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Fondato nel 1919 dall’architetto tedesco Walter Gropius, il retaggio del Bauhaus continua a influenzare l’insegnamento dell’arte e del design fin dalla chiusura della scuola nel 1933. I “Bauhäusler” — appellativo con cui ci si riferiva ai membri della famosa scuola — hanno avuto un notevole impatto sullo sviluppo della direzione visiva del design e dell’architettura per le generazioni seguenti.
Oggigiorno, sentendo parlare del Bauhaus, anche chi ha meno familiarità con il design lo associa al modernismo progressista e ai design iconici d’avanguardia come la Sedia Wassily di Marcel Breuer, il creativo Modulatore spazio-luce di László Moholy-Nagy o la Poltrona Barcelona di Ludwig Mies van der Rohe.
La storia del Bauhaus ha sempre vantato personalità prevalentemente maschili, ma gli uomini non sono stati gli unici che hanno contribuito all’enorme successo — i successi di centinaia di donne laureate sono stati ampiamente sottorappresentati nel secolo scorso. In occasione delle celebrazioni di quest’anno, è giunto il momento di puntare i riflettori sulle opere e sui contributi apportati dalle donne al design.
Dopo la prima guerra mondiale, Walter Gropius offrì alle donne uno spazio per dare libero sfogo alla loro vena artistica, affermando che “non vi sarebbe stata alcuna differenza tra i due sessi”. Tuttavia, una volta entrate nel programma, non vennero propriamente trattate come le loro controparti maschili: nei primi anni ’20, per timore di una cattiva reputazione, il fondatore del Bauhaus impose una rigida divisione tra i lavori tradizionalmente maschili e quelli tipicamente femminili, quali tessere e lavorare i tessuti. Ad ogni modo, le donne descritte di seguito riuscirono a farsi valere anche in altri settori.
Marianne Brandt
Tra le studentesse che ruppero la tradizione ci fu Marianne Brandt. Ella riuscì a proseguire gli studi nel laboratorio per la lavorazione dei metalli frequentato principalmente da uomini. Nonostante non divenne famosa per le sue applicazioni pratiche, il suo genio artistico la condusse al successo commerciale. Ispirata dal De Stijl e dal Costruttivismo, Brandt ha realizzato design industriali atemporali.
Il suo stile era semplice e privo di ornamenti e divenne fonte di ispirazione non solo per il Bauhaus ma anche per il modernismo stesso. Dopo la laurea, prese il posto del direttore dello studio László Moholy-Nagy che abbandonò il Bauhaus nel 1928. Oggi, alcuni dei suoi design sono ancora in produzione o disponibili sotto forma di riproduzioni.
Gunta Stölzl
Marianne Brandt non fu l’unica Meister donna del Bauhaus. Nel 1927, Gunta Stölzl divenne la prima insegnante del reparto tessitura. Stölzl nacque nel 1897 e frequentò la scuola Bauhaus dove studiò tessitura e lavorazione dei tessuti. Il suo contributo rese il reparto tessile uno dei più redditizi.
Nonostante i risultati conseguiti al lavoro, non Le venne mai corrisposto uno stipendio dignitoso né offerta una posizione fissa. Di conseguenza, decise di lasciare il Bauhaus. Una volta abbandonata la scuola, Stölzl realizzò i suoi sogni avviando il suo laboratorio indipendente di tessitura a mano in Svizzera. Tramite il suo studio ha cercato di diversificare e migliorare la reputazione della tessitura, la quale era vista semplicemente come un hobby e non come una vera e propria arte. Ha apportato un contributo al settore della tessitura considerandola al pari delle belle arti ed esibendo forme astratte attraverso i suoi tendaggi in tessuto.
Anni Albers
Anni Albers si unì al Bauhaus nel 1922 e divenne una delle studentesse di Gunta Stölzl. Durante i suoi studi sviluppò delle tecniche di tessitura uniche e creò vari materiali e tessuti. Albers rimase al Bauhaus fino a quando fu chiuso dal partito nazista e partì per il Nord America con suo marito nel 1933. Negli Stati Uniti, divenne la prima artista tessile donna ad avere l’onore di esporre una mostra personale al Museum of Modern Art di New York.
Il suo lavoro venne ampiamente riconosciuto quando iniziò a insegnare presso il Black Mountain College sperimentale nel North Carolina, fortemente influenzato dal Bauhaus. Al Black Mountain College, lavorò a tessuti per aziende di mobili e tessili come Knoll e Rosenthal, dove le sue tecniche di design e stampa avevano attirato grande attenzione. Ha anche ricevuto numerosi premi e un dottorato honoris causa per il suo lavoro
Alma Siedhoff-Buscher
Alma Siedhoff-Buscher fu una delle donne che passò dal laboratorio di tessitura a quello di lavorazione del legno. Nel campo del legno, fece fortuna per lo più progettando giocattoli e mobili. Insieme a Erich Brendel, creò la stanza dei bambini per la “Haus am Horn”; tuttavia, oggigiorno la sua opera più famosa è il gioco per bambini “Costruzione di una barca”. Il gioco consiste in blocchi di legno colorati di forme diverse che possono essere assemblati per formare una barca o altri oggetti. È facilmente riconoscibile ed è in produzione ancora oggi.
Cercando di rivoluzionare la formazione artistica eliminando la distinzione sociale tra arte e artigianato, il Bauhaus ha contribuito alla disciplina del design in moltissimi modi. Le donne del Bauhaus, sotto molti aspetti lungimiranti, nonostante il pregiudizio di genere promosso da alcune controparti maschili che rispecchiavano le convenzioni sociali prevalenti, hanno rappresentato un punto di svolta fondamentale verso il design modernista del XX secolo.