Der Spiegel: la grafica essenziale e rigorosa del grande giornalismo d’inchiesta

Der Spiegel: la grafica essenziale e rigorosa del grande giornalismo d’inchiesta

Alessandro Bonaccorsi Pubblicato il 3/24/2025

Der Spiegel: la grafica essenziale e rigorosa del grande giornalismo d’inchiesta

In Europa, quando si parla di giornalismo d’inchiesta e investigativo, non sono molti i periodici che davvero lo incarnano prendendo posizioni scomode, rischiando sulla propria pelle, non piegandosi alle logiche del mercato, pur vendendo migliaia di copie.

Uno di questi è certamente la rivista tedesca “Der Spiegel”, famosa in Germania per essere stata protagonista di diversi scoop e nel resto d’Europa per essere una delle testate indipendenti che hanno scoperchiato il vaso di Pandora dei Wikileaks, con tutto quello che ne è conseguito. La dirompenza di quell’evento non è stata ancora storicizzata e i suoi effetti sono ancora ben presenti a livello mondiale, sia politico che sociale: le persone dimenticano presto, ma certe inchieste superano i luoghi comuni e si insinuano con potenza nella storia che tutti viviamo.

Il quartier generale della rivista “Der Spiegel”, con sede ad Hamburgo.

Der Spiegel, ovvero lo Specchio, nasce ad Amburgo nel 1947, in una nazione disastrata e divisa; la sua importanza crebbe sempre di più negli anni, fino a raggiungere un primo picco di popolarità e di autorevolezza nel 1962, quando i fatti dello Spiegel-Affäre fecero diventare la rivista un vero e proprio difensore della libertà di stampa (lascio al lettore la scelta di approfondire questo argomento, facilmente rintracciabile nel web).

Con una tiratura media nel 2023 di 700.000 copie, si posiziona, anche per numeri, come uno dei principali periodici europei, ben coadiuvato da un sito web che sfiora il milione di visitatori giornalieri. Il pubblico di Der Spiegel è altamente istruito e politicamente attivo, con un’età media compresa tra i 35 e i 55 anni. Questo target di riferimento influenza direttamente le scelte grafiche e contenutistiche della rivista.

Il presidente George W. Bush e il suo vice Dick Cheney nello studio Ovale con una copia del Der Spiegel, marzo 2002. Fonte https://en.wikipedia.org/wiki/Der_Spiegel

Almeno 500 giornalisti, considerando le redazioni in Germania e quelle in oltre 20 uffici sparsi in tutto il mondo, lavorano ad una delle riviste di giornalismo d’inchiesta più approfondite e affidabili dell’Occidente. I suoi archivi mediatici sono tra i più grandi del mondo e negli ultimi vent’anni la maggior parte delle nuove immagini è stata archiviata digitalmente, così che i photo editor possano accedervi e inserirle nei layout.

Alcune copertine e pagine interne tratte dalla rivista “Der Spiegel”. Fonte: https://www.spiegel.de/international/zeitgeist/claas-relotius-reporter-forgery-scandal-a-1244755.html

Modernità e tradizione

Der Spiegel non è certo una delle testate più innovative dal punto di vista grafico e tipografico, ma vedremo che riesce a cavalcare bene la modernità, con efficacia e gusto.

Il formato della rivista è il classico A4, spillato, non sempre utilizzato dalle riviste di approfondimento; i motivi di questa scelta sono, principalmente, la praticità di lettura e il voler mantenersi a metà tra il mondo dell’inchiesta e quello delle riviste di prestigio. Infatti, la maneggevolezza del formato A4 non è ideale, perché porta il prodotto a piegarsi, ma garantisce il giusto spazio per la grafica dei contenuti e mantiene un aspetto da rivista tradizionale; generalmente le riviste di approfondimento politico o economico si presentano in formati più simili al libro (in Italia si pensi a Limes).

Fonte: https://www.woodwing.com/inspiration/success-stories/der-spiegel

Le sezioni interne sono ben differenziate e riconoscibili grazie ai titoli in grassetto, a colori distintivi e pagine introduttive che fungono da porte di ingresso visive. Come è facile sperimentare leggendo altre riviste, la distinzione netta tra le sezioni non è sempre immediata, anche per il lettore attento.

Nel 2021 Der Spiegel è stato oggetto di un re-design che ha migliorato, senza stravolgerla, la grafica del magazine, lavorando su leggibilità, impatto ed essenzialità.
La direttrice creativa Judith Mohr racconta che: ”Le domande che ci hanno guidato sono state: quanto design può tollerare una rivista che si definisce attraverso i suoi contenuti? E poi, che cosa deve fare una rivista cartacea in un’epoca in cui molte persone consumano le notizie in formato digitale? Abbiamo optato per una modernizzazione che non rende tutto nuovo, ma rende molte cose migliori.

Fonte immagini e intervista tratta dalle pagine di “Der Spiegel”: https://page-online.de/kreation/der-spiegel-in-neuem-look/

Copertine forti e provocatorie

Uno dei punti di forza e di grande riconoscibilità verso il pubblico, sono le copertine provocatorie, satiriche, audaci, spesso politicamente scorrette.
Dal punto di vista grafico si tratta di grandi immagini incorniciate da uno spesso sfondo rosso acceso, richiamando in qualche modo i colori e l’impostazione del Time, ma con una forza maggiore, mettendo in mostra una sorta di decisa muscolarità, segno di coraggio e determinazione. Che poi è l’indirizzo giornalistico dl Der Spiegel: coraggio, determinazione, ricerca e documentazione, indipendenza.
Il logo della testata ha subito vari redesign (come illustrato dall’immagine), arrivando ad una certa stabilità con il carattere bold di colore bianco che ben. risalta sullo sfondo rosso.

Grafica essenziale e ben organizzata

La grafica interna è semplice e ben organizzata. Il layout è a tre o quattro colonne (quando sono presenti le note), con le immagini che si prendono molto spazio. Dal 1997, i font utilizzati sono un serif, il Linotype Rotation, un egizio grassetto per i titoli, che riprende il font utilizzato nel logo che era andato a sostituire il Franklin Gothic. Per i testi si scelse di utilizzare un grande classico come il Times New Roman, progettato proprio per raccontare le notizie dei quotidiani; la scelta era dettata dal fatto che intorno agli anni 2000, nessuna rivista lo utilizzava più e sembrava perfetto per dare quell’importanza ai contenuti che Der Spiegel professa da sempre.
La nuova progettazione era resa necessaria per facilitarne l’uso nel digitale, in modo da offrire un ambiente di fruizione simile sul web come sul cartaceo.

Fonte: https://www.lucasfonts.com/custom/fonts-for-der-spiegel

L’impostazione grafica della rivista è stata poi ridisegnata nel 2021, migliorando l’esperienza di lettura, pur lasciando inalterati colori, font e aspetto generale, ma già dalla metà degli anni novanta, con la costruzione del sito web, tutta la grafica era stata aggiornata. Il sistema dei font si è arricchito ulteriormente, in un continuo dialogo con i type designer che ne hanno sviluppato varie versioni.

Confronto tra una pagina del 1997 e una del 2019, in cui si vede il cambio di font. Fonte: https://www.lucasfonts.com/custom/fonts-for-der-spiegel

Per quanto riguarda il layout, l’utilizzo rigoroso di filetti di separazione e di sottolineatura richiama il carattere della rivista, orientato verso l’essenzialità, senza fronzoli, e che vuole andare dritto dentro le notizie, senza perdersi in decorazioni o abbellimenti.
Questa essenzialità grafica si ripercuote anche nell’utilizzo delle infografiche che sono sempre funzionali ai contenuti, mai protagonista o a sé stanti. Come le fotografie devono aiutare a comprendere e approfondire gli argomenti trattati. Mappe geopolitiche, grafici economici e timeline storiche vengono utilizzati per arricchire di dati complessi, gli articoli, rendendoli così accessibili anche ai lettori meno preparati.

Fonte:  https://www.spiegel.de/thema/infografik_der_woche/
Fonte: https://gruppe.spiegel.de/syndication/der-spiegel
Fonte: https://www.spiegel.de/politik/deutschland/fluechtlinge-wo-die-meisten-schleuser-gefasst-wurden-a-1060162.html

Il ruolo provocatorio delle illustrazioni
Diverso ruolo hanno le illustrazioni, sia, come già accennato, in copertina, sia all’interno del giornale. Vengono utilizzate spesso in modo provocatorio e sarcastico, sono giocose o feroci, sempre molto colorate, a volte preferendo addirittura lo stile della caricatura che è sempre meno utilizzato in Europa.

Fonte: https://www.oneclub.org/awards/adcawards/-award/29253/der-spiegel-covers/
Fonte: https://www.lucasfonts.com/gallery/books-newspapers/spiegelslab-2019
Fonte: https://www.behance.net/AndrzejWieteszka

Nel 2005, il MOK, Museum of Applied Arts di Vienna, ha dedicato una intera mostra proprio alle illustrazioni di Der Spiegel. Si poteva ben capire lo spirito che anima la rivista, nonché il fatto che molti grandi illustratori sono stati chiamati negli anni a realizzare immagini potenti e provocatorie.

Fonte: https://www.mak.at/en/program/exhibitions/the_art_of_der_spiegel
Fonte: https://www.mak.at/en/program/exhibitions/the_art_of_der_spiegel
Fonte: https://www.mak.at/en/program/exhibitions/the_art_of_der_spiegel

Conclusioni

Der Spiegel è una rivista rigorosa ed essenziale, apprezzata per il suo coraggioso giornalismo d’inchiesta. La sua grafica è coerente con la sua missione: è rigorosa, essenziale e lascia poco spazio a decorazioni o innovazioni. Un ruolo più creativo lo hanno le illustrazioni, utilizzate con spirito ribelle e divertito.
Con indole combattiva continua a denunciare scandali e irregolarità con conseguenze di vasta portata nel mondo della politica e degli affari, ed è uno dei pochi riferimenti di giornalismo d’inchiesta rimasti in circolazione.

Fonti dei dati e delle informazioni specifiche:

https://www.spiegel.de/international/six-decades-of-quality-journalism-the-history-of-der-spiegel-a-789853.html