Riepilogo Contenuti
Akira Toriyama nasce il 5 aprile nel 1955 a Kiyosu, una cittadina nella prefettura di Aichi, area appena fuori Nagoya, ed è unanimemente considerato come uno dei mangaka più importanti e influenti al mondo. È conosciuto soprattutto per aver dato vita a una delle saghe che più ha influenzato la cultura popolare mondiale, cioè il “battle manga” Dragon Ball, oltre ad opere di grande successo come Dr. Slump. Toriyama è molto conosciuto anche come character designer di alcune delle saghe di videogiochi giapponesi estremamente popolari e importanti, come Dragon Quest, e ha prestato la sua matita anche per videogiochi entrati nella storia come Chrono Trigger.
I suoi lavori hanno avuto un impatto incalcolabile nella vita di milioni di persone. Personaggi come Goku, Vegeta e Piccolo, il concetto dei Super Saiyan e le tantissime storie avvincenti che ha creato, hanno segnato l’infanzia e l’adolescenza di ragazzi e ragazze in tutto il mondo, dagli anni ’80 fino ad oggi. L’influenza dei mondi creati da Toriyama ha nettamente superato le pagine dei fumetti, sfociando nella moda e nella musica, ispirando artisti e creativi di tutti i generi possibile.
L’infanzia e la scoperta dei manga
L’autore passa la sua infanzia in una zona di campagna insieme ai genitori e alla sorella minore. Sebbene non avesse fumetti in casa, ama disegnare fin da giovanissimo. I suoi soggetti sono soprattutto animali e veicoli, oppure gli insetti che vede nelle vicinanze della sua abitazione mentre gioca all’aperto. È un bambino piuttosto irrequieto, che viene folgorato dalla visione de La carica dei cento e uno, il film animato Disney. Insieme a questo, durante l’infanzia passa molto tempo a guardare qualsiasi cosa passi in TV, rigorosamente in bianco e nero.
Da Godzilla alla serie animata Astro Boy di Osamu Tezuka, da Ultraman alla serie di film kaiju Gamera, il giovanissimo Toriyama è affascinato da quello stile di disegno e dalle storie fantastiche sempre più avventurose. Scopre più tardi i manga, nella casa di un compagno di classe. Durante gli anni delle elementari e superiori trascorre il suo tempo disegnando immagini che imitano proprio i manga e anime con cui entra in contatto.
Frequenta poi una scuola tecnica a Nagoya per studiare design, ma decide di non proseguire gli studi all’università, contro il volere dei genitori. A 20 anni comincia quindi a lavorare come grafico pubblicitario presso una piccola agenzia pubblicitaria a Nagoya, ma lascia circa tre anni dopo perché non incline al classico lavoro d’ufficio.
I primi lavori e il successo di Dr. Slump
Lasciato il lavoro “sicuro”, Toriyama decide di concentrare le sue forze nel diventare un autore di manga. Si iscrive quindi a vari concorsi indetti da alcune popolari riviste giapponesi. Il tentativo per la rivista Weekly Shōnen Magazine della casa editrice Kodansha fallisce. L’autore invia una storia anche a Weekly Shōnen Jump, che viene apprezzata da Kazuhiko Torishima, futuro editor di Toriyama, anche se non viene pubblicata perché è una parodia di Star Wars, con personaggi inutilizzabili e protetti da copyright.
Il ruolo dell’editor è una figura cruciale, ancora oggi, nella produzione dei manga. Non è un semplice correttore di bozza, ma una sorta di guida per l’autore, che consiglia e alle volte “insegna” agli autori come fare manga. Torishima incoraggia quindi Toriyama a proseguire e inviare nuove idee. Questa stima porta l’autore a pubblicare il suo primo manga proprio su Weekly Shōnen Jump, cioè Wonder Island, nel 1978.
Nel 1979 esce Wonder Island 2, ma si rivela un flop. Toriyama decide quasi di lasciare il disegno, ma Torishima gli consiglia di creare una protagonista femminile per la sua storia successiva: nasce così nel 1980 Dr. Slump, uno dei più grandi successi dell’autore.
Dr. Slump, conosciuto anche come Dottor Slump & Arale, viene pubblicato fino al 1984 proprio su Weekly Shōnen Jump e nel 1981, visto il grande successo, viene prodotta anche una serie anime di ben 243 episodi. La storia vede come protagonista Senbee Norimaki, chiamato appunto Dr. Slump, letteralmente “Dottor Disastro”. Si tratta di una persona in grado di costruire qualsiasi cosa in pochissimo tempo, di solito invenzioni strane sia nella forma che nel funzionamento e contro qualsiasi legge scientifica. Una delle sue più grandi invenzioni è Arale, una ragazzina robot con grosso occhiali, creata per avvicinarsi alla professoressa Midori Yamabuki. Norimaki è infatti uno scapolo piuttosto maldestro, soprattutto con le donne: fa di tutto per vedere le mutandine delle ragazze.
Tralasciando il fatto che durante gli anni ’80, soprattutto in Giappone, la sensibilità era decisamente diversa rispetto a quella di oggi, c’è da dire che il velato elemento erotico e le pulsioni dei personaggi sono sempre esistiti nelle opere di Toriyama. L’autore in Dr. Slump riesce a fondere uno stile denominato “super deformed” (personaggi solitamente con un volume della testa più grande rispetto al corpo) con uno stile più “kawaii”, cioè “carino” e con forti tratti comici e slapstick, quindi con gag semplici, ma efficaci che sfociano spesso in cadute e disastri vari. Il protagonista incarna la figura dell’inetto, calato in un mondo dove tutto è possibile.
Arale piace a tutti grazie alla sua super-forza, soprattutto alle ragazze che portano gli occhiali, che si immedesimano nella piccola ragazzina robot. L’enorme successo di Dr. Slump (si stimano 35 milioni di copie vendute solo nel 1981), porta Toriyama a desiderare un lavoro più indipendente, per questo nel 1983 fonda il Bird Studio. I primi due lavori per il suo studio sono The Adventure of Tongpoo e Dragon Boy: quest’ultimo è il precursore della sua serie più famosa. Toriyama è infatti un grande appassionato di film d’azione, soprattutto quelli di Jackie Chan, quindi viene spinto dal suo editor Torishima a creare un “manga shonen sul kung fu”. Gli shonen manga sono fumetti indirizzati soprattuto ai ragazzi.
Dragon Ball: il fenomeno che ridefinisce anime e manga
Dragon Ball è Akira Toriyama, come Star Wars è George Lucas: si tratta di un’opera così potente e pervasiva che si “fonde” con l’autore che l’ha creata. Serializzato sempre su Weekly Shōnen Jump dal 1984 al 1995, Dragon Ball non è stato solo un successo editoriale, ma è diventato uno dei franchise mediatici più grandi della storia: nel solo Giappone ha venduto 160 milioni di copie (tankōbon, come vengono chiamati da quelle parti) in quegli anni, diventando di fatto uno dei manga più venduti di tutti i tempi.
Ispirato al classico della letteratura cinese Il viaggio in Occidente, la storia racconta di Son Goku, un bambino dotato coda, di una forza smisurata e di un’asta magica che si ingrandisce o si rimpicciolisce a comando. Insieme a Bulma parte per un viaggio alla ricerca delle 7 sfere del drago, in grado di evocare una creatura in grado di esaudire qualsiasi desiderio.
La storia di Dragon Ball è nota a tutti e quello che viene raccontato è solo l’inizio di un’avventura che unisce commedia, azione, combattimenti e dramma. L’espressività e il disegno di Toriyama sono subito riconoscibili, grazie alla suo segno pulito e sempre comprensibile.
Le pagine del manga sono estremamente dinamiche, ma comunque l’azione è sempre chiara e facile da leggere. Una chiarezza dettata anche dalla pigrizia di Toriyama nel disegnare: l’autore ha spesso fatto sì che le scene di combattimento si svolgessero in luoghi desertici o inabitati, semplicemente per non disegnare ambientazioni e sfondi. Inoltre, ha introdotto espedienti per far sì che la storia si svolgesse più velocemente possibile, come ad esempio il teletrasporto per Goku.
In ogni caso Dragon Ball da un manga con il kung fu al centro si trasforma in una saga fantascientifica, fatta di nemesi sempre più forti e temibili tra cui non si possono non ricordare Freezer, Cell e Majin Bu. Una storia che prosegue per generazioni, con personaggi che si innamorano, fanno figli, muoiono e risorgono. Toriyama è riuscito a costruire un mondo con elementi così iconici da essere citati nei discorsi quotidiani da milioni di persone: dalla Stanza dello Spirito e del Tempo ai vari livelli di Super Saiyan, dai fagioli di Balzar al concetto di Fusione dei personaggi, Dragon Ball è entrato praticamente nella vita di tutti.
Un successo amplificato che dalle serie anime, da Dragon Ball Z a GT, passando per l’ultima in ordine di tempo, cioè Dragon Ball Daima. Senza dimenticare i 21 film animati e tre special televisivi della Toei Animation, oltre l’enorme quantitativo di merchandising.
Dragon Ball ha riscosso un successo enorme grazie a storie cariche di ritmo, all’immaginazione sconfinata dell’autore e a personaggi sempre ricchi di carisma. Lo stesso Goku è un personaggio di rottura per l’epoca, dato che unisce le caratteristiche del classico eroe salvatore all’umorismo leggero e scanzonato.
Non è da meno la capacità di Toriyama di cambiare registro, passando da un tono comico nelle tavole a momenti fortemente drammatici: la sua duttilità nel disegno ha reso questi personaggi eterni. Inoltre, questa serie ha aperto letteralmente le porte del manga in occidente, permettendo la creazione di altre saghe storiche successive come One Piece e Naruto.
Le altre storie e i videogiochi
Pur essendo conosciuto soprattutto per Dragon Ball, l’autore ha lavorato a tantissime altre opere, anche singole, oltre che come character designer di saghe molto note. Ha letteralmente creato i personaggi della serie di videogiochi Dragon Quest, una delle più popolari in Giappone, dal 1986 al 2023. Molto interessante è anche il manga Go! Go! Ackman, opera in 11 capitoli uscita tra il 1993 e il 1994.
Il post-Dragon Ball ha visto la creazione di opere come Cowa!(1997–1998), Kajika (1998) e Sand Land (2000), di cui per quest’ultimo è uscito nel 2024 anche un adattamento videoludico. Toriyama ha collaborato anche con altri famosi mangaka come Eiichiro Oda, il creatore di One Piece, per il manga Sachie-chan’s goo!. La sua lunga carriera è stata costellata anche da lavori lontani dal fumetto: nel 2005 ha addirittura creato il design di un’auto elettrica per CQ Motors.
Lo stile e l’evoluzione di Akira Toriyama
Il segno di Toriyama è subito riconoscibile, a prescindere dalla sua opera presa in esame. Il tratto pulito, la grande espressività dei personaggi, l’umorismo sempre “fisico” e l’apparente semplicità, nascondono una grande attenzione ai dettagli e una straordinaria capacità di narrazione visiva.
Se con Dr. Slump l’umorismo slapstick e le situazioni assurde lo rendono accessibile e divertente, con Dragon Ball lo stile di Toriyama evolve, diventando più dinamico e orientato all’azione. Le sequenze di combattimento sono caratterizzate da coreografie uniche, trasmettendo un senso di movimento e intensità da sempre catturano l’immaginazione dei lettori.
Non sono solo fumetti, sono dei veri e propri universi coerenti: l’evoluzione del suo segno è evidente anche nel modo in cui disegna i personaggi e le ambientazioni. Nei primi lavori, i disegni sono più semplici e tondeggianti, mentre nelle opere successive, come Dragon Ball Z, diventano più dettagliati e spigolosi, riflettendo l’evoluzione del suo approccio artistico e le esigenze narrative di storie più mature e complesse.
L’eredità di Akira Toriyama
Akira Toriyama ha profondamente segnato più di una industria, partendo da quella del manga. La sua eredità è immensa, sia per i lettori che per i nuovi autori che si avvicinano a questo medium. È stato un mangaka che indirettamente ha formato centinaia di disegnatori, che in gioventù hanno imparato a disegnare copiando letteralmente i suoi manga e illustrazioni.
Toriyama si spegne l’1 marzo del 2024 a soli 68 anni.