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È il quotidiano non sportivo più venduto in Spagna e nasce a Madrid nel 1976, proprio alla fine del periodo franchista, dando voce a quella grande ed estesa voglia di progressismo che si stava diffondendo nel paese, dopo anni di dittatura.
Fu qualche anno dopo, durante il colpo di stato del 23 febbraio 1981 che El País divenne un punto di riferimento per il rinnovamento sociale spagnolo. Infatti, coraggiosamente, uscì con una edizione straordinaria intitolata “El País, con la Constitución”, invitando i cittadini a scendere in piazza per difendere la democrazia.
El País è il giornale spagnolo che meglio ha rappresentato e raccontato decenni di grande cambiamento del paese, sia dal punto di vista economico che politico. Da qualche anno però, il cambio di proprietà del 2013 ha spostato il suo orientamento politico da un progressismo di sinistra a idee più liberali.
Come la maggior parte dei quotidiani contemporanei, l’offerta editoriale si sviluppa in una sorta di galassia fatta di supplementi e riviste, che nel caso di El País sono ben 11, riconoscibili dal punto di vista grafico per l’uso di layout e font coordinati tra loro.
Andiamo a capire come è realizzato El País, mettendo sotto la lente d’ingrandimento la sua veste grafica.
Tradizione e sobrietà informativa (e grafica)
El País nasce in formato tabloid, 410×280 mm, leggermente ridotto in altezza. Si caratterizzerà da subito per un uso sobrio delle immagini ed estrema chiarezza nella organizzazione del testo in un classico 5 colonne. Il font che viene scelto alla nascita, e che verrà mantenuto fino ai restyling degli anni duemila, è quanto di più classico ci possa essere per un quotidiano: il Times Roman.
Le foto, mai troppo grandi, vengono impaginate in bianco e nero fino all’inizio degli anni duemila. Con la stampa a colori arriveranno anche i box colorati che renderanno El País simile a molti altri quotidiani europei di quegli anni.
Rimarrà per sempre invariato lo storico logo, realizzato con il font Clarendon, in nero e al centro della pagina; non si cederà mai all’utilizzo pubblicitario degli spazi bianchi a fianco della testata, come invece hanno fatto altri giornali europei (ad es. Repubblica in Italia).
A livello interno, la sobrietà si nota nell’uso di foto e infografiche che sono sempre funzionali alla notizia, senza mai sovrastarla.
Un restyling per andare incontro al digitale
Nel 2015, si è deciso di fare un deciso restyling grafico per rendere più omogenea l’edizione cartacea con l’ecosistema digitale che negli anni è diventato sempre più importante, trasformando un giornale in una sorta di hub di notizie. Lo ha fatto prima di altri suoi concorrenti europei, mostrando lungimiranza e voglia di innovare.
Il restyling riguardava soprattutto l’organizzazione dei contenuti e una maggiore chiarezza, quindi una migliore “navigazione” che faciliti e orienti il lettore, dato che il design editoriale di un quotidiano non mira più a riempire di notizie e opinioni la pagina, ma piuttosto di creare narrazioni anche visive che non impegnino troppo i lettori, sempre meno abituati alla fatica della lettura.
Dal punto di vista grafico, la variazione più evidente è nel carattere tipografico utilizzato, passando da un graziato elegante come il Majerit, ad un senza grazie ben più moderno come il Benton, poco rigido e con un minuscolo dal disegno per niente scontato.
Proprio ad inizio 2024, sotto la guida del direttore creativo del giornale, Diego Areso, è stato presentato un nuovo restyling che ha migliorato l’estetica generale del quotidiano e delle riviste ad esso collegate, ad esempio tornando ad un font con grazie per migliorare la leggibilità dei testi, progettato ad hoc modificando uno di quelli già utilizzati dal giornale.
Creare un font che sia progettato appositamente, significa andare alla ricerca di originalità oltre che di leggibilità; inoltre, significa dare davvero importanza al testo, facendo tornare il prodotto editoriale alla sua principale funzione, ovvero quella di essere letto per dare notizie nel modo più comprensibile possibile. Il font “nuovo”, modificato negli scorsi mesi, è stato chiamato Majrit invece che Majerit, perché è simile al precedente e realizzato dal medesimo designer.
Il maggiore quotidiano di lingua spagnola nel mondo
A tutt’oggi, il sito de El País è il giornale di lingua spagnola più visitato al mondo con oltre 11 milioni di visitatori unici, superando El Mundo (altro giornale spagnolo) e l’argentino Clarin (1).
Pur facendo fronte alla crisi globale degli ultimi decenni per la carta stampata, El País continua a dominare il mercato spagnolo, ambendo a diventare una sorta di New York Times europeo; in realtà, i cambi di proprietà degli ultimi anni e le prese di posizione politiche gli sono costate un po’ di credito da parte del pubblico.
Bisogna però riconoscere che El País continua a resistere e a restare tra i quotidiani più letti d’Europa, anche, secondo noi, per il suo stile solido che non si perde dietro alle mode del momento.
Fonti immagini:
https://elpais.com/
https://elpais.com/comunicacion/2024-02-04/el-pais-lanza-un-nuevo-diseno-mas-limpio-y-compacto.html#
https://direct-editeurs.fr/magazine/00512_el-pais-esp_213
https://www.portadasdeelpais.com
http://www.oscarmarine.com/proyecto.php?id=25
https://www.clasesdeperiodismo.com/2015/05/11/asi-es-el-rediseno-del-diario-el-pais/
Note
1) fonte informazioni: https://www.itagnol.com/2016/01/el-pais-e-la-repubblica-compiono-40-anni-giornali/