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Era un freddo inverno londinese, quello del 1897, quando nei mercati della città iniziò a comparire uno strano libro giallo. In copertina – a grandi caratteri rossi – v’era riportato un solo nome “Dracula” e quello del suo autore, Bram Stoker.
È così che viene al mondo il primo best seller horror di tutti i tempi – Dracula – la lugubre storia del conte della Transilvania, essere soprannaturale dalle misteriose abitudini, e del suo trasferimento a Londra. Subito la vicenda – presentata dall’autore irlandese con incredibile tecnica narrativa di lettere e resoconti dalla forte suspence – colpisce l’immaginazione dei lettori e solletica il loro gusto dell’orrido: in pochi anni Dracula diventa il vampiro per eccellenza entrando a far parte della cultura popolare.
Oggi la figura del tenebroso non morto si è “reincarnata”, e proprio il caso di dirlo, in adattamenti cinematografici, spettacoli teatrali, musical, fumetti, sequel, mash-up e spin-off di ogni tipo. Tuttavia il romanzo originale mantiene fascino e fama, tanto che dal momento della sua pubblicazione, oltre un secolo fa, il libro non è mai andato fuori catalogo.
Oggi ripercorriamo l’avventura editoriale del cult horror di Bram Stoker, seguendo il filo rosso delle copertine.
Benvenuti nel castello di Nosferatu!
La copertina della prima edizione, tutta gialla per… avvertire il lettore!
Dracula fu pubblicato per la prima volta a Londra, la città dove viveva il suo autore – l’irlandese Bram Stoker –, nel 1897 dalla casa editrice Archibald Constable and Company. Il libro venne venduto al prezzo di sei scellini racchiuso in una copertina tutta gialla su cui, a grandi caratteri rossi, comparivano il titolo e il nome dell’autore.
Come abbiamo già raccontato parlando delle cover di “Alice nel Paese delle Meraviglie”, in tarda età vittoriana le copertine dei libri non erano certo molto creative: erano tutte monocolore per rendere riconoscibile la casa editrice ed essere considerate rispettabili per la classe media. All’epoca però il giallo in copertina era un colore particolare: indicava infatti libri considerati “osè”, dal carattere licenzioso o in qualche modo pornografico.
Bram Stoker non fu mai contento di questa associazione e, fortunatamente, con il tempo per la copertina del libro venne abbandonato il colore giallo.
Un’ultima curiosità. Stoker cambiò il titolo del suo romanzo all’ultimo minuto, il titolo originale era “The Un-Dead” – in italiano si tradurrebbe come “Il non-morto” – e firmò il contratto editoriale curiosamente a ridosso della pubblicazione, appena sei giorni prima!
La prima edizione americana del 1899
La storia editoriale di Dracula è tanto ricca di misteri da far invidia alle vicende narrate all’interno del libro. Pochi anni dopo la pubblicazione a Londra, compaiono due strane traduzioni dell’opera di Bram Stoker in paesi decisamente inaspettati: in Islanda e in Ungheria. Studiosi e storici stanno cercando di scoprire come il libro sia finito così velocemente in mercati così lontani e inusitati, e se i traduttori avessero avuto contatti con l’autore.
Mentre si cerca la soluzione dell’enigma, possiamo comunque dire che la prima edizione ufficiale al di fuori dell’Europa è quella americana del 1899, pubblicata a New York da Doubleday & McClure. In copertina – una elegante cover in tessuto blu e marrone – compare un elemento in più: l’inquietante castello di Dracula che svetta su di una foresta.
Per vedere l’immagine del conte in copertina bisognerà aspettare qualche anno… almeno nelle versioni ufficiali. Se siete curiosi, la prima edizione americana completamente digitalizzata dallo Smithsonian Institute si può consultare gratuitamente online.
L’immagine di Dracula, in copertina
Oggi la silhouette di Dracula – pur nelle sue centinaia di variazioni – è ben presente alla nostra immaginazione: mani lunghe e possibilmente artigliate, pallore, canini pronunciati e un lungo mantello nero come da pipistrello. Ma cosa dovevano immaginare i lettori quando il libro era appena uscito alla fine dell’Ottocento?
Bram Stoker pescò da un immaginario vampiresco ben consolidato, ma la prima volta che il Conte Dracula riceve una sua propria immagine è quando viene disegnato sulla copertina di quella che si pensa essere la prima edizione ungherese, pubblicata nel 1898.
L’illustrazione in copertina sfodera in primo piano il viso, inusualmente barbuto, del vampiro. In un angolo si intravede solamente il mantello pronto a trasformarsi in un’ala di pipistrello. La caratterizzazione del mantello, che assumerà sempre più forza nell’immaginario di Dracula, si nota più chiaramente in alcune copertine successive.
Quella della prima edizione economica, ad esempio, pubblicata nel 1901 in Inghilterra da Archibald Constable and Company: qui in copertina appare una preziosa stampa in bianco e nero che raffigura il Conte nella sua innaturale posa animalesca mentre percorre il muro del gotico castello. La stessa immagine viene ripresa in una cover della tredicesima edizione londinese pubblicata da Rider nel 1919. La copertina è disegnata da Edgar Alfred Holloway, illustratore di libri per bambini piuttosto in voga all’epoca.
Ma ogni epoca ha il suo Dracula: interessante, ad esempio, è l’immagine del Conte che compare nell’edizione pubblicata nel 1932 da Modern Library, in cui il vampiro ha più che altro le sembianze di un uomo dell’alta società. Anche oggi Dracula sa tenere benissimo il passo con i tempi: lo dimostra l’edizione del 2006 in cui la versione originale del romanzo viene illustrata dal disegnatore Marvel Jae Lee.
Le copertine con la scena della camera da letto
Una grossa mano alla popolarità del romanzo fu data dal cinema! Le prime trasposizioni cinematografiche sono dei veri e propri cult: il film espressionista tedesco di Murnau del 1922 e la prima versione hollywoodiana con Bela Lugosi del 1931. Con il cinema l’immagine di Dracula diviene sempre più parte della cultura popolare. Tra le scene rese più iconiche dal grande schermo c’è quella in cui Dracula entra di soppiatto nella camera da letto di una fanciulla.
La scena è ripresa in alcune delle copertine di Dracula più interessanti: in questo caso Dracula fa paura proprio perché non si vede ma è annunciato da alcuni dettagli. Nella cover dell’edizione teatrale del 1927-1928, pubblicata da Doubleday a seguito della fortunata trasposizione del libro sul palcoscenico di Broadway, in primo piano ci sono dei grandi occhi vampireschi. Insieme alla tipografia tremolante e a una sorta di teaser predispongono il lettore ai giusti… brividi!
Bellissima è anche la copertina vintage che accompagna l’edizione del 1947 pubblicata dalla casa editrice newyorkese Pocket Book: qui un fluorescente Nosferatu si avvicina a quella che sembra una pin up anni Cinquanta in una camera con tutti gli arredi dell’epoca.
Dracula nel mondo: le copertine in Germania dell’Est, Russia e Olanda.
Ma Dracula è un cult mondiale. Girando il mondo, troviamo copertine decisamente sui generis come questa – a dir poco inquietante – che arriva da un’edizione ucraina del 1993.
Questa invece è la copertina di un’edizione della Repubblica Democratica Tedesca del 1989 – poco prima della caduta del muro – pubblicata dalla casa editrice Das Neue Berlin. In copertina c’è un’illustrazione di Volker Pfüller, artista e grande conoscitore delle tecniche di stampa, conosciuto per i suoi manifesti diffusi nella Germania dell’Est.
Una cover più “bambinesca” arriva dall’Olanda degli anni Settanta.
Il vampiro creato da Bram Stoker è riuscito infatti in egual modo ad appassionare (e far rabbrividire) sia i grandi che i piccoli. A questo proposito chiudiamo con una copertina di un’edizione deluxe: quella realizzata da Edward Gorey, scrittore per bambini e illustratore statunitense celebrato per il suo humour sinistro e misterioso (un classico in Italia pubblicato da Adelphi).
In questa edizione da collezione, uscita nel 2006, sono raccolti i disegni che l’illustratore ha realizzato per la scenografia di uno degli adattamenti teatrali del romanzo a Broadway.
E voi? Avete la vostra copertina preferita di Dracula?