Riepilogo Contenuti
Fotografie d’epoca, bizzarri animali, humor irriverente e un pizzico di nonsense. Sono questi gli ingredienti – insieme a un’estetica assai personale – che hanno reso iconiche le animazioni di Terry Gilliam.
Si tratta di pochi secondi, al massimo qualche minuto, di divertimento puro e libertà creativa che all’inizio degli anni Settanta accompagnavano gli sketch televisivi del gruppo comico britannico Monty Python.
Nel corso degli anni Terry Gilliam, il creatore di queste piccole magie animate, sarebbe diventato membro stabile dei Monty Python, avrebbe diretto alcuni capolavori del gruppo e nei decenni successivi avrebbe intrapreso la carriera cinematografica sfornando altri film cult come Paura e Delirio a Las Vegas. Quando stava creando le sue divertenti animazioni Terry Gilliam era però ancora un fresco creativo agli inizi della sua carriera e si era appena trasferito dagli Stati Uniti a Londra.
Oggi vi raccontiamo come nacquero le animazioni dei Monty Python, come funziona la tecnica cut-out e chi è l’artista che le ha create.
Le animazioni cut-out di Terry Gilliam
Tecnicamente parlando i collage animati di Terry Gilliam si chiamano animazioni cut-out, è una variante “bidimensionale” dello stop-motion in cui si utilizzano dei ritagli proprio come nei collage.
I pezzi di carta ritagliati vengono posizionati su sfondi (che possono essere disegnati o composti anch’essi da collage). Qui vengono fotografati in successione spostandoli di pochi millimetri ogni volta. Nel montaggio successivo le immagini vengono poste in sequenza creando così l’illusione del movimento.
È una tecnica semplicissima e alla portata di tutti che ci riporta a una visione infantile, libera e surreale della realtà. E forse proprio per questo ci piace così tanto.
Le prime animazioni cut-out di Terry Gilliam comparvero nella serie Monty Python’s Flying Circus – un programma di sketch comici che andò in onda sulla BBC dal 1969 al 1974. La stessa tecnica fu poi utilizzata per i titoli iniziali di diversi lungometraggi del gruppo comico inglese, come Brian di Nazareth (1979) e Il senso della vita (1983).
Così facendo l’artista creò l’immaginario grafico all’interno del quale si muovevano i Monty Python, diventandone membro stabile. Secondo alcuni, l’aspetto surreale delle sue animazioni contribuì enormemente al fascino dei Monty Python e li aiutò a conquistare il pubblico più giovane.
Come funzionano le animazioni cut-out
Il materiale di base per le animazioni cut-out sono dei ritagli di riviste e quotidiani, illustrazioni, fotografie, cartoline. Come racconta Terry Gilliam in uno dei suoi “tutorial” su questa tecnica: basta metter mano su tutto ciò che è gratuito o economico, che si può tagliare e far muovere.
Ogni personaggio dovrebbe essere tagliato in più parti in modo da permetterne il movimento. Ad esempio Terry Gilliam separa sempre la parte inferiore della bocca nei visi che ritaglia in modo da simulare il parlato. Un altro trucco importante è quello di annerire i bordi delle immagini ritagliate in modo da farle risaltare sullo sfondo.
Usando la tecnica dello stop motion e armandosi di molta pazienza, ogni ritaglio da animare viene mosso di pochi millimetri sullo sfondo per poi essere fotografato. Una lastra di vetro o di plexiglass può aiutare a mantenere in posizione i diversi pezzi di carta.
In questo incredibile video d’annata (purtroppo solo in inglese), Terry Gilliam stesso mostra come funziona la tecnica cut-out e come utilizzarla per creare dei brevi cortometraggi.
Come spiega l’artista, la semplicità delle animazioni cut-out porta con sé numerose limitazioni. Ad esempio è quasi impossibile ricreare movimenti realistici nei personaggi. Ma proprio queste limitazioni non fanno altro che stimolare l’immaginazione dei creatori contribuendo così a creare prodotti dallo stile surreale e fantasioso.
Molto spazio è lasciato anche all’improvvisazione, come suggerisce lo stesso Gilliam: “non appena si provano a muovere i buffi personaggi di carta sullo sfondo, ci si accorge che le possibilità diventano infinite”.
Terry Gilliam, artista irriverente e burrascoso
In realtà lo stesso Terry Gilliam non si è mai concentrato troppo sulla tecnica utilizzata, quanto sul senso di libertà che si può godere mettendo in moto la propria creatività. “L’obiettivo,” afferma nell’intervista, “è quello di raccontare una storia, dire qualcosa di divertente, esprimere un’idea – la tecnica in sé, in realtà, non è così importante”.
Unico statunitense all’interno del gruppo di comici britannici, Gilliam conobbe John Cleese – altro membro storico dei Monty Python – mentre lavorava come fumettista a Help!, una storica rivista satirica americana. Quando la rivista chiuse i battenti Gilliam si trasferì in Inghilterra tanto da essere naturalizzato britannico dopo qualche decennio.
Al di là delle animazioni cut-out, Terry Gilliam è anche famoso per alcuni suoi lungometraggi come I banditi del tempo (1981), Brazil (1985) e Paura e delirio a Las Vegas (1998). Film che sono diventati per un motivo o per l’altro dei piccoli cult, ma che hanno quasi sempre avuto enormi problemi nella produzione. Il carattere irriverente e libertario di Terry Gilliam pur non essendo molto amato dai produttori, è sicuramente apprezzato però dai suoi fan. Lo dimostra anche questo breve cortometraggio che narra le disavventure di Terry Gilliam e che utilizza proprio una delle sue tecniche più amate: le animazioni cut-out.
Di sicuro l’arte animata di Terry Gilliam e i suoi messaggi ironici e irriverenti hanno ispirato molti dopo di lui, basti pensare allo stile di animazione minimalista di South Park (la prima serie del cartone animato è filmata in cut-out) o ad alcune delle tematiche dello street artist Banksy.
E voi? Conoscevate già Terry Gilliam? Siete pronti a sperimentare questa tecnica di animazione fai-da-te seguendo i suoi consigli?