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Vi siete imbattuti nell’etichetta “green marketing” e non avete ben chiaro cosa stia a indicare? Eppure se ne parla sempre più spesso, in modo direttamente proporzionale all’aumentare delle aziende che adottano politiche più sostenibili e puntano su prodotti ecologici e riciclabili.
Insomma: ci sembra giunto il momento di approfondire questo nuovo “tipo di marketing” insieme, così da non lasciare che l’espressione rimanga solo un’etichetta vuota, priva di un reale significato.
Green marketing: la definizione e le 5 “i” di John Grant
Iniziamo a riempire l’etichetta con la definizione di green marketing così come la leggiamo nel glossario del marketing:
Dentro questa etichetta inseriamo quindi tutte quelle attività di produzione e promozione di prodotti e processi che incentivano un consumo più sostenibile. Se poi vogliamo dare a questa etichetta anche un volto, allora sarà quello di John Grant, esperto di fama mondiale e consulente di green marketing. Sfogliando il suo portafoglio clienti vediamo sfilare brand come Ikea, Sony Ericsson, Lego. Insomma, non proprio noccioline. Potete conoscerlo meglio attraverso il suo blog greenormal, o con la lettura del libro “Green Marketing. Il Manifesto”, che contiene le linee guida indispensabili per un futuro più sostenibile: eleganza, risparmio energetico, rispetto per la natura.
Nel libro l’autore individua le 5 “i” del green marketing, vediamole velocemente insieme per capire meglio i tratti distintivi. Il green marketing è:
- Le innovazioni proposte entrano in modo semplice e naturale nella vita quotidiana delle persone.
- Combina sviluppo economico, sviluppo sociale e rispetto per l’ambiente.
- Innovativo. Crea una rottura con il passato.
- Rende accattivanti stili di vita sostenibili.
- Informa le persone per far sì che scelgano con più consapevolezza.
Quali sono le aziende impegnate in azioni di green marketing? Ora che abbiamo definito una cornice teorica, possiamo calarci nella pratica e vedere insieme due esempi virtuosi.
Green marketing: esempi di chi si dà da fare
Le aziende che scelgono di impegnarsi in processi produttivi sostenibili lo fanno per ragioni etiche, con la consapevolezza che se dovessimo continuare a produrre come in passato – in modo incontrollato, seguendo solo le logiche del profitto – nel giro di pochi anni non ci sarebbero più i mercati, poiché gran parte della popolazione non sopravviverebbe alle conseguenze disastrose.
Esistono diverse minacce per l’ambiente e ci sono vari modi in cui le aziende possono dare il loro contributo per disinnescarle. Qui prendiamo in esame l’impegno di due brand diversi, che condividono una missione.
Il green marketing nella moda, Patagonia
Per tanto tempo il mondo della moda è stato governato solo dalle logiche del profitto: in questo settore il prodotto “scade” quando non è più di tendenza, e le tendenze di solito sono brevi, brevissime, per creare nuovi bisogni e spingere le persone a consumare. Oggi, per fortuna, tanti brand stanno cercando di conciliare gli interessi economici al rispetto per l’ambiente. Un esempio? Patagonia. Nel post dedicato al logo green (link all’articolo), vi abbiamo già anticipato l’impegno ambientalista dell’azienda. In un articolo di Business Insider possiamo misurarlo anche attraverso azioni concrete e numeri.
A queste grandi imprese si aggiunge l’utilizzo di materiali riciclati e organici e di processi produttivi sostenibili (Innovativo).
L’impegno alla sostenibilità paga? Se andiamo a curiosare tra i profitti, ci accorgiamo che solo tra il 2008 e il 2014 – nonostante la crisi finanziaria – l’azienda ha triplicato i suoi profitti. Questo, secondo l’analista Andrew Alvarez, significa che “siamo davanti a una società che crede nella sua causa e capisce come integrare quella causa nel suo modello di business, facendolo molto bene”.
Patagonia è riconosciuto come un brand autentico, con un impegno reale e consistente nei confronti dell’ambiente (Integrante). E le persone lo scelgono anche per questo: per i valori che incarna (Invitante).
Il green marketing di Ikea
Un altro esempio ispirante è l’azienda svedese Ikea, società che ha dato prova di una grande coscienza ambientale. Ikea è tra i maggiori consumatori di legno in tutto il mondo e, allo stesso tempo, è anche in cima alle classifiche delle aziende impegnate in attività di green marketing.
Nel 2020 si è posta ambiziosi obiettivi, come quello di raggiungere l’indipendenza energetica: “Nel 2020 produrremo tanta energia rinnovabile quanta ne consumeremo, grazie a ingenti investimenti in turbine eoliche e pannelli solari.” Nella sezione del sito A sustainable everyday potete consultare tutte le altre iniziative sostenibili dell’azienda.
La missione di Ikea è anche quella di educare i consumatori facendo sì che il concetto di sostenibilità entri con naturalezza nella loro casa e nella loro quotidianità (Intuitivo e informato).
Verdi, più verdi o verdissimi? Che colore assegnereste, voi, all’impegno di questi brand?