Garamond è un carattere tipografico (una famiglia di font), il Garamond grassetto (bold) è un font (una variante)[1]. Dal punto di vista digitale il font è anche il file attraverso il quale visualizziamo il carattere sul nostro computer. Il file del font contiene tutte le informazioni del font. Informazioni che vengono passate all’applicazione dove lo si utilizza. Informazioni su come disegnare i glifi, sulla dimensione delle lettere (con le tabelle di dimensione) e sulla crenatura (la spaziatura tra le lettere). Il file del font è un vero e proprio software e per utilizzarlo occorre una licenza. Quando si acquista un font si riceve (assieme al file del font) un file di testo con l’EULA (End User License Agreement, il “contratto di licenza per l’utente finale”). La licenza dice cosa si può fare e cosa non si può fare, ed è quasi sempre disponibile anche sul sito dell’azienda che vende il font.
La licenza di un font e il suo costo sono legati al suo utilizzo (Desktop, Web o App). Nel caso di licenze Web il costo cambia in base alla visualizzazioni. Nel caso delle licenze Desktop, al numero di utenti che installeranno il file. Le licenze di solito non prevedono la cessione a terzi, in nessun caso. È possibile installare il font sul proprio computer (e magari una copia sul proprio portatile), ma non è possibile cederlo ad un collega. Per permette al collega di utilizzare il font bisogna possedere una licenza per più installazioni. Quasi tutte le licenze di base prevedono installazioni da 1 a 3 utenti. Oggi il formato più diffuso è l’OpenType (.otf). Se acquistate un font è molto probabile che riceverete un file con quell’estensione. L’OpenType è un evoluzione e un ibrido di due altri formati molto diffusi in passato: TrueType (.ttf) e PostScript (.ps). Acquistando invece una licenza per un font da utilizzare sulla propria pagina web si riceverà un file .woff (Web Open Font Format) e un file CSS con le istruzione per associarlo alla pagina web.

Dove acquistare i font e quanto costano

Spesso si trovano font con due licenze diverse:
  • free for personal use
  • commercial use
Nel primo caso è possibile utilizzare quel font per progetti personali e non per progetti su commissione. I font di solito sono venduti direttamente dalle aziende che li realizzano o da grossi rivenditori, come MyFonts, Fonts.com o FontShop (tutti e tre di proprietà di Monotype). Negli ultimi anni sono nati siti che provano a uscire dal monopolio di Monotype, come Village, TypeNetwork e TypeBy, che rivendono font di type foundry piccole e indipendenti.
Una schermata del sito TypeBy
Una schermata del sito TypeBy
Un singolo font in genere può costare in media tra 30 ai 60 euro[2], una famiglia dipende dalla dimensione. Il singolo font del Graphik costa 50 dollari, tutte le sue 162 varianti (di vari pesi e larghezze) costano 1.500 dollari. Se si vuole utilizzare il font per il proprio sito o per la propria app bisogna aggiungere la licenza relativa. In genere acquistando assieme la licenza Desktop e Web il prezzo si riduce.

Modi per “testare” il font prima dell’acquisto

Prima di comprare un font è importante valutare e capire se il font fa al caso nostro. Sui siti dei rivenditori e delle varie type foundry è possibile analizzare lo specimen, il campionario del font, che oggi è un file PDF. Lo specimen è un file PDF dove sono elencate tutte le caratteristiche del font e mostrati i suoi glifi. (Date un’occhiata allo specimen del Graphik.) Negli specimen quasi sempre c’è una sezione dedicata alle funzioni OpenType, che prevede, tra le altre cose, varianti di uno stesso glifo e la gestione tabellare dei numeri. (Funzioni che è possibile abilitare dalla palette Carattere > Menù Opzioni > OpenType.)
Un’estratto dello specimen del Graphik
Un estratto dello specimen del Graphik
Oltre lo specimen molte type foundry permettono di scaricare una versione di “prova” del font. Una versione ridotta, con i glifi e le funzioni di base che è possibile installare sul proprio computer e usare nel progetto grafico sul quale si sta lavorando. Si può provare una versione più completa di un font, per qualche ora, anche con servizi tipo Fontstand e SkyFonts. Fontstand permette anche il noleggio. È possibile noleggiare un font per pochi mesi, con un grosso risparmio. Ci sono progetti che durano pochi mesi e il noleggio può essere un’ottima soluzione. Noleggio che può essere riattivato in qualsiasi momento. Un servizio a noleggio è anche quello di Adobe, legato all’abbonamento Creative Cloud. Con il proprio account è possibile installare (attraverso l’app di Adobe) tutti i font presenti su Adobe Fonts. Il tipo di licenza è simile a quella standard e include sia quella Desktop che Web. Per l’uso sul web Adobe Fonts fornisce un codice da inserire nella propria pagina. È possibile anche utilizzare font gratuiti con licenze commerciali[3], come quelli di Google Fonts. I font di Google possono essere scaricati sul proprio computer o usati su una pagina web aggiungendo un codice, come Adobe Fonts.

Valutazioni da fare prima di comprare un font

Tra le cose da considerare e osservare quando si valuta l’acquisto (o l’uso) di un carattere tipografico per un proprio progetto:
  • Numero di varianti (regular, bold e relativi corsivi)
  • Presenza di maiuscoletti
  • Legature
  • Funzioni OpenType
  • Varianti del singolo glifo
  • Accenti (alcuni font gratuiti o a basso costo non hanno sempre tutti gli accenti)

Come trovare un font partendo da un’immagine

Spesso si  vede un font che piace stampato da qualche parte o nel web, e c’è la necessità di individuarlo con esattezza per poterlo utilizzare. Per individuare un font ci sono molti tool. Uno di questi è WhatFont disponibile come app per iOS e come estensione per browser come Chrome per Firefox. Anche MyFonts, Adobe Fonts e FontSqurrel permettono di trovare un font partendo da un’immagine. Adobe Fonts ha integrato la funziona anche all’interno di Photoshop (qui un video che mostra come fare) e di Adobe Capture (disponibile per iOS e Android).

Font in uso

Quando si sceglie un font potrebbe essere utile anche capire come quel font è stato già utilizzato da altri. Molte type foundry hanno all’interno del loro sito (o del loro blog) un’area che mostra l’utilizzo dei loro font in progetti reali.
Il Domaine in uso del sito di Klim Type Foundry
Il Domaine in uso dal sito di Klim Type Foundry
Il GT Walsheim in suo dal blog di Grilli Type
Il GT Walsheim in uso dal blog di Grilli Type
Sul sito Fonts in Use è possibile vedere l’utilizzo dei font in vari settori, come la musica, la moda, il cibo, la finanza, la salute. Sotto due esempi. Su Fonts in Use il progetto di identità visiva del pub Old Town, che utilizza Lydia, Harbour, Study e Walsheim. Fonts in Use segnala l’utilizzo dei font Egyptienne, Publica Sans e Basic Sans per delle piccole guide linguistiche. Ora avete tutte le “dritte” più utili per orientarvi nel mondo dei font. Buona ricerca e buon divertimento!

Link utili

4 type foundry che offrono spesso font gratuiti e/o a prezzi molto contenuti e/o con il “paga quello che vuoi”: 4 type foundry che fanno scaricare versioni demo dei font: 4 type foundry che fanno sconti del 50% a studenti: Per un elenco più dettagliato delle type foundry che praticano sconti per studenti rimando a questo articolo di Indra Kupferschmid. Per altre informazioni sulle type foundry — la presenza su Adobe Fonts o Fonstand, se dispongono di versioni di prova, se forniscono web font — vi rimando a questa dettagliata raccolta del designer Matthew Smith. [1]           Abbiamo parlato più diffusamente di font in questo articolo: Creare grafica chiara per la stampa: Il font [2]           Ce ne sono anche di più costosi. Il singolo font del Circular di Lineto costa circa 160 euro. [3]           I caratteri presenti su Google Font sono distribuiti sotto la licenza SIL Open Font License, che ne consente l’uso commerciale e non commerciale.