#AlbumCovers: La copertina di Nevermind dei Nirvana

#AlbumCovers: La copertina di Nevermind dei Nirvana

Giovanni Blandino Pubblicato il 1/15/2025

Il 24 settembre 1991, l’uscita di un solo album cambiò la storia della musica. Il disco in questione è Nevermind della band statunitense dei Nirvana: un misto di rabbia, male di vivere, motivi orecchiabili, chitarre sporche e la voglia di ribellione di tre ragazzi. Questi tre ragazzi erano Krist Novoselic al basso, Dave Grohl alla batteria e Kurt Cobain, voce, chitarra nonché leader carismatico della band – e da lì a poco sarebbero diventati star mondiali.

L’album ha inventato un genere – quello del grunge – o almeno lo ha fatto conoscere al mondo. E ha dato forma musicale allo spirito di un’intera generazione. Nevermind sconvolse anche la storia dei Nirvana, una band alternativa di provincia che si trovò dall’oggi al domani ad essere catapultata nel mondo diventando fenomeno di massa. Chi ha vissuto di persona i mesi successivi all’uscita dell’album, non potrà dimenticare il video di Smell Like Teen Spirits – primo singolo estratto dall’album messo in onda a rotazione continua dall’emittente musicale MTV – o il lungo assolo di chitarra di Come as You Are, contradditoria canzone scelta come secondo singolo.

Trascinato dal successo delle sue tracce più orecchiabili, nel gennaio del 1992 l’album arrivò al primo posto della classifica Billboard, scalzando dalla vetta Michael Jackson. Il disco finirà per vendere più di dieci milioni di copie solo negli Stati Uniti. Complessivamente Nevermind ha venduto oltre 30 milioni di copie in tutto il mondo.

Lo scatto di Kirk Weddle che sarà rielaborato per la copertina di Nevermind dei Nirvana. Immagine: milanote.com

Insieme ai 49 minuti e rotti (tenendo conto della ghost track) di musica rivoluzionaria, c’è un altro elemento di Nevermind dei Nirvana che da quel lontano settembre è entrato nell’immaginario collettivo: la copertina del disco. Chi di noi non ha presente l’immagine del bambino che nuota cercando di raggiungere un dollaro agitato sinistramente di fronte a lui?

Ma com’è nata questa insolita immagine che troneggia sulla copertina di Nevermind? Come è stato creato il lettering? E quali aneddoti ci sono dietro questa iconica cover? Oggi scopriamo insieme la storia della copertina di Nevermind.

L’idea della copertina di Nevermind: il neonato sott’acqua, l’amo, il dollaro

Nel 1991, al tempo dell’uscita di Nevermind, i Nirvana erano tutt’altro che famosi. Era piuttosto una band alternativa che si muoveva nella provincia americana, in modo particolare nei dintorni di Seattle, e che si era distinta per il suono ruvido e i live show caotici.

Ora, nel 1991, la band aveva avuto la fortuna di firmare con una casa discografica decisamente meno sgangherata della precedente: la Geffen Records. Nessuno in quel momento aveva però previsto nulla. Ovvero che Nevermind sarebbe diventato uno degli album più importanti della storia della musica.

A realizzare la copertina fu Robert Fisher. Oggi Fisher ha una lunga carriera alle spalle e nel suo portfolio ci sono decine di cover d’eccezione – da Beck ai Megadeth, dai No Doubt agli Smash Mouth. Ma nel 1991, il grafico aveva da poco completato gli studi universitari, iniziando a lavorare come art director della casa discografica. La genesi della copertina è assai curiosa.

Due poster di concerti dei Nirvana, prima del successo di Nevermind. Immagini: citybeat.com; bid.juliensauctions.com

Lo spunto iniziale della cover si deve a Kurt Cobain che lo condivise con Fisher nel loro primo incontro: Cobain voleva l’immagine di un bambino nato in acqua. Il grafico si mette al lavoro e inizia a consultare libri di ostetricia in cerca dell’immagine giusta (al tempo senza Internet bisognava ingegnarsi così). Ma in quei libri c’erano immagini troppo didascaliche e nessuna davvero buona. 

Inoltre, secondo Robert Fisher l’idea del neonato in acqua non sarebbe bastata. Serviva qualche altro elemento nella cover. Anche in questo caso arriva in soccorso la sinistra immaginazione di Kurt Cobain: perché non inserire un amo nell’immagine?

E quale sarebbe stata l’esca appesa a quell’amo? Fisher racconta di come passò un divertente pomeriggio insieme alla band immaginando cosa mettere su quell’amo. Tra le bizzarre opzioni ci furono: una grande e grossa bistecca, un burrito, un cd, un cane. Poi qualcuno – non si sa chi – tirò fuori l’idea del dollaro e sembrò buona a tutti.

Il significato della copertina di Nevermind dei Nirvana

Un neonato che nuota sott’acqua, un amo, un dollaro. Così è nata l’idea della copertina: in maniera decisamente punk e apparentemente senza un pensiero preciso sul suo messaggio.

Il grunge, d’altra parte, era ribellione e insofferenza, poco ragionamento. Il risultato della copertina fu però un’immagine assai potente dal punto di vista simbolico. Non appena nasciamo siamo costretti dalla società a rincorrere il denaro, incasellati in un sistema che ci illude e ci rende schiavi. È questo quello che alcuni hanno visto nell’immagine. Qualcosa che in questo senso completava alla perfezione lo sfogo anti-sistema della musica di Nevermind.

Altri invece ci hanno letto un messaggio autoironico: quel neonato sono gli stessi Nirvana che per il loro secondo album si erano “venduti” a una grande casa discografica uscendo così dal grembo alternativo dove erano nati.

La realizzazione dello scatto: come è nata la copertina di Nevermind dei Nirvana

Quale che sia il significato della copertina di Nevermind dei Nirvana, noi torniamo a raccontarvi la storia della sua realizzazione.

Una volta ideati tutti gli elementi chiave della cover, bisognava infatti realizzare l’immagine. Fu così chiamato il fotografo Kirk Weddle, specializzato nel ritrarre “esseri umani sott’acqua” e che in passato aveva mandato una prova del suo lavoro a Fisher.

I Nirvana sott’acqua, fotografati da Kirk Weddle nel 1992. Immagine: landscapestories.net

Come racconta il fotografo, al tempo scattare una foto sott’acqua non era facile, né tantomeno accadeva così spesso come vediamo oggi. La fotocamera doveva essere posizionata all’interno di una gabbia di metallo e non c’erano schermi digitali dove poter controllare in anteprima la riuscita dell’immagine, né autofocus.

Fu organizzato così lo shooting di quell’immagine che sarebbe diventata leggendaria. Il luogo prescelto era la piscina locale di Pasadena, in California, dove furono invitate alcune coppie di genitori con bambini appena nati. Il compenso era di 200 dollari.

La piscina dove fu scattata la foto, oggi: la Rose Bowl Aquatics di Pasadena. Immagine: gomotionapp.com

Per realizzare le prime prove di scatto fu inizialmente utilizzato un bambolotto, successivamente i bambini vennero fatti passare sott’acqua tra le mani dei propri genitori. Dopo qualche settimana, arrivano a Fisher le foto definitive della sessione fotografica. Si trattava di una cinquantina di scatti. Solo una, a detta dell’art director, rappresentava l’immagine perfetta: “la posizione, l’espressione del viso, il modo in cui le braccia erano allungate come se stesse raggiungendo qualcosa”.

Una serie di scatti ricevuti da Fisher e quello scelto. Immagine: milanote.com

La foto fu poi fatta modificare: venne inserito nella composizione il dollaro attaccato all’amo (rigorosamente acquistato in un negozio di caccia e pesca), furono aggiunte delle bollicine e il fondo della piscina fu cancellato.

Il tocco finale: il lettering ondulato di Nevermind

Ora bastava inserire il titolo dell’album e il nome della band. Questi elementi comparvero nell’angolo in basso a destra della copertina di Nevermind. Anche per il lettering fu scelto un effetto decisamente acquatico.

Immagine: reddit.com

Come fu realizzato il lettering di Nevermind? Ricordiamoci che era il 1991 e, come per il resto della copertina, anche in questo caso bisognava agire in maniera decisamente manuale. Il titolo fu stampato utilizzando il font ITC Franklin Gothic Heavy, un font molto popolare all’epoca. Per modificarlo, venne inserito in una macchina fotocopiatrice e mosso durante la scansione, prima da una parte, poi dall’altra.

Immagine: it.wikipedia.org

Subito sopra al titolo dell’album venne inserito il logo dei Nirvana che già aveva debuttato nel primo album della band, Bleach, uscito nel 1989. Il font usato è l’Onyx, che diventerà uno dei marchi del gruppo di Seattle. In realtà anche la scelta di questo font fu del abbastanza casuale. L’album d’esordio dei Nirvana uscì con la piccola etichetta indipendente SubPop e la copertina venne realizzata dalla grafica e musicista Lisa Orth negli uffici dell’azienda dove lavorava. Il carattere tipografico fu così scelto in fretta e furia tra quelli a disposizione dell’azienda!

Spencer Elden, il bambino ritratto nella copertina, e la controversia legale

Nevermind lanciò i Nirvana nell’Olimpo della musica internazionale. E fece guadagnare tanti soldi un po’ a tutti: dai membri della band alla casa discografica che dovette mettere da parte altri progetti per concentrarsi sul successo inaspettato dell’album. Decenni dopo una persona iniziò a sentirsi tagliata fuori da tutto questo: il bambino protagonista della copertina.

Spencer Elden è il nome del neonato che venne scelto per la copertina. Per Elden non è mai stato semplice accettare di aver posato, senza il suo consenso, in una delle copertine più famose al mondo. Nel 2008 Elden adolescente posò in uno shooting che ricreava l’iconica copertina e ha un tatuaggio sulla sua pelle che recita, per l’appunto, “Nevermind”.

2008: Elden Spencer da adolescente ricrea la famosa copertina di Nevermind. Immagine: telegraph.co.uk

Negli ultimi anni Elden Spencer ha però tentato più volte – senza per il momento avere successo – di avviare e vincere una causa legale contro la band: in particolare l’oggetto della contesa è la sua nudità. Fu proprio la casa discografica Geffen Records a voler censurare inizialmente l’immagine, per evitare problemi legali. Ma la band si oppose: l’unico modo di censurarla per loro sarebbe stato quello di apporre un adesivo provocatorio. Dunque, la copertina uscì senza alcun tipo di censura e con i genitali del neonato bene in vista. 

La copertina di Nevermind, oggi

La copertina di Nevermind ebbe un impatto emotivo al di là del suo inconsapevole protagonista. L’immagine divenne parte del nostro immaginario collettivo, tanto da essere ancora oggi una delle più copiate, citate e utilizzate.

Ad esempio, la copertina di Nevermind è protagonista di numerose parodie che riproducono l’iconica scena con nuovi protagonisti. Tra le parodie più famose ci sono quelle con i personaggi della serie tv americana The Simpsons: Bart e Homer.

Immagini: teehandus.com /; it.pinterest.com

Altri inaspettati protagonisti della copertina sono l’iconico personaggio di Star Wars, Yoda, e un Pokemon.

Immagini: etsy.com; reddit.com

Se il messaggio iniziale dell’album gridava alla ribellione, la copertina con il tempo è essa stessa diventata un oggetto di marketing, con le applicazioni più fantasiose. Una cover per smartphone, ad esempio.

Immagine: favocase.com

Ma anche un pezzo d’arredamento, come un quadro, una borsa in tela, una classica calamita da frigorifero o un puzzle.

Immagini: ebay.it; hottopic.com