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Avete sentito parlare di enù digitali con QR Code? Brochure cartacea o digitale? È uno dei dilemmi tipici dei tempi che viviamo. Ma forse è ora di abbattere i confini che separano in modo tanto rigido i cosiddetti mezzi tradizionali dagli strumenti tecnologici. Oggi è possibile avere uno sguardo più fluido sui progetti e scoprire che un percorso di lettura iniziato sulla carta stampata può essere arricchito con contenuti digitali con estrema facilità, attraverso codici QR o la più evoluta Realtà Aumentata (AR). Un rapido esempio prima di immergerci nella lettura? Il catalogo cartaceo IKEA che già nel 2014 permetteva di vedere, tra le altre cose, varianti di colore dei mobili sullo schermo del telefono. Ma ne parleremo diffusamente tra poco.
Cosa ci ha insegnato il Covid19 sui codici QR
Oramai chiunque ha una certa dimestichezza con l’idea di codice QR. Si tratta di una matrice formata da moduli scuri su fondo bianco. Basta un’App per poterla leggere attraverso la fotocamera del telefono e approdare a contenuti digitali: per esempio un video o una landing page.
Durante l’epidemia dovuta al Covid19 i codici QR si sono rivelati preziosi alleati per i ristoratori e sono diventati ancora più familiari al grande pubblico. A chi non è capitato di sedersi a un tavolo e trovare uno sticker con il codice da scansionare per leggere il menù del giorno? Questo ha permesso ai locali di rispettare le norme igieniche e contenere la diffusione del virus, e ha confermato che il pubblico di ogni età non trova difficoltà nell’approcciarsi a questo tipo di tecnologia.
I codici QR, del resto, trovano oramai largo impiego anche nella comunicazione territoriale e nella segnaletica: sono numerosi gli esempi di siti turistici che ne fanno uso per permettere ai visitatori di approfondire contenuti e interagire con essi.
Usare bene un codice QR su di una brochure aziendale
Le applicazioni di un QR code all’interno di una brochure, di un pieghevole o di un volantino sono molteplici. Tra le svariate possibilità possiamo elencare:
– Mostrare un video
– Ottenere una mail
– Invitare sui profili social
– Invitare a un evento
– Offrire un coupon per un codice sconto
– Offrire un contatto di post-vendita
Una buona norma, naturalmente, è accompagnare il codice QR con un testo che inviti a compiere un’azione: una vera e propria call to action che guidi il lettore e lo coinvolga fino al raggiungimento dell’obiettivo.
Le applicazioni per generare codici, così come quelle per leggerli, sono oramai numerose e molto spesso gratuite. Basta digitare su Google «Qr code generator» o chiavi di ricerca simili per ottenere rapidamente quello che si desidera.
Dai codici QR alla Realtà Aumenta
I Qr Code non sono certo l’unica possibilità che la tecnologia ci offre per rendere le brochure cartacee interattive e capaci di dialogare con i lettori. La realtà aumentata è uno strumento più evoluto, che offre soluzioni sorprendenti. Per prima cosa distinguiamo la Realtà Aumentata dalla Realtà Virtuale: concetti che a volte vengono erroneamente sovrapposti e che invece indicano due tecnologie piuttosto diverse.
Realtà Aumentata (AR). Arricchire la realtà
La Realtà Aumentata è una tecnologia che aggiunge contenuti digitali all’ambiente reale. Con il telefono si inquadra la realtà davanti a sé (nel nostro caso, una brochure aziendale) e l’app sovrappone a quello che si sta osservando immagini digitali, testi, video e altro ancora.
Realtà virtuale (VR). Immergersi in un’altra realtà
In questo caso uno smartphone non basta. Occorre un visore attraverso cui si vive l’esperienza di essere immersi in una nuova realtà, che può anche non avere nulla a che vedere con l’ambiente circostante.
La Realtà Aumentata si presta perfettamente all’arricchimento di una brochure cartacea e permette di spingersi notevolmente oltre a quello che ci consente di fare un semplice codice QR. Vediamo insieme un paio di esempi da cui trarre ispirazione.
SPAM MAGAZINE e IKEA. Due esempi interessanti di utilizzo di Realtà Aumentata
Per scoprire le potenzialità della Realtà Aumentata applicata alla carta stampata possiamo dare un’occhiata al progetto editoriale Spam Magazine, rivista cartacea nata a Milano alcuni anni fa con l’eloquente claim “Il meglio del web, salvato su carta”. Come si può notare, i risultati che si possono ottenere sono davvero interessanti: dalla possibilità di mostare un prodotto in diverse varianti, all’acquisto di un biglietto, sino all’addizionare un contenuto con il movimento.
Dai creativi che svilupparono Spam Magazine nacquero diversi altri progetti in AR, tra qui le Welc Map, che diventano vere e proprie guide alle città, tra analogico e digitale. Inquadrando un luogo è possibile per esempio calcolare il percorso per raggiungerlo.
Nel 2014 IKEA, sempre all’avanguardia nel mondo della comunicazione, fu tra i primi grandi brand a usare la realtà aumentata per trasformare il classico catalogo, divenuto negli anni quasi un oggetto di culto. Inquadrando con un telefono mobili e ambientazioni sulle pagine cartacee, era possibile apprezzare varianti di colore, verificare gli ingombri reali di un prodotto e procedere direttamente all’acquisto.
Da quell’anno in poi, visto il successo del progetto e una sempre maggior sensibilità verso il tema dell’impronta ecologica, IKEA ha intrapreso un percorso che l’ha portata proprio nel 2020 a rendere il catalogo cartaceo disponibile solo in store, diminuendo la tiratura e ragionando in ottica di integrazione con i mezzi digitali.
Integrazione, forse, è proprio la parola chiave che, a chiusura di questo articolo, possiamo memorizzare per guardare alla progettazione con uno sguardo più libero e ricordare che cartaceo e digitale possono non essere visti in modo antitetico ma, al contrario, come componenti complementari di un unico percorso in grado di coinvolgere il pubblico con possibilità sempre nuove e ancora tutte da esplorare.